Sanremo: tutti “Zitti e buoni” dinanzi all’ Amerigo Vespucci

La serata conclusiva del festival di Sanremo ha aperto con un omaggio alla Nave più...

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La serata conclusiva del festival di Sanremo ha aperto con un omaggio alla Nave più Bella del Mondo, l’Amerigo Vespucci nata a Castellammare di Stabia.

Sanremo: tutti “Zitti e buoni” dinanzi all’ Amerigo Vespucci

Quest’anno la Nave più Bella del Mondo, l’Amerigo Vespucci festeggia i suoi 90 anni e ieri sera è stata celebrata sul palco dell’ Ariston con l’esibizione della banda musicale della Marina Militare che ha suonato l’Inno d’Italia.

L’Amerigo Vespucci è il veliero della Marina Militare costruito come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell’Accademia navale. Fu progettata insieme al gemello Cristoforo Colombo (sebbene di dimensioni leggermente diverse) nel 1930 dall’ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio navale e direttore dei Regi cantieri navali di Castellammare di Stabia.

Il varo ebbe luogo il 22 febbraio 1931 proprio nel porto di Castellammare di Stabia.

Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare.

I precedenti motti sono stati: «Per la Patria e per il Re»; sostituito nel 1946 con «Saldi nella furia dei venti e degli eventi».

La più Bella del Mondo:

Memorabile fu l’incontro nel Mediterraneo con la portaerei statunitense USS Independence, nel 1962, che lampeggiò con il segnalatore luminoso: «Chi siete?», a cui fu risposto: «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». La nave statunitense ribatté: «Siete la più bella nave del mondo»

Unica al Mondo:

In mare la precedenza viene data alle imbarcazioni a vela e a quelle che hanno difficoltà di manovra; l’Amerigo Vespucci rientrando in entrambe le categorie riceve quasi sempre la precedenza.

Quando in mare si incrociano due navi militari è usanza che l’equipaggio della nave più moderna renda omaggio alla nave più antica; essendo difficile trovare ancora in servizio navi più vecchie dell’Amerigo Vespucci (fatta eccezione per la fregata americana USS Constitution che è più anziana di 134 anni) è quasi sempre quest’ultima a ricevere gli onori.

Questi due fatti hanno dato vita alla leggenda, che si può leggere su molti siti Internet, che per l’Amerigo Vespucci esistano delle eccezioni al codice di navigazione.

Nella serata della kermesse iniziata con tale celebrazione, la vittoria del festival è andata ad una “ciurma” che ha saputo decisamente “cavalcare l’onda-il palco”: i Måneskin, Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio si sono aggiudicati la vittoria con il brano “Zitti e buoni”.

Contrariamente ai pronostici che davano per vincente Ermal Meta, e il “timore” dei followers di Chiara Ferragni, la band ha saputo imporsi portando sul palco tutta la musica, la voce, la rabbia verso la “gente che parla, parla” , il desiderio di vivere e di poter Essere “fuori di testa” ma diversi da loro!

In un momento storico in cui sembra che la pandemia resterà ancora molto tra noi -senza farsi vedere- , questo festival ha messo in luce due concetti da tenere a mente:

Come insegna l’Amerigo Vespucci con «Non chi comincia ma quel che persevera» e «Saldi nella furia dei venti e degli eventi» questo è il tempo di continuare a resistere, disciplinati, pazienti e resistenti, e come hanno cantato e suonato i Måneskin fuori di testa” -ma usiamolo bene- : il lockdown sta mettendo a dura prova la serenità mentale di tutti noi, specialmente per chi vive in condizioni di indigenza e difficoltà; per questo usiamo “fuori di testa” per indicare una strada più alta, sforziamoci nonostante la realtà ci stia “sotterrando” nella tristezza e nello sconforto, di tenere la testa alta, lo sguardo alle stelle -come fanno i marinai fin dai tempi degli Argonauti-, perché questo periodo terribile finirà, per ciò vale la pena non aver dimenticato tutti i progetti che vogliamo realizzare e che vivremo non appena sarà possibile.

 

Stéphanie Esposito Perna

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