9 Maggio: giornata triste quella di oggi.
Oggi si ricordano il leader Dc, Aldo Moro,Ā Ministro degli Esteri nel nostro Paese fra il 1969 e il 1974, rapito dalle Br, ed il giovane siciliano, Peppino Impastato che si era ribellato alla mafia.Ā Due grandi uominiĀ accomunati da un destino crudele. Due uomini che in contesti del tutto differenti sono riusciti a lasciare un simbolo di speranza e un invito aĀ lottare per le proprie idee.
Inoltre, per Aldo Moro, convinto europeista,Ā la data suona quasi beffarda se si considera che questo ĆØ anche il giorno in cui,Ā in tutti gli Stati membri dell’Europa,Ā si celebra la giornata dellāEuropa, in ricordo della dichiarazione del 9 maggio 1950 del ministro degli esteri francese Robert Schuman, ritenuta convenzionalmente lāatto di nascita dellāEuropa comunitaria.
Tornando ad oggi, data come tante per moltiĀ ma che ha lasciato un segno nella storiaĀ del Paese (e in me) perchĆ© ha Ā vistoĀ Ā scomparire dueĀ figureĀ che ancora oggi sono ricordate con affetto e rimpianto, e cerchiamo di ripercorrerne la vita ricordando che erano due uomini straordinari che, nella odierna pochezza politica generale, sarebbero ora piĆ¹ che mai utili per quel cambiamento che tarda ad arrivare.
Giuseppe ImpastatoĀ detto āPeppinoā,Ā (Cinisi, 5 gennaio 1948 ā Cinisi, 9 maggio 1978), ĆØ stato un giornalista, attivista e poeta italiano, membro di Democrazia Proletaria e noto per le sue denunce contro le attivitĆ di Cosa Nostra. Milita nella nuova sinistra di Cinisi e rappresenta nei suoi pochi anni di vita una straordinaria figura della lotta contro la mafia. Fu assassinato 40 anni fa. Tra le sue raccolte di scritti si ricorda āLunga ĆØ la notteā.
Diventato protagonista della pellicola ā I cento passi ā di Marco Tullio Giordana ā, ĆØ diventato simbolo per tanti giovani che come luiĀ si rifiutano di cedere allāambiente criminale in cui sono circondati.
Ognuno lo ricorda a modo suo, compreseĀ quelle istituzioni che allāepoca lo lasciarono forse, troppo colpevolmente, solo.
Di Giuseppe Impastato vi riproponiamo un ricordo cosƬ come proposto in “La Storia siamo noi”:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=fqYZ7O-hBNw
Mentre nel suo piccolo paesino Peppino combatteva la sua battaglia contro la mafia,Ā Aldo Moro era allāapice della sua carriera politica, leader della Dc, promotore del compromesso storico, ignaro dellāinfausta fine che gli ĆØ spettata, rapito e ucciso brutalmente dalle Brigate Rosse che ĆØ ormai storia nei libri.
ALDO MOROĀ fu rapito il 16 MarzoĀ 1978 quando, dopo essere partito in auto con gli uomini della scorta, dal suo appartamento arrivĆ² inĀ via Mario Fani, una strada tranquilla di un quartiere residenziale della capitale, dove il corteo dovette fermarsi.
Fu quello il momento nel quale un commando, composto da cinque uomini, si affiancĆ² alle auto e aprƬ il fuoco uccidendo i cinque militari della scorta:
due carabinieri e tre poliziotti.Ā Moro, unico sopravvissuto alla strage, fu sequestrato.
Questa la ricostruzione del rapimento:
Poche ore dopo, con rivendicazioni contemporanee a Roma, Milano e Torino, leĀ Brigate RosseĀ comunicarono lāimpensabile: il gruppo terroristico aveva rapito il presidente della Democrazia Cristiana. Moro era nelle mani delle Br.
A quel punto, la notizia del rapimento si diffuse immediatamente attraverso tutti i mezzi di comunicazione. A seguire ricordiamo quella data riproponendovi il video del TG1 del 16 Marzo 1978 nel quale, un “freddo e compassato” Bruno Vespa snocciola la notizia del rapimento di Aldo Moro e, en passant, dell’omicidio dei cinque uomini della scorta:
Come si apprende dopo (o almeno cosƬ come ci dicono), Aldo Moro, per 55 giorni, ĆØ stato nascosto nel covo di via Montalcini finchĆ© le Br decisero di porre fine allāagonia.
L’annuncio della sua morte, con le indicazioni per ritrovarne il corpo, fu dato, dalle BR, con una telefonata fatta dalĀ brigatista Valerio Morucci (poi dissociatosi dalla lotta armata) al professor Franco Tritto amico della famiglia Moro.
Da notare la calma assoluta del brigatista, che si sforza anche di essere cordiale nel fare un simile annuncio, mentre si avvertono nelle parole del giurista dapprima stupore e diffidenza, infine disperazione e dolore. Un dialogo molto significativo in cui ogni parola e’ soppesata da ambo le parti e del quale qui vi riproponiamo la registrazione: CLICCA e ASCOLTA
Successivamente, come dalle indicazioni date, il corpo di Aldo MoroĀ Ā venne trovato, dal generale Antonio Cornacchia,Ā nel bagagliaio di una Renault 4.
Del ritrovamento vi riproponiamoĀ l’intervista, e la testimonianza, fatta dalla 7 al Generale Cornacchia
Anche in questo caso, come per Peppino Impastato, le istituzioni ancora oggi sono accusate di aver fatto troppo poco, di aver lasciato Peppino da solo e fatto morire Moro per non cedere al ricatto dei brigatisti, ed ancora oggi la veritĆ su quei giorni cosƬ controversi sono ancora poco nitide.
Anche il Papa Paolo VI ebbe a lanciare strali sull’accaduto e non esitĆ² ad esternare il suo pensiero e la sua condanna il successivo 13 maggio, quando officiĆ² una solenne commemorazione funebre pubblica per la scomparsa dell’amico di sempre e alleato, a cui parteciparono le personalitĆ politiche e che venne trasmessa in televisione.
A seguire, per concludere, vi riproponiamo proprio il video con le dure parole di Papa Paolo VI ai funerali di Stato di quell’uomo, Aldo Moro, che era stato suo amico e compagno di missione pastorale:
Questa cerimonia funebre venne celebrata senza il corpo dello statista per esplicito volere della famiglia, che non vi partecipĆ², ritenendo che lo stato italiano poco o nulla avesse fatto per salvare la vita di Moro, rifiutando il funerale di stato e scegliendo di svolgere le esequie dello statista in forma privata.
Stanislao Barretta
(prima edizione nel 2014)