Unioni civili, Alfano: “Spero cattodem e grillini facciano saltare adozioni”. PIERA MATTEUCCI*

Il ministro dell’Interno punta sul ‘no’ alla stepchild adoption. Sulle amministrative a Roma: “Ncd orientato...

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Il ministro dell’Interno punta sul ‘no’ alla stepchild adoption. Sulle amministrative a Roma: “Ncd orientato a sostenere Marchini”. Poi ribadisce: “Nessun Paese al sicuro dal terrorismo. Anche l’Italia a rischio esattamente come i Paesi che hanno già subito attentati”

ROMA – La stepchild adoption, che spera salti grazie al parere contrario di cattodem e grillini; l’appoggio di Ncd alla candidatira di Alfio Marchini al Campidoglio e l’importanza di mantenere Schengen. Ma anche il rischio terrorismo, che in Italia è alto come in altri Paesi che già hanno subito attentati, anche se non c’è una minaccia precisa. Angelino Alfano, ospite a ‘in Mezz’ora’ suRaiTre, è tornato ad affrontare i temi che riscaldano il clima politico. E sulle unioni civili ha ribadito: “I diritti sì, l’adozione no”.

Unioni civili. Non tifa perché salti tutto, ma non intende cambiare idea in tema di adozioni: il ministro dell’Interno non fa passi indietro sulla legge sulle unioni civili. “Dipende da cosa faranno i grillini e dal coraggio dei cattodem: io sono a favore dei diritti patrimoniali, ma contrario alle adozioni. Mi auguro si riapra la partita”, ha detto, sperando “che i cattodem abbiamo il coraggio di votare no alla stepchild adoption” ha aggiunto Alfano. E ha detto ancora: ” Renzi ha su un piatto d’argento il ‘sì’ della maggioranza se stralcia la stepchild adoption”. Ma, se la norma dovesse passare nel pacchetto sulle unioni civili, Alfano è intenzionato a proporre il referendum, sottolineando che su questo piano, nel promuoverlo, “non c’è una lesione istituzionale” tra il ruolo come ministro e quello come leader dell’Ncd. Il nodo resta duro da sciogliere e crea tensioni sempre più aspre: se la legge dovesse passare, ci potrebbero essere ripercussioni nella maggioranza e nel governo? “Non sono sicuro, ma non faccio minacce”, ha detto il ministro.

IL DDL CIRINNA’ BIS

Nessuna lezione sulla famiglia. Nessuna replica a quanti hanno insinuato che Ncd avrebbe dato l’ok al disegno di legge Cirinnà in cambio di un pugno di poltrone: “Quando si mescolano malafede e imbecilità difficile replicare”, ha detto il ministro che ha spiegato che avrebbe preferito il rimpiazzo del ministro Maurizio Lupi al ministero per gli Affari regionali mesi fa. Su una cosa, però, non intende accettare lezioni: ricordando le sue posizioni in passato contro la trascrizione delle nozze gay e la teoria gender nelle scuole, “sulla famiglia non accetto lezioni da nessuno”, ha proseguito. “Ci sono divorziati che vogliono spiegarmi come funziona ed atei che vogliono spiegarmi il rapporto con Dio”.

Sanremo e i nastrini. Ha guardato il Festival di Sanremo fino a tarda notte e ha apprezzato i vincitori, ma i nastrini arcobaleno non lo interessano: “La canzone degli Stadio è spettacolare, mi è piaciuta un sacco – ha detto il ministro -. Al festival ci sono state canzoni bellissime come quella di Curreri. Io sono stato sveglio fino alle 2 di notte a seguire Sanremo, ma che vuole che mi interessi dei nastrini, servono solo a fare audience”.

Amministrative. In vista delle prossime elezioni comunali, il leader di Ncd ha affermato di aver “sempre visto con favore la candidatura di Alfio Marchini. Ci riuniremo nei prossimi giorni, ma siamo assolutamente orientati a sostenere Marchini, e non lo facciamo in una logica di partito ma in una logica civica”. Per come è stata amministrata Roma in questi anni, ha aggiunto, “è meglio andare su un civico che con il blocco dei partiti”. Se a Roma il Nuovo centro-destra è orientato a sostenere Marchini, e non il candidato di Berlusconi Guido Bertolaso, a Milano Ncd e Forza Italia sosterranno insieme Stefano Parisi: “Una bravissima personalità che conosco da tempo”, ha detto Alfano, che ha sottolineato. Dunque un riavvicinamento a Fi? “Sulle alleanze per le amministrative decidono i territori”.

Terrorismo. “Abbiamo delle analisi che non lasciano prevedere un clima sereno per gli anni a venire” sul fronte terrorismo. “Abbiamo informazioni che ci spiegano che il rischio è altissimo”, ma non “c’è un allarme concreto e specifico”. Così il ministro degli Interni, Angelino Alfano, è tornato a parlare dell’allerta terrorismo. “Nessun paese è a rischio zero. Ho sempre detto che occorre dire la verità”, ha ripetuto ancora una volta, commentando le parole del premier francese Manuel Valls che aveva parlato del pericolo di grandi attacchi terroristici in Europa. “Negli ultimi 15 anni non è stato risparmiato nessun continente. Non c’è un obiettivo fisso da controllare siamo chiamati a un controllo enorme -ha aggiunto -: nel 2015 abbiamo controllato 86mila persone. Le analisi non lasciano prevedere un clima tranquillo per gli anni a venire. La forza dell’Italia è il lavoro di prevenzione che fin qui ci ha fatto essere Paese sicuro”.

Schengen. Non poche preoccupazioni riguardano il futuro dell’Europa, anche se, secondo Alfano, l’Italia non rischia di essere esclusa da Schengen: “Abbiamo fondata preoccupazione che Schengen salti”, ma “noi non abbiamo il problema di rimanere fuori da Schengen, perché l’Europa senza l’Italia non esiste, non sarebbe neanche un’entità geografica. Siamo un Paese fondatore”. Chiudere le frontiere non può essere la soluzione all’emergenza migranti: “Chiudere Schengen non risolve il problema in Italia e complica l’Europa, noi abbiamo la frontiera marina come la chiudiamo? Noi sconsigliamo la chiusura di Schengen, è più un problema per l’Italia, anche perché chi arriva tende a lasciare il nostro Paese”. Le ultime tensioni con la Ue, poi, non fanno bene al nostro Paese: con Matteo Renzi “non condivido pienamente alcune cose”, ha detto il leader del Nuovo centro-destra. “Penso che in Europa ci sia un grande tavolo dove si negozia ciascuno con il suo interesse nazionale, ma dobbiamo evitrare che salti: non ci guadagniamo granché”.

Renzi e le polemiche. Alfano trova assolutamente ingiustificate le polemiche che riguardano il premier Matteo Renzi sulle banche toscane, ma anche quelle sul nuovo aereo. “Si fa danno non al presidente del Consiglio, ma al Paese”. In merito alla riforma degli istituti di credito, “la mia decisione è favorevole al provvedimento”, ma sulla specifica norma controversa “sentiremo le associazioni del credito cooperativo”. Pretestuoso ogni dibattitosul nuovo aereo: “È un discorso specioso perché se siamo un grande Paese un grande Paese deve avere un aereo per arrivare in Argentina”. E ha concluso: “Sull’aereo di Obama o Hollande non fanno nessuna polemica, ci si appunta su un dettaglio. Questo è un Paese che si è messo a fare le riforme e il presidente del Consiglio ha un aereo più grande, ma che ce frega…”.

*larepubblica

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