Le Fiamme Gialle di Augusta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per € 8.679.647,56 e di un deposito carburanti.
La Guardia di Finanza della Compagnia di Augusta, con l’Operazione Calderone, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, anche nella forma “per equivalente”, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Siracusa, avente a oggetto la somma complessiva di €8.679.647,56 e un deposito carburanti nel territorio megarese (da Megara Iblea, antica colonia greca in Sicilia, situata nei pressi di Augusta).
Il provvedimento giunge all’esito di articolate attività investigative condotte dai militari della Guardia di Finanza in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e coordinate dalla locale Procura della Repubblica per il reato di contrabbando di prodotti petroliferi.
Le indagini, svolte dai finanzieri mediante tipiche attività di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria e dai funzionari doganali, hanno consentito di mettere in luce un florido traffico illecito di gasolio proveniente dai Balcani e venduto “in nero” in Italia.
Il carburante, acquistato dalla Slovenia tramite l’intermediazione di due società di diritto maltese e bulgaro, raggiungeva il territorio comunitario in regime di sospensione d’imposta, per poi essere destinato, da un deposito belga, ai terminal ferroviari di Milano e Catania Bicocca, sotto forma di Olio Lubrificante, tecnicamente definito M.L.O. (Mechanical Lubrificant Oil). Il prodotto è risultato poi essere – a seguito di specifiche analisi svolte dai laboratori chimici dell’Agenzia delle Dogane – vero e proprio gasolio.
Dopo aver raggiunto il terminal FS di Catania Bicocca all’interno di container il combustibile, formalmente destinato a Malta e in Bulgaria, confluiva in un deposito carburanti sito nel territorio di Augusta (SR), gestito di fatto dalla L. S.r.l., reale destinatario di svariate partite di merce, ammontanti a oltre 13 milioni di litri, pari a circa 11.500 tonnellate, recapitate tra il settembre 2017 e l’aprile 2018.
Il gasolio veniva quindi venduto in nero a una fitta rete di distributori su strada.
Tecnicamente il sistema escogitato sfrutta la c.d. triangolazione cartolare del prodotto tra due soggetti esteri e una società italiana c.d. “cartiera”, con il solo scopo di celare la vera identità dell’effettivo destinatario del prodotto petrolifero, risultato essere il deposito augustano. Inoltre gli oneri fiscali sono rimasti interamente a carico della “cartiera”, la cui partita IVA risultava essere cessata già dal dicembre del 2017, così pregiudicando ogni tipo di introito nei confronti dell’Erario. Tale meccanismo fraudolento ha consentito l’evasione delle imposte dovute, per oltre 8 milioni di euro, somma oggetto dell’odierno sequestro.
Al fine di rendere ulteriormente difficoltosa la ricostruzione e il riscontro dell’illecito, il carburante commissionato viaggiava scortato esclusivamente con lettere di vettura emesse dal soggetto belga, con indicazione di trasporto di M.L.O. anziché gasolio, in regime di sospensione d’imposta, essendo formalmente destinato all’estero.
Proprio nel corso di questi controlli, consistiti nel monitoraggio del deposito per diversi mesi, i Finanzieri e i Funzionari Doganali, una volta accertata l’inequivocabile destinazione del prodotto al destinatario italiano, hanno sequestrato in flagranza di reato ulteriori 297.590 litri di gasolio per autotrazione, contenuto all’interno di 9 carro cisterne provenienti dal Belgio e transitate sul territorio nazionale attraverso terminal ferroviari di Stato, con evasione di ulteriori €183.732.
Il servizio evidenzia ancora una volta la necessità di difendere il mercato da operatori fuori legge, che ne alterano il regolare funzionamento anche in settori particolarmente regolamentati come quello dei prodotti petroliferi.
A
dduso Sebastiano
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