De Laurentiis: Sarri? Vedremo. Vorrei 16 squadre in A. Stadio? Il comune vuole un milione in più”

“Alcuni club sono sottoposti all’autorità della Juventus” Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto a Palazzo...

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“Alcuni club sono sottoposti all’autorità della Juventus”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto a Palazzo Reale durante il 19° Convegno Giovani Imprenditori Edili parlando anche del suo club, del rinnovo di Sarri, del campionato e dei suoi desideri.

Ecco le sue parole:
Sarri Presidente del Consiglio? Potrebbe essere contenta la Camusso (ride, ndr). Io condivido ciò che ha detto, ma serve un principio di reciprocità che salvaguardi sia i lavoratori che gli imprenditori. Se gli imprenditori non vengono messi dal Governo in condizione di combinare i fattori della produzione in totale libertà, ne risente anche il lavoratore.
La cosa che mi offende è quando mi chiamano il romano: mio nonno Aurelio veniva da Torella dei Lombardi, nel 1929 aprì un’industria della pasta a Torre Annunziata. Poi mio zio all’età di 18 anni scappò a Roma per tentare di fare l’attore, non era fotogenico e scelse di stare dietro la macchina da presa. Mio padre si laureò qui alla Federico II e all’Orientale di Napoli, diventò editore in Bulgaria negli anni ‘3o. Il fatto che la famiglia De Laurentiis sia emigrata fuori dalla Campania, non vuol dire che il nostro DNA non sia campano. Sarebbe stato illogico che mentre stavo girando un film con Angelina Jolie a Los Angeles, comprai il Napoli che non esisteva più, pur non sapendo nulla di calcio! Mio figlio più grande e mia moglie mi dissero: ‘Tu papà sei un pazzo!’. Sono diventato uno dei 10 cittadini onorari di Capri. Sono cresciuto lì, quando sono arrivato a Napoli mi son messo le mani nei capelli vedendo la città piegata su se stessa: non c’era lo sfarzo interiore dei napoletani, li ho sempre considerati i più grossi signori del mondo. C’era sempre paura, questo rincorrersi.
Prima il sindaco ha fatto un bellissimo discorso, ma lui è bravissimo a parlare! Tant’è che è stato rieletto”. E’ andato via il sindaco, gli fanno notare. “Ma gliel’avrei detto anche in faccia. I sindaci non devono essere eletti dal popolo, che non sa come si debba amministrare la città. Serve una cabina di regia che scelga manager straordinari. A Capodimonte ci son dei francesi che amministrano in maniera esemplare. Se tu hai un dissesto di un miliardo e 600 milioni, ma di che vogliamo parlare.
San Paolo? In Italia purtroppo siamo troppi a parlare. I soldi vengono messi a disposizione dalla Regione Campania: quindi sono andato da Vincenzo De Luca, ho detto: ‘Senti, presidente. Dobbiamo capire cosa fare. Non posso fare ogni volta in Europa la figura del pezzente’. Quando faccio venire al San Paolo il Man City o il Real Madrid, io posso buttare fumo negli occhi con cene che loro si sognano di poter fare, per cui faccio sedere 80 persone privilegiate, ben sedute, ricevere complimenti di Malagò. Ma non basta. Io ho visto la legge sugli stadi fatta durante il governo Renzi dal suo vicesindaco diventato sindaco di Firenze, Nardella. Che è un napoletano: lo chiamai alle 6 del mattino e gli dissi: ‘Scusami, ma tu sei napoletano e hai fatto questa legge? Ma è impraticabile, non si può fare nessuno stadio nè ex novo nè mettendo a posto quelli esistenti’. Chiamai Renzi, che però non voleva prender posizione se non parlando col Ministro Luca Lotti che mi disse: ‘Aurelio, hai perfettamente ragione: questa legge fa acqua da tutte le parti’. Poi però cane non morde cane, stesso partito e quindi ha dato qualche aggiustamento, qualche contentino ma con quella legge non faccio lo
stadio: mi rifiuto.
Sto cercando di rimettere a posto il San Paolo. Ma perchè dobbiamo fare le Universiadi al San Paolo, solo per la pista d’atletica? Si faccia da un’altra parte. Avevo fatto un progetto con 40 salottini che arrivassero a bordocampo, avvicinando Distinti e Curve e eliminando la pista d’atletica. Il San Paolo è a cielo aperto, quindi si farà tutto a cielo aperto anche le gare della pista d’atletica.
Il sindaco voleva rivalorizzare Scampia? Poteva farlo lì. Portava l’attenzione del mondo su Scampia. Ho chiamato anche la Latella e poi Cantone, a cui ho detto: ‘C’è un anno di ritardo, ma come pensate di risolvere il problema di spendere 270 milioni in pochi mesi. E’ già un codice che allunga i tempi, volete aprire i cantieri mentre faccio la Champions per il terzo anno di fila? Io non ve lo
permetto!’. Sono andato a lamentarmi da De Luca l’altro giorno, oggi ha scritto una lettera dicendo: ‘Si fa un comitato nuovo con il comune di Napoli, la Latella e pure De Laurentiis’. Adesso vediamo, mi son dato da fare: stiamo facendo cani e gatti col Comune. Quali parole tenere posso avere, lei lo sa che sono venuti a Dimaro due giorni, abbiamo negoziato tutto il passato e tutto il futuro, ci siamo fatti le foto con la stretta di mano, dopodichè ad un certo punto mi fa: ‘Purtroppo il Consiglio Comunale non mi ha accettato, mi devi dare 400 mila euro in più’. Lì ci siamo ribloccati a distanza di un anno. Non dopo 15 giorni o un mese. Un giorno al Coni, c’era ancora Uva, quelli del Comune chiesero: ‘Ma quanto vale l’affito del San Paolo?’. Mandarono gli ispettori a visitare al San Paolo, dissero una cifra oscillante fra 450-550mila euro all’anno. Per l’anno scorso dovrei pagare un 1 milione e 600 mila euro. Si rende conto? Allora vogliamo dire, va tutto bene perchè uno chiude gli occhi. Quando sono arrivati Higuain, Reina, Callejon dal Real Madrid, le mogli mi hanno detto: ‘Come facciamo a fare pipì al San Paolo, dove mettiamo i nostri bambini?’. Io di notte costruì due bagni e una sala giochi per i bambini, gli feci una cinquantina di posti dedicati e loro si chetarono. Noi sopravviviamo.
Cifra giusta per il San Paolo? Non lo voglio nemmeno sapere, pur di non avere rapporti con i burocrati. Non ho mai trovato  problemi ovunque sono stato per girare film, anche a New York. Quando si dice: ‘Io amministro una città’, bisogna vedere anche come si amministra la città. Quando furono rubati i soldi per i Mondiali del ’90, avevano fatto i parcheggi sotto al San Paolo: ci han fatto solo le messe nere! Son stati murati e non li abbiamo mai visti. Questa è la situazione del San Paolo. Questo è il nono anno che andiamo in Europa, unica squadra italiana, per tre anni consecutivi in Champions: quando siamo arrivati in Serie A, noi risultammo 520esimi nella classifica delle squadre internazionali. Oggi siamo 13esimi, siamo fra 6 squadre al mondo che non hanno debiti con le banche. Questo vuol dire che l’industria può essere vincente.
Contratto di governo? Credo sia sbagliata la legge elettorale, credo che gli italiani pur stando molto male, stanno troppo bene per non scendere in piazza. Siamo da anni alla frutta. 5stelle e Lega, il problema è che è tutta una grandissima cazzata. Il problema dell’Italia? La mafia siciliana, la mafia di Stato, la ‘Ndrangheta, la Camorra e poi ha Roma con la sua propedeutica Ostia, Milano. Più ci sono: gli albanesi, i vari infiltrati ex Jugoslavi, ecc. Mancano 100mila uomini in meno sul territorio per controllarlo.
De Magistris dice che ha tenuto fuori la criminalità organizzata dagli appalti? Io vorrei vedere un dibattito fra i due sindaci di Roma e Napoli, mi piacerebbe.
Finito il campionato, dovevo partire per Los Angeles: ho rinunciato per esser qui tre mesi e velocizzare e mettermi in prima persona a disposizione per seguire i discorsi sul San Paolo. Ho sguinzagliato da due anni, a fine giugno mi arrivano delle risposte: lavoro per fare 100 ettari dove da un lato costruisco la casa del Napoli, con 12 campi di calcio, un vivaio per 10mila ragazzi, per tutelare il territorio e non far andare i più bravi fuori, da quelli della Juventus e altri! Vi siete inventati anche questa storia delle squadre in Serie C, perchè sottraete calciatoriâ‹ con la complicità degli altri che sono sottoposti alla vostra autorità. Cercherò poi di costruire uno stadio con 30mila posti, non con seggiolini, dove si sta comodi come al cinema! Dove ci saranno schermi lunghi 100 metri e alti 50 per la replica della moviola, così ci divertiremo! Con un terreno di gioco che a comando possa slittare verso l’esterno e far venir fuori un adeguato pavimento per i concerti, in modo tale che si possa dare allo stadio l’opportunità dei concerti. Ovviamente uno stadio coperto, che possa essere utilizzato anche in inverno per gli eventi. Poi c’è una grandissima attività, io lavoro all’Eca per il Marketing: ci stiamo adoperando per modificare un mare di cose. Vorrei poter cancellare la Champions League e fare un campionato europeo con 20 squadre, a seconda del piazzamento nell’anno precedente in campionato. Poi fare back and for, andata e ritorno fra queste squadre in settimana, e poi nel weekend il campionato.
Sarri resta? Lo sapevo che volevate chiedermelo! Se resta lo vedremo (ride, ndr).
L’attaccante da 20 gol è Orsato? Sugli arbitri ho sempre sostenuto che non debbano essere nè nella compagine della Federcalcio nè possano votare, perchè si comportano come una casta. Dovrebbero essere dipendenti della Lega Calcio, che dopo il terzo errore vengono espulsi per tre anni: così ci pensano due volte! Alla moviola dovrebbero andare dei tecnici, non degli arbitri e quello che decide la moviola, non possono incidere gli arbitri. Con i due allenatori che possono richiederla un paio di volte a testa”.

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