Corbo: “Napoli squadra sofferente e contorta”

“La squadra va capita e incoraggiata” Antonio Corbo analizza il momento attraversato dal Napoli e...

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“La squadra va capita e incoraggiata”

Antonio Corbo analizza il momento attraversato dal Napoli e ciò che gli azzurri dovranno fare per scuotere la nuova situazione in cui si trova la società partenopea: “Manca solo il Napoli tra le italiane in Champions. Esce per precipitare nella noia dell’Europa League, circuito internazionale di sicuro prestigio ma inteso da chi ha per mesi annunciato lo scudetto come un pellegrinaggio di penitenza. Il verdetto amarissimo riflette la realtà: è la squadra più sofferente e contorta tra le prime della serie A, qualcosa non va; è rimessa dal Feyenoord a lottare in campionato con obiettivi confusi, una corsa che può essere eccitata solo da un possibile ritorno al vertice dopo il prossimo spareggio Juve-Inter, ma ora per i tifosi del Napoli compatti e avviliti non c’è più neanche voglia di sperare, si sono illusi e soffrono troppo, bisogna capirli. Invece no, questo Napoli va capito. Occorre il coraggio di un’analisi profonda cominciando dall’errore di ogni estate, quando società e squadra annunciano conquiste che il mercato, almeno stavolta, non giustifica”.

Poi continua cercando una soluzione: “Si prosegua alla ricerca della verità osservando due elementi: il Feyenoord arriva alla partita di ieri con zero punti, non si può pensare che sia una forza insuperabile. Pensate quanto valga il Napoli attuale. La seconda: puerile è stato fidarsi del Manchester City, tradito da goffi errori nella trasferta con lo Shakhtar. Delegare Guardiola a chiudere i conti è una tenera storia di calcio infantile. Lo stesso allenatore del City ha lasciato intuire qualcosa di molto diverso dalla partita giocata dal suo club ieri: come parla bene, Pep. Ricordate gli elogi a Sarri prima di sfilargli sei punti su sei? È solo la cornice per inquadrare una partita cominciata bene con il gol lampo di Zielinski. Una soluzione di aggressiva lucidità sotto rete, ma proprio Zielinski è stato tra i meno efficaci sul piano tattico. Giocava alto a sinistra al posto di Insigne. Cambio corretto, se però non si chiede a Zielinski di travestirsi da Insigne. Se Zielinski è un centrocampista con vocazione all’inserimento bisogna chiamarlo in copertura per creare la superiorità numerica a centrocampo, per poi fiondarlo in area dove qualche palla bastarda sa mandarla dentro. Questa posizione potrebbe così lasciare più spazio a sinistra per un Mertens che in linea con Callejon è uno scooter in avaria. Per concedere il riposo a Callejon si poteva pensare a Rog dall’inizio registrando i meccanismi, ma si rivede nella ripresa Ounas appena bollato come un ‘ragazzo tatticamente anarchico’. Chi conosce Sarri dice che è un metodo per farlo reagire. Vogliamo fidarci”.

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