Emergenza rifiuti che non può essere affrontata localmente

Il termovalorizzatore di Acerra si ferma per cinque settimane. Riunioni a livello regionale per individuare...

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Il termovalorizzatore di Acerra si ferma per cinque settimane. Riunioni a livello regionale per individuare siti di stoccaggio per scongiurare l’emergenza

“Emergenza rifiuti che non può essere affrontata localmente”

Castellammare di Stabia – Le emergenze causate dal problema rifiuti si susseguono costantemente e periodicamente causando disagi ai cittadini, all’intera comunità, all’immagine della città, all’ambiente, con rilevanti e preoccupanti problemi igienico-sanitari e, non ultimo, determinando costi ulteriori che sono sempre e comunque a carico del cittadino.

Castellammare è appena uscita da un sia pur breve, periodo di emergenza rifiuti, e subito si vede costretta ad affrontarne un altro sicuramente più gravoso anche se programmato e dunque a conoscenza da tempo.

Una emergenza che investe gran parte della Regione a causa del previsto fermo del termovalorizzatore di Acerra per periodica manutenzione.

Una chiusura temporanea dell’impianto, dal primo di settembre al 12 di ottobre, e dunque rifiuti per un totale di 75 tonnellate stimati, che devono trovare “collocazione”.

Numerose sono le riunioni operative che si sono tenute e altre in programma convocate dal vice presidente della Regione Campania e assessore all’ambiente Fulvio Bonaviticola, al fine di ricercate soluzioni per appunto affrontare detta crisi e dunque evitare che i rifiuti facciano bella mostra di se in strada.

La società che gestisce il termovalorizzatore di Acerra, A2A, ha trovato una soluzione per 17 mila tonnellate di rifiuti, attraverso una gara che li trasferirà in altro impianto del nord e un possibile stoccaggio di altri 5 mila tonnellate presso spazi liberi di impianti di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti (S.T.I.R.).

Una situazione difficile che sicuramente sarà vissuta con grande disagio, anche se altre riunioni sono in programma a livello regionale, nell’immediato futuro, per ricercare possibili soluzioni.
Abbiamo cercato di saperne di più, per quanto attiene la situazione a livello locale, sentendo telefonicamente l’assessore all’ambiente del Comune di Castellammare di Stabia, Gianpaolo Scafarto.

“E’ un problema di grande entità e non è pensabile che venga affrontato localmente. Il Comune centra poco o addirittura nulla in questa fase di grande emergenza. Le determinazioni per far fronte a questa crisi spettano alla Regione e alla Città Metropolitana”.

Attendiamo, dunque fiduciosi quanto Regione e Città Metropolitana decideranno. Assessore la situazione è sicuramente difficile e anche per alcuni versi abbastanza tesa relativamente alla individuazione dei siti di stoccaggio che pare non trovino unanimi pareri e disponibilità da parte delle comunità locali. Il rischio di trovarci per strada montagne di rifiuti potrebbe essere reale?

“La competenza, ripeto, non può che essere della Regione e della Città Metropolitana che sono al lavoro per trovare tutte le soluzioni possibili. In extrema ratio penseremo di affidarci a soggetti terzi”.

Un problema, quello dei rifiuti, che inseguiamo sempre nelle sue frequenti emergenze e che non riesce a trovare definitiva soluzione.
Responsabilità della politica incapace di mettere in campo soluzioni definitive preoccupata solo, vogliamo credere, da questioni che attengono la perdita di consensi viste le differenti visioni del problema.

Ma anche incapacità a coinvolgere i cittadini per condurli verso una cultura dell’ambiente che tiene conto dell’accettazione delle nuove e sicure tecnologie, che pure esistono e sono presenti in molte località, anche italiane.

Coinvolgimento e collaborazione dei cittadini per produrre meno rifiuti possibili, per spingere al massimo la raccolta differenziata, per abbassare, e questo è l’unico modo possibile, i costi della elevata bolletta Tari.
Giovanni Mura

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