Corbo: “Sarri ha creato una orchestra perfetta, ma suonano bene se ci sono sempre gli stessi”

L’analisi di Corbo della sconfitta del Napoli contro il Lipsia Il giornalista Antonio Corbo nel...

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L’analisi di Corbo della sconfitta del Napoli contro il Lipsia

Il giornalista Antonio Corbo nel suo editoriale per il quotidiano La Repubblica ha analizzato la sconfitta del Napoli in casa contro il Lipsia

“La fuga dalla vittoria è cominciata molti giorni prima. Quando il Napoli si è convinto che solo uscendo dall’Europa League possa mettere le mani sullo scudetto 2018. Più che temere il Lipsia, club emergente della Bundesliga tedesca, sottovaluta la competizione. La rifiuta. Come fosse una inutile perdita di tempo.

Il primo tempo anticipa questo atteggiamento di sufficienza, di disinteresse, di labilità tattica. C’era da attendersi invece proprio dai precari una prova di maturità. A parte Maggio che sfida il tempo con dignità ma non lo batte, Diawara, Rog e Ounas sono nella prima parte i più deludenti. Ounas figura in qualche primo piano ma nessuno si accorge di lui, fino al gol. È sperduto nel settore alto di destra. Svanisce nel confronto con il gigantesco Klostermann. Rog finalmente mediano destro spreca questa opportunità, con leggerezza incrocia Bruma e Keita, due tipetti svegli. Ci si mette anche Diawara che gioca come se rifiutasse il ruolo di antagonista di Poulsen e dello stesso Jorginho, ricordato per la geometria che sa dare al gioco della squadra. Una geometria sparita ieri.

Un primo tempo così rappresenta un grave errore. E Sarri lo fa notare ai suoi disincantati giovanotti con quei suoi toni crudi nell’intervallo. Li avrà umiliati, vista la momentanea metamorfosi. Ma nella mente dell’allenatore, con tutto il garbo che distingue i rapporti con Hamsik, c’è una partita da raddrizzare. E i giovani possono farlo. Si è fidato dei ragazzi. Non più dello stanco capitano. Gli ha forse detto che sarebbe stato opportuno pensare alla partita di campionato: imminente quindi la sostituzione, nelle forme più gentili.

La reazione dura poco, ma viene proprio dai due ragazzi. Perché Rog ritrova la sua galoppata e offre a Ounas l’assist della verità.

Se ci sei, segna. Un diagonale di precisione chirurgica è la risposta che aspettavano tutti, anche gli scettici sulle qualità del franco algerino. Il Napoli ripassa la lezione. Ci sono tre fuori ruolo e anche questo spiega il blackout nei meccanismi. Zielinski alto a sinistra non è Insigne, non basta ripensare alla favola di Mertens per inventare con Callejon un’altra punta centrale, Hysaj combatte a sinistra, corre, avanza, ma non crea con Zielinski combinazioni interessanti. Non basta mettere fuori Hamsik che non se la prende più, neanche un velo di rossore sulla sua faccia stremata. Zielinski torna al suo posto, con Insigne che riprende il suo. Hysaj lascia a Mario Rui la zona sinistra.

Sembra sistemato il Napoli, macché. Rimette l’imbambolato Diawara in gioco il Lipsia recuperando tardi, con plateale disinteresse, su Werner il bomber della serata. Dov’è finito Diawara? Una squadra con il parco riserve scarno e arrugginito non si riconosce più nella sua identità: giocano i soliti, o addio. Maggio e Tonelli inseguono Bruma, lanciato da Poulsen diabolico e creativo, è lui che ha ipnotizzato Diawara. La difesa del Napoli in netto ritardo offre un’immagine di impotenza. Sarri ha creato una orchestra perfetta, ma suonano bene se si ritrovano sempre gli stessi. Altrimenti è penosa sconfitta. Il Napoli che punta allo scudetto non può perdere ripresentarsi così in Europa“.

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