Pasquale Alfano a 360°

Le parole del pilota stabiese, reduce dal Campionato italiano Moto 3, Pasquale Alfano in esclusiva...

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Le parole del pilota stabiese, reduce dal Campionato italiano Moto 3, Pasquale Alfano in esclusiva a ViViCentro

 

Pasquale Alfano a 360°

 

Lo stabiese pilota di Moto, anche campione italiano di PreMoto3, Pasquale Alfano è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ViViCentro. Ecco le sue dichiarazioni:

 

Ciao Pasquale, per iniziare, vuoi parlarci della tua carriera?

“Quest’anno ho partecipato al Campionato italiano Moto 3, concludendo la stagione al terzo posto con due podi e tante gare fatte. Nel passato invece sono stato campione italiano della PreMoto3 e ho partecipato alla Red Bull Rookies Cup”.

 

La gara più difficile quest’anno?

“Penso quella del Mugello. In quella circostanza sono scivolato al secondo giro di qualifica e sono dovuto partire in ultima posizione. Sono riuscito poi però a recuperare terminando al quarto posto, ma sì, è stato un weekend davvero tosto, ma almeno è stata una bella gara”.

 

Venendo al Pasquale junior: come nasce la tua passione per le moto?

“Nasce tredici anni fa. Tutto nacque da mio padre. Lui già correva, era un pilota amatoriale; ha corso anche lui nel campionato italiano. Ci sono un po’ nato in questo mondo, infatti ho iniziato a cinque anni con la Minimoto e, all’età di otto anni, le cose andavano bene e per questo ho deciso di continuare”.

 

Aspetto fondamentale per il pilota è avere il giusto feeling con il   veicolo: tu che tipo di moto cerchi?

“Se vuoi ti posso fare un esempio: quest’anno ho corso con la KTM, mentre negli anni scorsi ho corso anche con la Honda. Parliamo di due moto completamenti differenti: con la KTM devi avere uno stile di guida molto più fisico, devi frenare in modo aggressivo e va leggermente più di motore; con la Honda invece devi essere più pulito anche se va leggermente meno di motore. Quello che cerco in una moto è  una che abbia e mi dia più velocità a centro curva, che mi faccia fare più percorrenza in ingresso ma soprattutto in centro curva”.  

 

La migliore tra tutte le moto che hai avuto modo di guidare qual è?

“La migliore, stilando una classifica, è la Honda. Mi sono trovato veramente benissimo. Aveva un telaio fantastico, si guidava alla perfezione. Magari di motore andava leggermente meno, ma è una moto che spinge molto.”

 

Un consiglio a chi vorresti dare a chi vuole intraprendere la strada del motociclismo?

“Parliamo dello sport più bello del mondo, anche se sono di parte. Posso solo dire di iniziare il prima possibile. Il motociclismo è uno sport in cui più fai esperienza e più vai forte, più corri in moto e più vai. Prima si inizia, meglio è”.

 

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Direi, come il sogno di ogni pilota, vincere il mondiale di Moto GP. A essere realista il mio obiettivo in questo momento è arrivare al Motomondiale. Riuscire a entrare il Moto 3 e far vedere a tutti il mio potenziale, anche se so che non è facile, però resta comunque il mio obiettivo”.

 

Venendo proprio alla Moto GP, come valuti la vittoria di Quartararo?

“Credo che il francese sia stato il migliore, per velocità e costanza. Anche quando non è andato bene ha sempre limitato i danni. Il suo avversario è stato Bagnaia che ha fatto una seconda parte di stagione pazzesca: si è avvicinato molto e ha recuperato tanti punti, ma Quartararo mi ha sempre dato quell’idea di avere tutto sotto controllo, di saper gestire i punti di vantaggio che aveva. Poi domenica avevamo un po’ sognato quel successo di Pecco, però alla fine cadere fa parte anche del motociclismo”.

 

Parlando di Pecco, ci colleghiamo a Valentino. Cosa lascia a te e a tutto il mondo delle moto?

“Sicuramente Valentino lascia un grande buco nella Moto GP. Lo paragono un po’ a Michael Jordan per il basket. E’ il volto di questo sport, lo è sempre stato.  Per me è il più grande di tutti i tempi, ma non solo per la carriera, anche per il carisma, per tutto quello che ha portato al mondo della Moto GP. Come pilota, anche se negli ultimi anni è stato un po’ discendente,  parliamo sempre di uno dei più veloci che ci siano mai stati in pista. Lascia infatti secondo me in ogni pilota la mentalità, la capacità di affrontare le gare che ti segna parecchio, soprattutto se si vuole intraprendere quel tipo di percorso”.

 

Se vuoi ascoltare l’intervista a Pasquale Alfano clicca sul link che segue: http://chirb.it/kdpaGF

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