Convenzione col Calcio Napoli: nuovo confronto in Commissione Sport

Convenzione col Calcio Napoli, oggi un nuovo confronto in Commissione Sport: tutti i dettagli Dopo...

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Convenzione col Calcio Napoli, oggi un nuovo confronto in Commissione Sport: tutti i dettagli

Dopo il primo incontro dello scorso 13 giugno sui punti salienti della bozza di convenzione tra il Comune di Napoli e la Società sportiva Calcio Napoli per l’uso dello stadio San Paolo, la commissione Sport, presieduta da Carmine Sgambati, è tornata a riunirsi nella giornata di oggi per proseguire il confronto con l’assessore allo Sport Ciro Borriello, il direttore generale Attilio Auricchio e la dirigente del servizio Grandi Impianti Sportivi, Gerarda Vaccaro. La discussione sul documento proseguirà in Consiglio comunale, ha precisato il presidente Sgambati al termine della riunione.

Ampio confronto in commissione Sport, nel corso della quale diversi consiglieri sono intervenuti per avere chiarimenti sulla bozza di convenzione tra l’amministrazione comunale e la Società sportiva Calcio Napoli.

Il presidente Sgambati ha ribadito i due aspetti che per lui sono centrali in questa vicenda: la necessità che la Società onori i propri debiti prima della firma della convenzione e l’importanza di ridiscutere la questione dei biglietti gratuiti per le scolaresche.

Per Vincenzo Moretto (Prima Napoli), alla luce dei costi di gestione che emergono dalla bozza in discussione, l’amministrazione sta di fatto regalando lo stadio San Paolo alla Società: tanto valeva concederlo in comodato d’uso gratuito, piuttosto che accontentarsi di margini di guadagno così esigui.

Claudio Cecere (Dema) ha chiesto a quanto precisamente ammonta il debito della Società nei confronti del Comune, anche rispetto alle spesa sostenuta dalla società per l’installazione dei tornelli, mentre David Lebro (La Città) ha posto l’attenzione sui minori introiti che il Comune, in pre – dissesto,  otterrebbe con la convenzione, rispetto a quanto incassa ora concedendo lo Stadio sulla base di una tariffa a domanda individuale: il Consiglio comunale, che dovrà assumersi la responsabilità di votare il documento, deve sapere a quanto ammonta questa differenza.

Per Diego Venanzoni (Partito Democratico) occorre chiarire come mai, fino ad oggi, l’amministrazione non abbia incassato nessuno dei crediti vantati nei confronti della Società nè sia ricorsa in giudizio per far valere le sue ragioni. A fronte di uno stadio nuovo che oggi viene consegnato alla Società, ha concluso, non si capisce perché, ad esempio, siano stati concessi anche gli spazi per attività di buvette e di ristoro, che invece potevano fruttare diversamente.

Gaetano Troncone (Misto) ha ribadito la necessità, per i consiglieri, di conoscere la differenza tra gli introiti previsti dalla convenzione e quelli previsti dalla tariffa a domanda individuale.

Luigi Felaco (Dema) ha chiesto chiarimenti sulle contromisure in caso di mancato pagamento, da parte della Società, delle quote annuali previste dalla convenzione.

Rispetto a questi interrogativi, il direttore generale Auricchio ha evidenziato che la convenzione risponde principalmente alla necessità, avvertita da tempo, di disciplinare il rapporto tra amministrazione comunale e “Calcio Napoli” per la gestione dello stadio San Paolo. Il documento, che non prevede una concessione piena alla Società ma un uso della struttura funzionale agli eventi calcistici, assicurerà inoltre introiti regolari e coerenti negli anni per un bene che, tra l’altro, appartiene al patrimonio indisponibile del Comune e come tale non è soggetto all’obbligo di essere messo a reddito. Non essendo più praticabili né l’attuale sistema della tariffa a domanda individuale, né la previsione di introiti commisurati al giro di affari e alla capacità di impresa della società sportiva, la strada della convenzione è quella che punta  alla chiarezza nei rapporti e alla convergenza tra le parti.

Sui biglietti da destinare alle scolaresche, ha concluso il Direttore generale, bisogna chiarire che ai sensi di legge la Società è a tutti gli effetti il soggetto impresario dell’evento sportivo; resta pertanto nella sua facoltà stabilire i criteri di distribuzione dei biglietti. E’ tuttavia auspicabile una regolamentazione di questo aspetto, eventualmente con un atto distinto dalla convenzione.

Sui rapporti di debito e credito tra Comune e “Calcio Napoli”, Gerarda Vaccaro ha ricordato la convenzione-ponte relativa agli anni 2015 e 2016, e l’atto transattivo relativo al periodo precedente, che ha regolato le partite di “dare e avere” tra Comune e Calcio Napoli, compresa la questione dei tornelli. Uno degli elementi centrali della transazione, ha spiegato la dirigente, è la possibilità di procedere a conguagli tra debiti e crediti: a fronte di un debito dell’amministrazione di 2,416 milioni di euro, la Società aveva un debito di 3,7 milioni di euro per le annualità 2015 – 2016 e 2016 – 2017; in seguito al conguaglio previsto dalla transazione, l’attuale debito della Società ammonta a 1,287 milioni di euro per il periodo 2015 – 2016 e 2016 – 2017, ai quali vanno aggiunti  circa 2,5 milioni di euro più IVA per l’annualità 2017 – 18.

Sugli introiti stimati dalla concessione dello stadio con tariffa a domanda individuale, circa 1,9 milioni escluso IVA, Gerarda Vaccaro ha specificato che la convenzione prevede, sì, 835 mila euro, ma a questa somma vanno aggiunti anche i 300 mila euro della pulizia che verrà assicurata dalla Società, così come i costi per la manutenzione del manto erboso e per consumi idrici.

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