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Castellammare di Stabia

Lombardia, 2 mila morti per tumore da amianto in un anno

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riste primato quello di Milano. Si è registrato infatti nel capoluogo lombardo il più alto numero di casi di mesotelioma, una forma di tumore maligno ai polmoni.

Nel 2017 in Lombardia sono stati 2 mila i decessi per patologie legate all’amianto. A dirlo è il presidente dell’Osservatorio nazionale sull’amianto (Ona) Ezio Bonanni, nell’ambito della presentazione in Tribunale a Milano di una serie di dati epidemiologici sulla presenza della ‘fibra killer’ e sulle patologie tumorali collegate.

Milano è stata definita la capitale dell’amianto a causa di anni di trascuratezza nelle misure di sicurezza che – sebbene poco risolutive – avrebbero potuto limitare i danni e ridurre l’impatto della fibra mortale sui lavoratori.

I MORTI PER AMIANTO

All’inizio di novembre Cgil Cisl Uil avevano promosso un presidio davanti alla Prefettura per chiedere alla Regione di stanziare fondi per l’emergenza amianto in Lombardia. Diversi, di recente, sono stati i casi legali connessi alla presenza di amianto sul posto di lavoro, tra cui a fine ottobre quello finito con l’assoluzione dell’ex dg di Atm accusato di omicidio colposo dopo che sei dipendenti erano morti a causa della presenza del materiale. Lo scorso marzo, inoltre, i lavoratori del Teatro alla Scala avevano protestato davanti al Tribunale per mostrare solidarietà ai dieci colleghi morti sempre a causa dell’esposizione all’amianto.

L’AMIANTO CHE UCCIDE

In Lombardia, spiega l’Osservatorio che ha supportato i familiari delle vittime in molti processi, “c’è ancora il 33% della presenza totale di amianto in Italia” e ci sono “6 milioni di metri quadri, di cui 1,5 di amianto in matrice friabile, che hanno necessità di bonifica e smaltimento, altrimenti si continueranno ad avere ulteriori esposti, malati e decessi”.

 

 

 

 

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