Il tridente del Napoli non riposa: Callejon, Mertens e Insigne sempre in campo da agosto

Mancano tutti e tre. Quei tre che si sono caricati sulle spalle tutto l’attacco del...

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Mancano tutti e tre. Quei tre che si sono caricati sulle spalle tutto l’attacco del Napoli. Sarebbe stato fondamentale per Sarri avere a disposizione in questa sosta gli uomini che non si fermano mai. Ma Callejon, Insigne e Mertens sono andati via con le rispettive Nazionali e quindi l’appuntamento è rinviato solo alla settimana prossima. Non hanno trovato soste i cosiddetti bassotti partenopei dalla seconda giornata di campionato in poi. Praticamente da agosto sono andati sempre in campo per permettere al Napoli di vincere. Alcune volte ci sono riusciti, altre no. Ma è anche logico che qualcuno di loro sia venuto meno dal punto di vista della brillantezza.

Come si fa a rendere sempre al massimo dovendo correre, pressare e segnare ogni tre giorni. L’alternativa inizialmente c’era poi purtroppo Milik si è fatto male e i punteros la davanti hanno dovuto fare gli straordinari. I diretti interessati, naturalmente, sono contentissimi di poter essere sempre titolari lo è di meno Sarri che avrebbe voluto cambiare qualcosa a dispetto di chi lo accusa di non optare per il turn over. Quando il polacco era a disposizione qualcosa di diverso si vedeva. Anche dal punto di vista tattico in corso d’opera. Ora la fase offensiva è monotematica. Ma per ovvie ragioni.

IL MINUTAGGIO. A comandare la graduatoria di chi ha giocato di più è Lorenzo Insigne. Il Magnifico, comprese le sfide dello scorso torneo, non si ferma da una vita. In questa stagione ha collezionato già 1533 minuti. Una vita se si va a dare uno sguardo ai bomber delle altre squadre. Addirittura ha superato di poco Messi che nel Barcellona non viene mai sostituito. Subito a ruota c’è Callejon (1486) un poco più giù Mertens (1461). Praticamente i tre piccoletti sono stati in campo per il 93.1% del monte minuti. Un record non da poco per i diretti interessati.

Anche in virtù della differenza che c’è con gli altri che sono in rosa con lo stesso ruolo. Milik, per ovvie ragioni, si è fermato a quota 195. Ounas ne ha collezionati 77, Giaccherini 60. Impressionante, quindi, il distacco dagli altri. Ma senza i magnifici tre Sarri non sa stare. Sono loro che gli assicurano il gioco che vuole e soprattutto i gol. Avesse avuto delle alternative vere non avrebbe perso tempo.

Sicuramente Giaccherini è all’altezza ma senza Insigne e Callejon diventa difficile pensare al suo modus tattico. I due sono entrati talmente nella parte che assicurano, oltre all’aspetto offensivo, anche quello difensivo. È naturale, però, che per valutare un giocatore bisogna vederlo in campo. Giaccherini è al suo secondo anno in azzurro e proprio non riesce a dimostrare il suo valore. Ci vorrebbe continuità. Da esprimere soprattutto contro formazioni provinciali. Per quanto riguarda Ounas il tecnico sta aspettando il momento giusto.

È acerbo secondo il toscano e buttarlo nella mischia da subito sarebbe un azzardo. Lo sta provando e riprovando a gara in corso e anche in questa settimana di sosta è il giocatore sul quale ci sono i fari puntati addosso. Adesso bisogna capire se quando arriverà gennaio ci sarà l’arrivo di Inglese o meno. Ma conoscendo i tempi di Sarri il puntero del Chievo rischia di fare la fine di Pavoletti. La situazione è delicata. Intanto alla ripresa contro il Milan inutile pensare ad un Napoli senza quei tre. E pure contro lo Shakhtar in Champions ci saranno sempre loro.

 

Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma

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