Napoli, aiutare Gabbiadini come si faceva con Valdifiori

Napoli, aiutare Gabbiadini come si faceva con Valdifiori Il nostro grazie ad Hamsik, fuoriclasse vero...

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Napoli, aiutare Gabbiadini come si faceva con Valdifiori

Il nostro grazie ad Hamsik, fuoriclasse vero e uomo straordinario. E negli occhi dei tifosi esplode ancora il sinistro di Manolo, rapace sul primo effettivo pallone che gli è arrivato secondo le sue caratteristiche: al limite dell’area, con un metro disponibile e un tocco breve all’indietro. D’accordo, mica si può pretendere che un attaccante venga sempre servito come preferisce; ma le peculiarità del buon Gabbiadini queste sono, non si pensi mai che sia un centravanti fisico e sgomitante, dal piede morbido e incline al dialogo breve con gli esterni che si inseriscono. Il gol, più ancora delle frustrazioni e delle lamentele, tanto ha detto a Sarri e ai compagni: per far giocare il bergamasco bisogna prendere accorgimenti tecnici diversi. Ricordate quando l’anno scorso si era costretti da infortuni o squalifiche (rari, per fortuna) a far giocare Valdifiori? In quei casi, Sarri immetteva David Lopez, che con la sua fisicità suppliva alla leggerezza dell’ex empolese. Qualcosa del genere bisognerebbe fare con Manolo, per metterlo in condizione di fare quello che sa fare, cioè tirare in porta dal limite dell’area. Detto ciò, si deve riflettere sulle altre. Il turno presentava partite sostanzialmente facili per le avversarie e se non fosse stato per lo stupido tacco del palermitano Goldaniga avrebbe invece detto il contrario. La Roma cade malamente, l’Inter si blocca in casa e i bianconeri, ancora avanti di un soffio, soffrono eccome fallendo l’esperimento del doppio centravanti, fatto per calmare la piazza più che per esigenze tecniche. Uno più uno fa zero gol. In più, anzi in meno, la Juventus perde in un colpo e per un mese e mezzo sia Asamoah che Rugani, gravemente depauperando i due reparti che maggiori difficoltà mostrano in questo periodo: il centrocampo molto orfano della strapotenza di Pogba e una difesa che aveva già perso Benatia, e che ha troppi vecchi leoni in campo. Peraltro per la retroguardia juventina la sosta non è sosta, sono tutti nazionali inamovibili di Ventura. O no? Insomma, per il Napoli dal miglior attacco (con la Roma) e dalla terza miglior difesa (a un solo gol dai bianconeri e dalla Fiorentina, che però ha realizzato ben nove reti in meno) le cifre cominciano a quadrare e il calcio che gioca non è solo il più bello, ma è finalmente anche redditizio. E minaccia di migliorare ancora, perché mentre le altre perdono i pezzi e i nervi, basta sentire i rumors in casa giallorossa per rendersene conto, a Castel Volturno prima o poi il resto della banda dei nuovi comincerà a inserirsi e a partecipare alle rotazioni. Se valessero tutti quanto due terzi di Zielinski, e a quanto si dice alcuni sono più che all’altezza del giovane polacco, ci sarebbe proprio da divertirsi. Ma nel frattempo, come si diceva, incombe il Benfica delle quindici vittorie consecutive. Niente da fare: nemmeno il tempo di tirare il fiato.

corriere del mezzogiorno

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