Chievo-Roma, Di Francesco: “Schick pronto per giocare dal 1′, Emerson tra 7-10 giorni. Io cauto sullo scudetto? A questo ambiente serve un pompiere”

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NOTIZIE AS ROMA – Vigilia del sedicesimo turno del campionato per la Roma che domani all’insolito orario delle 12,30 sfiderà il Chievo al Bentegodi. L’obiettivo è quello di riprendere il cammino in Serie A dopo il mezzo passo falso dell’ultima tasferta in terra ligure (le due partite sono state comunque inframezzate dalla vittoria casaliga sulla Spal) e confermare quanto di buono fatto vedere anche martedì in Champions su un campo tradizionalmente ostico per i colori giallorossi come quello di Verona. Eusebio Di Francesco, come di consueto, è intervenuto nella conferenza stampa pre match con queste dichiarazioni:

Lei che valore dà a questa partita?
Dopo una qualificazione così importante viene una partita delicata, una trasferta difficile, il Chievo è ostico e lo sa anche il Napoli. Mi aspetto una partita difficilissima, dobbiamo dare una risposta importante e dobbiamo tornare a vincere. E’ una tappa importante, anche se non è decisiva. Col Chievo dobbiamo confermare quanto di buono fatto fino ad ora.

La partita di martedì influisce sulle scelte?
La formazione è riservata, tengo tutti sull’attenti, non dobbiamo abbassare la guardia. Terrò nascoste le mie scelte fino a domattina, tutti devono essere concentrati

Dzeko e Kolarov saranno della partita?
Vedremo, potrebbero rigiocare. Non c’è il pensiero di dover fare per forza la turnazione. Cinque giorni ti permettono di recuperare meglio, devo valutare Florenzi e Perotti. Gli altri si sono allenati tutti al meglio.

Schick?
Non dico che gioca ma che è pronto per giocare dal 1′, sto valutando questa possibilità. Non so ancora in che ruolo.

Pallotta ha parlato di stadio come step decisivo per il salto. A che punto è la sua Roma?
Il fatto di essere competitivi a livello strutturale è la base per creare una squadra importante. Condivido pienamente che per poter diventare una società e nello stesos tempo una squadra forte bisogna partire dalle infrastrutture e sullo Stadio condivido il pensiero del Presidente al di là che sono direttamente interessato. A che punto siamo? Dobbiamo ancora dimostrare tanto, siamo in crescita, abbiamo fatto risultati importanti, ma non bastano, per dimostrare di essere diventati una squadra veramente forte a livello sia internazionale sia italiano. Per quello dobbiamo assolutamente aspettare per un giudizio defintivo, siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo fermarci. Dobbiamo dare grande continuità a quello che stiamo facendo. La nostra crescita passa dal fatto che anche i miei calciatori si debbano sentire tutti quanti importanti, l’importanza tu la dai quando dici una cosa e la fai, bisogna mantenere coerenza in quello che si fa. Sul discorso di crescita di questa squadra, conta un po’ tutto, compreso lo stadio.

Cosa ha convinto Monchi a scegliere lei?
Questo non me l’aveva detto, con lui parliamo tanto ma in questo senso no. Andava alla ricerca di un allenatore che avesse un metodo, non di uno che ne dice tante e poi ne fa poche. Io sono stato molto chiaro su quello che faccio, diretto, poi non so cosa gli sia piaciuto o meno. Sono stato me stesso, cercando di trasmettere la mia filosofia e il mio metodo di lavoro, che credo sia importante per cercare di costruire qualcosa.

Pellegrini è pronto per giocare titolare? Come stanno Nainggolan e Strootman?
Nainggolan e Strootman stanno bene, Pellegrini benissimo. Per questo dovrò scegliere domani ma il fatto che abbia fatto bene e abbia ritrovato il gol come Strootman è importante per ritrovare certezze. Il gol dà sensazioni positive a tutti, poi Pellegrini per me è sempre un giocatore importante, è in grande crescita. Può giocare dall’inizio come a partita in corso. La formazione non ve la dirò mai oggi, voglio che tutti siano sul pezzo.

Quanto secondo lei la crescita della Roma a livello internazionale spinge i calciatori a voler rimanere?
Sono dell’idea che tanti giocatori ambiscono a stare qui. Chi è in questa squadra è un giocatore integrato nel progetto e convinto di portare risultati. Sono cose di cui non parlo mai, lavoro con loro a prescindere dal loro contratto. Non faccio la formazione in base agli anni di contratto, ma in base a chi ritengo opportuno.

Lei è sempre cauto e non parla mai di scudetto mentre  Allegri parla sempre di Roma. Chi bluffa?
Lui può parlare benissimo delle altre, ha vinto tutto. Se non sono cauto io chi dovrebbe esserlo? Dobbiamo migliorare sotto tanti aspetti, siamo ancora dietro, stiamo rincorrendo, l’anno scorso c’è stato un ottimo secondo posto, ma non si è vinto niente. Sono giustamente cauto, perché mi rendo conto che questo ambiente ha bisogno di pompieri. Sono cauto, hai detto bene, mi si addice.

Che ne pensa del metodo Monchi? Per chi tiferà tra Juventus e Inter?
Ho conosciuto direttori sportivi molto bravi, ma Monchi ha una conoscenza impressionante dei giocatori, noi due ragioniamo sempre sulle qualità dei giocatori, ma noi scegliamo sempre giocatori che piacciono a entrambi, è una cosa chiara dall’inizio, mi piace il suo modo di fare, il fatto di voler tastare e sentire le nostre impressioni. Juventus-Inter? Spero in un pareggio, anche se la Juventus in casa è difficilissima da affrontare, sarà una bellissima partita.

La crescita internazionale della Roma ha influito sui rinnovi?
Sono dell’idea che tanti giocatori ambiscono a stare qui. Chi è in questa squadra è un giocatore integrato nel progetto e convinto di portare risultati. Sono cose di cui non parlo mai, lavoro con loro a prescindere dal loro contratto. Non faccio la formazione in base agli anni di contratto, ma in base a chi ritengo opportuno.

Lei non parla mai di scudetto, c’è grande cautela. Allegri infila la Roma in mezzo ad ogni occasione. Chi dei 2 bluffa?
Allegri può parlare di tutto, le vince tutte. Chi è che non vorrebbe vincere? Ma per fare questo bisogna migliorare su tanti aspetti. Sono cauto perchè questo ambiente ha bisogno più di pompieri, dobbiamo infiammare la gente con le prestazioni. Ma non è sempre sinonimo di vittoria. Sono cauto, è l’aggettivo che mi si addice.

Che cosa l’ha colpita di Monchi? Che risultato preferisce per Juventus-Inter?
Ho conosciuto tanti ds bravi, ma ho sempre allenato squadre medio-piccole. Devo dire che Monchi ha una conoscenza dei giocatori a livello internazionale che è impressionante. Ragioniamo sempre sulle qualità dei giocatori, leggo sempre dei nomi sui giornali ma sceglieremo sempre giocatori che piacciono a me e a Monchi, non solo ad uno di noi. Per questo le scelte sono condivise, è qualcosa che è stato chiaro dall’inizio. Juventus-Inter? Spero in un pareggio, anche se la Juventus in casa è difficilissima da affrontare, sarà una bellissima partita che ci guarderemo in tv.

Emerson Palmieri è pronto per giocare?
Più Schick, ma Emerson è in crescita, si sta allenando bene. Schick ha dato qualche risposta in più dal punto di vista fisico, ma sono veramente contento. Entro una settimana, dieci giorni, lo vedrete titolare.

Un suo giudizio su Peres? È sparito un po’ dai radar…
Abbiamo fatto tre partite dopo Madrid. Con molta probabilità domani giocherà dall’inizio così torna visibile ai radar ed il problema è risolto. Ora ho due terzini, Peres e Florenzi, ho fatto scelte in base a quello che vedevo. Domani molto probabilmente giocherà dall’inizio.

Diretta testuale di Claudia Demenica copyright-vivicentro

 

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