Allan: “Sarri è un martello, ci entra nella testa con le sue parole”

Le sue parole Allan ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno: “Ricordo sempre...

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Le sue parole

Allan ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno: “Ricordo sempre ciò che ero. E i sacrifici che ha fatto la mia famiglia. I miei figli sono più fortunati, lavoro per assicurare loro un futuro dignitoso e una vita più semplice. Anche se non li vizio. Sono cresciuto e diventato forte caratterialmente proprio perché ho incontrato mille difficoltà. Con i primi soldi che ho guadagnato ho comprato una casa ai miei genitori, e loro sanno che devono contare su di me per qualsiasi cosa. Mi hanno dato tanto ed è giusto che oggi siano più sereni. Dal Brasile fanno il tifo per me, per il Napoli. Ricevo decine di telefonate al giorno”

Un biglietto nell’uovo di Pasqua: il Napoli vincerà lo scudetto.

“Mancano otto partite e dobbiamo viverle tutte come finali. Anche questo è un sogno, ma noi dobbiamo restare con i piedi per terra. Non sarà facile, la Juventus le vince tutte. La Roma pure. Noi dobbiamo pensare soltanto a noi e provare a fare il meglio possibile, poi alla fine si vedrà. Certo, sarebbe meraviglioso. Non voglio neanche immaginare cosa accadrebbe”

Segue il consiglio del suo allenatore, in questa fase non guarda la Juve in tv?

“Se sono a casa e in tv c’è la Juve guardo la partita. Ma perché a me piace il bel calcio e quindi è logico che stia davanti alla tv. Ma non mi faccio condizionare, quando vado in campo per la mia squadra, la Juve non esiste più”

Più forte la Juve o il Napoli?

“Credo che siamo uguali. Due squadre con campioni e un bel gruppo. Ce la giochiamo”

Higuain a parte, chi è il calciatore più forte del Napoli?

“Hamsik. Non ho dubbi. È fortissimo, tatticamente e tecnicamente. Poi ha qualità umane fantastiche. Intelligente, sensibile e anche di carattere. Qui in Italia, secondo me, è sottovalutato. Ha qualità importantissime. Gioca nel mio stesso ruolo, a sinistra, vederlo giocare è una meraviglia”

Lei è stato un titolarissimo di Sarri, sin dall’inizio. Eppure qualche settimana fa l’allenatore lo ha messo in panchina. Era un po’ fuori forma. Ha avuto timore di perdere il posto?

“Sì, ci ho pensato. Può sempre accadere. Ma il mister è stato chiaro, mi ha detto di stare tranquillo e di continuare ad allenarmi bene. Anzi meglio. L’ho fatto ed eccomi qua. Chi ha giocato al mio posto ha fatto bene, ma il calcio è anche questo: competizione. Tutti dobbiamo essere utili. Il mister ce lo ripete spesso, soprattutto per questo finale di stagione. E’ un martello, ci entra nella testa con le sue parole”

Un difetto e un pregio di Sarri.

“Non si accontenta mai. Ci chiede sempre di più, anche dopo una vittoria. E’ incredibile. Sembra che non sia mai soddisfatto, e martella in continuazione. Questo è il pregio, naturalmente. Perché ci stimola e ci fa crescere. Il difetto è uno solo: fuma davvero tanto”

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