Corbo: “Un gesto alla tribuna e le mani a tapparsi le orecchie”

Il suo pensiero Antonio Corbo scrive nel suo editoriale per La Repubblica: “Higuain sceglie nella...

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Il suo pensiero

Antonio Corbo scrive nel suo editoriale per La Repubblica: “Higuain sceglie nella inutile commedia di Coppa Italia la parte più subdola. Doppia. Segna e sparge veleni. Prova a fermare i tifosi prima della partita, con l’arroganza dei piccoli padrini di borgata. Li sfida, con il gesto di chi si tappa le orecchie. È troppo, offre quindi un bersaglio di ricambio. Indica la tribuna due volte, «è lì quel signore che ci ha diviso», vuol dire questo, ovvia allusione a De Laurentiis. E poi dopo c’è il gol, un tiro che passa come telecomandato tra le gambe di Chiriches scosso da un precedente errore e in largo anticipo sul sonnolento tuffo di Reina. Inutile raccontare il secondo, uno dei suoi, perché Reina sta ancora pensando al primo, perché Ghoulam contro Cuadrado è un turista smarrito che rimane a metà, come chi deve andare a Ischia e sale sull’aliscafo per Capri; e perché Higuain non segna mai per caso o per fortuna, segna perché è un centravanti vero, ma è uno nato per vincere senza il coraggio di vincere da solo, non sarebbe andato altrimenti a Torino. Nella storia del calcio è passato Maradona. I due scudetti e la Coppa Uefa non si staccano nella storia del Napoli e nella memoria dei napoletani. Qualcuno racconterà a Higuain che Diego portò anche la sua Seleccion sul tetto del mondo, Mexico 1986, giocando con otto disoccupati. La reazione del Napoli ai due gol di Higuain è stata pari all’impresa sfumata. Grande e perfidamente inutile. Dopo il gol di Hamsik, sul 2-1 che sembrava pesante come come una croce, è entrato finalmente Mertens. Non si capisce perché l’abbia per un’ora sostituito un fioco Milik, più alto certo, ma mai cercato con un traversone. Hanno fatto soffrire la Juve che era certa di ave già vinto, di aver irritato e demolito il Napoli, contenuto le sue sfuriate con un 4-4-1-1, al contrario del previsto 4-2-3-1.Perhè Cuadrado a destra, Sturaro a sinistra erano di copertura, ed il blocco di centrocampo lontano da Huguain per il corto coircuito rappresentato da un Dybala fuori forma. Le acide risate di Higuain sostenevano la Juventus, ma Allegri intuiva i rischi, irisori, ma gli allenatori che vincono valutano anche le ombre. Come una maledizione che lo insegue, di questo Napoli si dirà sempre lo stesso. Gioca il miglior calcio d’Italia. Può far tremare le grandi, e non sa gestire le piccole. Con il Real Madrid è stato per 55’ alla sua altezza. Ha sfondato il muro della Juve l’altra domenica ma non ha vinto. Anche ieri l’ha subita, senza risparmiarle una sola frustata. L’ha persino spaventata e costretta a rimodellarsi più volte nel finale. Già, ma che rimane di questa notte lunghissima, di queste illusioni fondate sul talento di giocatori disponibili anche alla fatica e sulle smorfie di Higuain? Che passi presto questa notte, e poi capiremo tutto meglio”.

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