Juve Stabia – Palermo 0 – 0 . Il Podio Gialloblu

Ancora rimandato l'appuntamento con la prima vittoria interna per la Juve Stabia, che impatta sul Palermo di Filippi.

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Ancora rimandato l’appuntamento con la prima vittoria interna per la Juve Stabia, che impatta sul Palermo di Filippi.

PODIO

Medaglia d’oro: ad Alberto Rizzo, che sulla fascia sinistra corre che è un piacere. Il ruolo di quinto di centrocampo accentua la vena offensiva del difensore ex Cittadella, più libero di avvicinarsi alla porta avversaria. Dal suo mancino arrivano cross a ripetizione ed anche tramite la conclusione dalla distanza è lui il più pericoloso tra gli stabiesi.

Medaglia d’argento: a Magnus Troest, il nuovo centenario gialloblè. Ritorno da titolare in grande stile per il difensore danese che, seppur privato della fascia di Capitano, sfodera una prova gagliarda e battagliera. Si dimostra il guerriero visto nelle ultime tre stagioni, reclamando con una gara solida più spazio rispetto a quello avuto in questa prima fase della stagione.

Medaglia di bronzo: a Luca Berardocco, penalizzato ancora una volta dal fattore under. Sia chiaro, la Juve Stabia per girare bene non può fare a meno dell’ordine del suo numero 14, che sicuramente non dispone della visione di gioco del suo predecessore Calò, ma che è in grado di gestire la palla con la lucidità che i compagni di reparto non hanno. Resta di primaria importanza trovare la giusta convivenza tra Berardocco e Schiavi.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Giuseppe Panico, ancora troppo egoista nella scelta finale. In una Juve Stabia che pare sì un branco, ma un po’ spaesato, l’ex Novara a volte sembra essere un lupo solitario, troppo focalizzato sulla soluzione personale con cui risolvere la gara. Ha tecnica e duttilità ma le sue caratteristiche ancora non sono poste pienamente a disposizione del collettivo.

Medaglia d’argento: a Nicolas Schiavi, che perde la bussola di solito tenuta ben salda tra i piedi. L’argentino, spostato dalla sua mattonella centrale, non entra mai in partita, costretto a dedicarsi a giocate e movimenti che non fanno parte del suo repertorio. Detto questo, tanti sono anche i suoi errori in fase di appoggio.

Medaglia di bronzo: a Matteo Stoppa, che fa tutto bene fino all’ultimo giro di lancette. Apprezzabile la velocità data alla squadra dal giovane numero 7, che fallisce però l’occasionissima in grado di regalare in extremis alle Vespe la prima vittoria casalinga.

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