Covid in Sicilia, carenti i controlli, discrepanza molecolari tra Sicilia e Campania

Sicilia, dati inquietanti. Carenti controlli sulle regole anti covid. Ancora meno della metà di tamponi molecolari rispetto alla Campania

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Ieri, 21 aprile 2021, i dati Covid in Sicilia hanno censito 10 morti, 989 guariti e 1.288 nuovi casi positivi al Coronavirus su 29.049 persone sottoposte a tampone di cui 9924 tamponi molecolari e 19125 rapidi. Nelle ultime 24 ore nell’Isola il 4,43% dei soggetti sottoposti a test. Il numero dei casi in Sicilia dall’inizio della pandemia è di 199.078 persone su 1.426.412 soggetti sottoposti a test. La percentuale dei positivi sui controllati è del 13,95%. In Sicilia sono state sottoposte a tampone 7,16 persone per ogni positivo. I nuovi positivi nelle province sono stati: 90 Agrigento, 110 Caltanissetta, 517 Catania, 27 Enna, 98 Messina, 298 Palermo, 7 Ragusa, 98 Siracusa, 43 Trapani.

Le dosi di vaccino complessivamente inoculate sono 1178210, l’84,6% di quelle messe a disposizione dell’Isola (1.366.835). Sono 610.737 le inoculazioni effettuate alle donne e 545.692 quelle agli uomini. La categoria che ha ricevuto più somministrazioni è quella degli over 80: 265.456, pari al 22,9% del totale. Agli over 90, invece, sono state somministrate appena 48.046 dosi: il 4,1%. I dati sono contenuti nel report sul sito del Governo nazionale. Ai 70-79enni sono stati somministrati 200.510 dosi e a quella 60-69enni 19.531. Agli over 50enni 175.723 somministrazioni. Le inoculazioni nella fascia 40-49eni sono state 123.298 e in quella 30-39enni 83.668. Nella categoria tra i 20 e i 29enni si contano 63.601 dosi somministrate. Da dati emergono anche 2.596 dosi inoculate a giovani tra i 16 e i 19 anni.

CARENTI CONTROLLI SULLE REGOLE ANTI-COVID

Ci sono di tutta evidenza (tranne per chi non può oppure non vuole vedere o sapere) carenti controlli sulle regole anti-covid.

Il Ministro degli Interni, il 16 marzo 2021 ha emanato una circolare a tutti i Prefetti, Commissari di Governo, Presidenti delle Giunte Regionali, Dipartimenti della Pubblica sicurezza, nella quale “Tenuto conto che le disposizioni in commento introducono una disciplina più rigorosa al precipuo fine di contenere, nella massima misura, la diffusività del virus, contribuendo così alla tenuta del sistema sanitario, la relativa applicazione dovrà essere sostenuta da un particolare sforzo operativo che incida significativamente sul dispositivo dei controlli. Si raccomanda, pertanto, che i servizi territoriali vengano disposti con accuratezza e si concentrino specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive. Con riguardo alla circostanza che le nuove disposizioni troveranno applicazione anche nel periodo pasquale, appare opportuno che vengano disposti mirati controlli lungo le strade di scorrimento extra-urbano, potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi, onde accertare il rigoroso rispetto delle disposizioni in materia di mobilità. Uguale attenzione andrà, poi, rivolta alle stazioni aeroportuali e ferroviarie, come pure agli altri snodi della mobilità urbana” e concludeva la circolare confidando “nella consueta puntualità e scrupolosità dell’azione”.

A chi scrive, sembra che tali controlli nei fatti siano rimasti carenti. D’altra parte le Forze dell’Ordine sono già oltremodo impegnate ad arginare la criminalità organizzata, basterebbe al riguardo solo citare le imponenti operazioni antimafia degli ultimi giorni (21 Aprile 2021 Operazione Caput Silente. Arrestate 30 persone).

C’è da chiedersi però dove siano le Polizie municipali, le varie associazioni di supporto alle predette, le varie Polizie metropolitane e altri.

La maggior parte delle persone osserva le regole, ma poi in modo palese se non quasi ostentato, ci sono numerosi soggetti (insipienti, sprezzanti, arroganti e asociali se non anche delinquenti) più uomini ma anche donne, che non rispettano alcun dettame e senza nessun riguardo per il prossimo e ciò pressoché in ogni luogo, pure di lavoro. Sono anche aperte le case di appuntamento seppure in modo più riservato e ritirato, come anche non è certo diminuito lo spaccio della droga che anzi sembrerebbe andare ancora più alla grande per le casse delle mafie, tanto che ormai i clan si affrontano con bande armate e a colpi di kalashnikov (20 Aprile 2021 14 arresti per la sparatoria dell’8 agosto tra clan).

Gli esperti, tra le altre cose, ci mettono in guardia dai cosiddetti “super-diffusori”, spesso persone che “Non starnutiscono. Non tossiscono. Respirano e parlano, semplicemente” afferma Donald Milton, esperto di trasmissione di aerosol dell’Università del Maryland (una Università statunitense situata a College Park, nel Maryland uno stato del Medio Atlantico).

Individuare i principali produttori di aerosol si è rivelato difficile: i fattori biologici e fisici che influenzano la generazione di aerosol sono molti e difficili da analizzare, e addirittura da misurare. E la produzione di aerosol infettivo può variare molto tra un individuo e l’altro e determina i cosiddetti “eventi di super diffusione” in cui un piccolo numero di portatori della malattia finisce per infettare molti soggetti. La rapida diffusione del nuovo virus SARS-CoV-2 ha riacceso l’interesse nella ricerca su come i nostri polmoni “lancino” questo materiale infettivo nell’aria, queste minuscole goccioline respiratorie chiamate aerosol. Comprendere come l’aerosol si forma nell’organismo è cruciale per capire come mai questo virus si diffonde così facilmente e cosa determina i cosiddetti “eventi di super diffusione”, in cui un piccolo numero di portatori della malattia finisce per infettare molti soggetti. Tali incidenti sono un segno caratteristico del virus della Covid-19, dice Lidia Morawska fisica presso la Queensland University of Technology, un’università pubblica di ricerca situata nella città costiera urbana di Brisbane, Queensland, Australia.

E allora la norma per difenderci da questo maledetto coronavirus rimane oltre al vaccino (anche se ci dicono sempre gli esperti deve essere ancora accompagnato dalle regole anti-covid) il distanziamento, la mascherina ed evitare gli assembramenti soprattutto ravvicinati.

Ma fare rispettare queste poche accortezze spetta allo Stato, Regioni, Enti, Comuni, con sanzioni e pene, altrimenti così perseverando non ne usciremo mai, aprendo e chiudendo come una fisarmonica, mentre nel frattempo, non solo continuano i morti, i ricoveri, i contagiati, ma pure i cittadini non garantiti nel sistema pubblico-politico e specialmente tanti di quelli che hanno un’attività privata, finiranno prima anche con il soccombere economicamente.

LA DISCREPANZA SUL NUMERO DI MOLECOLARI TRA SICILIA E CAMPANIA

Si riprende una incomprensibile difformità che si è fatta rilevare già dall’anno passato (14 Novembre 2020 Covid, nell’Isola aumentano in terapia intensiva. In Campania il doppio di tamponi della Sicilia – 20 Febbraio 2021 Sicilia e Campania, prossimi come abitanti, i molecolari sono 7568 con 17655). In sostanza c’è una rilevante difformità nel numero di tamponi molecolari tra le due Regioni, nonostante che nel 2020 la differenza di popolazione tra le due fosse di sole 836.853 unità a favore della Campania.

Ieri in Campania, il bollettino del Covid-19 registrava quanto segue: Positivi del giorno: 1.881 (Positivi, Sintomatici e Asintomatici si riferiscono ai tamponi molecolari) di cui Asintomatici 1.293 – Sintomatici 588 – Tamponi molecolari del giorno 20.367Tamponi antigenici del giorno 6.568 – Deceduti: 30 (25 deceduti nelle ultime 48 ore, 5 deceduti in precedenza ma registrati ieri) – Totale deceduti: 6.069 – Guariti: 1.753 – Totale guariti: 277.426; Posti letto (Posti letto Covid e Offerta privata) di terapia intensiva disponibili 656 – Posti letto di terapia intensiva occupati 144 – Posti letto di degenza disponibili 3.160 – Posti letto di degenza occupati 1.534.

Adduso Sebastiano

(tutte le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

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