Pescara-Vicenza: prestazione opaca da parte del Delfino, che non può sempre sperare nel suo “Lapacadabra”

Il pareggio agguantato a tempo scaduto, nella gara contro il Vicenza, grazie ad una gemma...

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Il pareggio agguantato a tempo scaduto, nella gara contro il Vicenza, grazie ad una gemma del solito Lapadula, sempre più capocannoniere con le sue 16 reti, ha evitato una sconfitta che sembrava oramai maturata, oltre che meritata. Il goal arrivato sul fischio di sirena, ha edulcorato gli animi dei tifosi e degli addetti ai lavori, che avevano cominciato a mostrare qualche segno di disappunto, vista la prestazione con annesso risultato, che stava maturando nel Friday Night cadetto.

Per tutta la gara, e soprattutto nella prima frazione, l’undici di Oddo, è parso contratto, confuso e con poche idee, come era apparso anche a tratti nell’ultima gara disputata a Salerno, finita anch’essa con un pari. In difesa si sono viste le solite sviste, con i terzini di fascia incapaci di dare la giusta spinta in avanti, oltre che risultare poco precisi nei vari interventi. A centrocampo le cose non sono andate meglio, con gli uomini di Oddo che facevano poco filtro, e con il solo Mitrita capace di fornire una certa qualità. In avanti, poi, il solito Lapadula, rapace, cinico, furbo (il rigore che si è procurato, molto dubbio per la verità, è stato frutto più della sua astuzia che dell’intervento scomposto di Sampirisi), ha dimostrato ampiamente di potere fare reparto da solo. Chissà il Pescara dove si troverebbe in classifica senza il suo bomber di madre peruviana, che riesce a trasformare in oro tutti i palloni con tocca, sebbene ieri non fosse in giornata di particolare grazia.

Squadra troppo sfilacciata, e, se è vero, come ha dichiarato Massimo Oddo in conferenza stampa, “Che in campo ci sono anche gli avversari, e che il Vicenza era molto ben disposto in campo”, e, altresì vero che una squadra che ambisce alla promozione diretta come la sua, deve sempre avere un piano “B”, e non affidarsi costantemente alle magie del suo “Harry Potter”, “Lapacadabra”. Ecco, una delle pochissime note positive della partita contro i berici, è rappresentata proprio dal bomber scuola Juventus, che nel finale è riuscito a estrarre dal suo cilindro, un colpo sensazionale, facendo avvilire il tecnico dei veneti, Pasquale Marino, assolutamente rammaricato, ed a ragion veduta, per la vittoria sfumata in riva all’Adriatico. “Sono dispiaciuto per questa vittoria mancata, e recrimino anche per alcuni episodi arbitrali, che ci hanno sfavorito. La rete di Lapadula è stata da cineteca, ma l’azione era in precedenza viziata da un’irregolarità.” In casa Pescara, per il momento, va bene così. Nono risultato utile di fila, sebbene il calo di forma della squadra abruzzese sia evidente, così come il fatto che questo Pescara sia “Lapadula-dipendente”. In attesa di sapere domani quali saranno i risultati delle dirette concorrenti del Pescara per il salto di categoria, la squadra biancazzurra è già proiettata con la testa e con la mente alla sfida di Cagliari, sabato prossimo. Contro i sardi il test sarà di quelli probanti. Allora sì che potremo avere delle indicazioni più precise sulle reali potenzialità di questa squadra, tanto reclamizzate.

CHRISTIAN BARISANI

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