EDITORIALE – Juve Stabia, poca testa ma tanto cuore

La vittoria al Menti per la Juve Stabia sembra diventare un miraggio. Ad una prima...

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La vittoria al Menti per la Juve Stabia sembra diventare un miraggio. Ad una prima parte di stagione in cui lo stadio di Via Cosenza era tornato ad essere un fortino praticamente inattaccabile, con nove vittorie dei gialloblù nei primi dieci incontri casalinghi, fa seguito un 2017 in cui il giocare al Romeo Menti è diventato quasi un incubo per le Vespe. La gara di ieri contro il Catanzaro si è assestata sullo stesso copione, con gli ospiti addirittura rammaricati a fine gara per non aver portato a casa l’intera posta in palio.

Quello che colpisce della Juve Stabia versione 2017 è la fragilità mentale che ormai alla prima difficoltà si insinua nella mente dei gialloblù fino a travolgerli completamente. Il copione è sempre lo stesso: si vedano le gare con Siracusa, Fondi, Reggina, Paganese ecc. Un po’ come le ciliegie, una insicurezza tira l’altra e fa si che una squadra che era a tratti devastante sia diventata fragile psicologicamente come una compagine che lotta per una risicata salvezza. La stessa, per il momento brevissima, gestione Carboni, pur potendo vantare quattro punti in due gare, ha evidenziato tutte le insicurezze della Juve Stabia.

A Cosenza è bastata la rete dell’ex Baclet a far sprofondare le Vespe nei proprio dubbi, con i calabresi arrivati ad un passo dal clamoroso 3 – 3. Solo Turbo Lisi ha poi ristabilito le distanze permettendo di vivere gli ultimi minuti di gara senza cuore in gola.
Contro il Catanzaro sembrava che il solito copione fosse stato strappato dal gol immediato di Paponi, ancora innescato da un meraviglioso Lisi, ma non è stato così.
La amnesie difensive di Santacroce e compagni hanno permesso al Catanzaro di arrivare al facile pareggio; da quel momento in poi, nonostante i riflettori del Menti accesi poco dopo, la Juve Stabia ha spento la propria luce finendo col farsi superare da una squadra che occupa le ultime posizioni della graduatoria. Tutte le insicurezze sono venute a galla, le paure dei gialloblù si sono fatte più forti che mai, paralizzando le idee perfino del metronomo, Capitan Capodaglio.

In mancanza del fattore mentale, però, le Vespe si sono affidate al cuore; si dice che mettendoci il cuore non si sbaglia mai in quello che si fa e per la Juve Stabia così è stato. I vari Lisi, Matute, Marotta e Cancellotti hanno spinto quasi fisicamente i compagni verso la porta del Catanzaro, aumentando una pressione poi diventata fortissima. Proprio Cancellotti a tempo quasi scaduto ha avuto il coraggio di tentare e di riuscire in una accelerazione da urlo, conclusa col cross in area stoppato dalla mano di Patti.

Dopo una partita del genere, ed in attesa di una sicurezza mentale da acquisire quanto prima, diventa imprescindibile affidarsi al cuore, quello mostrato ieri in campo.
Lo stesso cuore che i tifosi hanno apprezzato, applaudendo la squadra a fine gara.
Se la testa dei gialloblù al momento fa registrare qualche battuta a vuoto, il loro cuore è caldissimo ed è l’elemento da buttare sempre in campo, nelle prossime settimane così come nei play off.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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