Calo di tensione normale ma Sarri si ostina a schierare sempre gli stessi uomini

La Repubblica parla della sconfitta di Bergamo: “Ci poteva stare un calo di tensione, tenendo...

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La Repubblica parla della sconfitta di Bergamo: “Ci poteva stare un calo di tensione, tenendo conto dello stress psicofisico della sfida di Champions con il Benfica. Non si spiega, invece, l’apparente disinvoltura con cui Sarri ha sottovalutato le trappole della trasferta di Bergamo: rinunciando quasi del tutto al turn over («Non mi piace cambiare tanti giocatori») e mandando in campo una formazione senza gambe e anima, predestinata al fisiologico naufragio. Contro l’Atalanta è andato infatti in scena il solito film: visto e rivisto nella seconda fase dello scorso campionato. Il Napoli vola fino a quando i suoi titolarissimi vanno a cento all’ora, ma quando la fatica comincia a farsi sentire sono guai seri. Ieri sono mancati all’appello Jorginho, Hamsik e Callejon: tre degli intoccabili di cui Sarri non riesce a privarsi. Eppure si è capito subito che erano alle corde: molli e irriconoscibili rispetto alle ultime prestazioni. Il centrocampo di palleggiatori, con Zielinski preferito al più tonico Allan, regge solamente quando i tre mediani sono al top: diversamente, come nei 90’ di Bergamo, rischia di fare acqua da tutte le parti.

Non fa scandalo una sconfitta, dopo 159 giorni di imbattibilità. Ma il modo con cui è arrivata, con un avversario alla portata del Napoli, rischia di scombussolare gli equilibri. Non è un mistero che De Laurentiis, di ritorno oggi dal suo viaggio in Cina, condivida solo in parte la gestione dell’organico da parte di Sarri: prudente e molto conservativa. Passi per la stagione scorsa, quando le alternative ai titolari mancavano. Ora fa invece discutere la lentezza con cui l’allenatore sta inserendo i nuovi acquisti: compresi i due gioiellini del mercato estivo, i centrocampisti Diawara e Rog, che aspettano ancora di debuttare. Solo con i titolarissimi non si fa strada. A Bergamo, non a caso, il migliore è stato il difensore Maksimovic: il cui apprendistato è stato accelerato solo dall’infortunio di Albiol. L’imbattibilità perduta è una lezione. Il turn over non è solo un’opzione: è una necessità”.

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