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Adnkronos) – "Tempo scaduto per Giovanni Malagò al Coni?L'ottimismo non passa attraverso la soddisfazione personale, ma attraverso i risultati che si raggiungono insieme.
Io non ne ho mai fatto un fatto personale, con Malagò c'è amicizia, ma le regole valgono per tutti".Lo ha detto il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, intervistato alla Festa dell'Ottimismo del quotidiano 'Il Foglio' a Firenze. A proposito dell'inchiesta sugli ultras e sui loro rapporti con le società di calcio, il ministro ha sottolineato: "Dobbiamo passare dallo sdegno all'impegno concreto.
Dire che è impossibile evitare che ci siano infiltrazioni di criminalità organizzata negli stadi è un'affermazione che io non condivido: la tecnologia è uno strumento possibile, ma si deve giocare di squadra: le società si devono sentire maggiormente responsabilizzate". Quanto a Parigi 2024, le tante medaglie olimpiche dovrebbero far pensare a un'Italia forte e consapevole, ma il ministro dello Sport ha osservato: "Mi piace dire che siamo un Paese vincente, ma non convincente". "Siamo sul podio delle vittorie, ma sei scuole su dieci non hanno la palestra e di queste l'80 per cento è al Sud – ha spiegato – Il fatto che siamo vincenti non è solo perché c'è tanto talento sportivo, ma anche buoni maestri e istruttori.Dobbiamo utilizzare quelle 111 medaglie olimpiche e paralimpiche perché diventino sprone per concorrere insieme verso un obiettivo". Il ricordo più interessante delle Olimpiadi di Parigi? "Le testimonianze degli atleti che non hanno vinto: una mancata vittoria non è un fallimento, perché arrivare al quarto posto come Benedetta Pilato è uno sprone per fare meglio – ha risposto Abodi – Gli atleti paralimpici sono incredibili e tutti dovrebbero imitarli: sorridono per quello che hanno e non piangono per quello che non hanno.
Abbiamo perso il senso della felicità, quegli atleti erano felici". "Coltivo il sogno che in un tempo non troppo lontano anche le Olimpiadi e Paralimpiadi estive rientrino in Italia", ha detto poi il ministro. "Il decennio che seguirà mi auguro offra spunti: la città può essere una palestra a cielo aperto.Le Olimpiadi devono lasciare un'eredità nei luoghi.
Bisogna pensare a infrastrutture sportive che si sposino con la città.Sicuramente Milano-Cortina sarà un modello per la spesa pubblica (3 miliardi e mezzo), che non sarà utilizzata solo per le opere sportive, ma anche per le strutture di collegamento.
Sarà migliorata la qualità della vita e la capacità di attrazione per i turisti.Il miglioramento delle infrastrutture culturali aiuterà a superare la mancanza di infrastrutture sportive". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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