Migrante morto in un incendio nel campo di “Calcestruzzi Selinunte”

Il cordoglio dei vertici regionali di Mcl e Als Sicilia per la morte del migrante. Un progetto “per interventi abitativi di prima accoglienza”

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Nella tarda serata di mercoledì è scoppiato un incendio all’interno del campo di migranti nell’ex Calcestruzzi Selinunte, non lontano da Castelvetrano, nel Trapanese. Un uomo di origini sub-sahariane è stato trovato morto dai vigili del fuoco. Il rogo, stando alle prime ricostruzioni, è divampato per cause accidentali nelle ore serali del 29 settembre.

L’ex Calcestruzzi è da tempo abbandonata e da anni viene occupata da circa trecento migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. Già per la nuova campagna di raccolta avevano allestito tende di fortuna e alloggi di cartone, eternit e legno. La maggior parte distrutta dal fuoco. In molti sono riusciti a mettersi in salvo, uscendo in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intera area della struttura, circa tremila metri quadri. Si sono riversati in strada, dove hanno trascorso la notte.

L’incendio ha danneggiato anche alcuni magazzini limitrofi, che da tempo erano abbandonati. In 50 il giorno dopo l’incendio hanno bloccato in segno di protesta la strada provinciale 56 tra Campobello di Mazara e Selinunte. I migranti hanno sistemato pedane in legno e reti al centro della carreggiata.

Chiediamo una sistemazione dignitosahanno detto i manifestanti devono capire che noi siamo un valore perché senza di noi non si potrebbero raccogliere le olive. Noi siamo tutti fratelli, sia quelli con permesso di soggiorno sia quelli sprovvisti”.

Sui luoghi sono intervenuti Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco.

I vertici regionali siciliani di MCL (Movimento Cristiano Lavoratori) e ALS esprimono il proprio cordoglio per la morte del migrante, vittima innocente delle fiamme dell’incendio che, nella tarda serata di mercoledì, all’interno del “Calcestruzzi Selinunte” in territorio di Castelvetrano, al confine con la città di Campobello di Mazara, ha bruciato il campo spontaneo dove oltre trecento lavoratori stagionali extracomunitari vivevano da tempo in baracche costruite con cartone, pezzi di legno ed eternit.

In merito a questo triste episodio intervengono il Presidente regionale MCL Sicilia, Giorgio D’Antoni, e il Presidente regionale ALS Sicilia, Paolo Ragusa, che è anche il vice presidente nazionale di questo organismo che si propone di combattere razzismo, xenofobia ed emarginazione, promuovendo l’eguaglianza nei diritti e nei doveri degli immigrati, ma anche l’integrazione e l’inclusione sociale anche in contesti lavorativi. 

Proprio in loro favore e in questi territori, MCL -insieme al Consorzio “Umana Solidarietà”, al Comune di Campobello di Mazara e a Fondazione con il Sud– ha presentato un progetto non solo per adeguare lo spazio dell’ex oleificio “Fontane d’Oro”, in contrada Erbe Bianche, da adibire stabilmente a “centro di prima accoglienza”, ma anche per organizzare servizi capaci di offrire dignità e sicurezza ai lavoratori stranieri.

Per il Presidente regionale MCL Sicilia, Giorgio D’Antoni: «È una triste vicenda che purtroppo si ripete in modo inesorabile e, per certi aspetti, paradossale. Già nel 2013 nel limitrofo campo abusivo di Erbe Bianche senza servizi igienici, acqua e luce, avevo perso la vita Ousman (un ragazzo senegalese) per le gravi ustioni riportate in seguito all’esplosione di un fornetto. Successivamente, fu istituito un campo stagionale attrezzato con l’ausilio di Libera e Caritas Diocesana edattivate varie iniziative solidali. Ma, nella precarietà e sull’emozione del momento! Devo riconoscereaggiunge il presidente di MCL Siciliache il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, solleva da sempre e con forza la questione, trovandosi spesso impotente ad intervenire (poiché non di sua competenza), anche per la sola rimozione dei rifiuti che si accumulano in modo inverosimile lungo la statale che conduce alle località balneari di Triscina e Marinella di Selinunte. D’altro canto il Comune di Castelvetrano (in dissesto finanziario) pare impossibilitato ad intervenire. Mentre la Prefettura di Trapani, a conoscenza del fenomeno, resta imbrigliata nelle procedure, dovendo comunque fronteggiare l’emergenza degli sbarchi. Pertantoprosegue Giorgio D’Antoniritengo vada evidenziato il progetto che il nostro Movimento, di concerto col Consorzio “Umana Solidarietàe con il Comune di Campobello di Mazara, ha portato nei giorni scorsi all’attenzione della ‘Fondazione con il Sud’ proprio per prevenire tali fenomeni di degrado e per assicurare stabilmente ed in modo continuativo un servizio di assistenza igienico-sanitaria, recuperando l’ex oleificio “Fontane d’Oro” in Contrada Erbe Bianche. Il progetto prevede, altresì, azioni di contrasto all’intermediazione illegale ed allo sfruttamento di lavoratori stranieri, favorendo la promozione del lavoro regolare come strumento di integrazione sociale. Nostro malgradoconclude il presidente Giorgio D’Antonisiamo stati facili profeti».

E questo è quanto dichiara, invece, il Presidente regionale ALS Sicilia, Paolo Ragusa: «Stiamo provando a fare incrociare i bisogni delle persone straniere e le opportunità offerte dalla Fondazione con il Sud, nell’ambito di un avviso di lotta e contrasto del caporalato. Abbiamo messo in campo, attraverso una rete tanto radicata sul territorio quanto prestigiosa sul piano nazionale, un progetto di interventi abitativi e di prima accoglienza capaci di garantire condizioni di civiltà ai lavoratori stranieri che oggi rappresentano una risorsa preziosa per la economia dei nostri territori. Ora aspettiamo fiduciosi la valutazione che darà la Fondazione alla nostra proposta che può rispondere a questa emergenza emersa in maniera drammatica».

Nella foto di copertina l’incendio al campo di “Calcestruzzi Selinunte”.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

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