Improta: “A Lentini con la rimonta ho toccato il cielo con un dito”

Gianni Improta, Club Manager della Juve Stabia, è intervenuto alla trasmissione “Juve Stabia Live Talk...

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Gianni Improta, Club Manager della Juve Stabia, è intervenuto alla trasmissione “Juve Stabia Live Talk Show”: tutte le sue dichiarazioni

Gianni Improta, Club Manager della Juve Stabia, è intervenuto come ospite nella trasmissione televisiva “Juve Stabia Live Talk Show” condotta da Mario Di Capua, con la regia di Mario Vollono (direttore di Vivicentro.it) e le riprese di Michele Ruocco (amministratore della pagina Facebook “Stabiesi al 100%”). Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate da Vivicentro.it: “Abbiamo fatto una stagione entusiasmante. Dal primo momento la squadra ha dimostrato di volere qualcosa di importante. Non abbiamo lasciato nulla al caso. Il merito va ovviamente a chi va in campo ma il merito va soprattutto ad una sola persona che è il presidente Manniello che non si è mai tirato indietro e a chi collabora con lui. In casa Juve Stabia funziona tutto e i problemi vengono sempre risolti. In ogni annata ci può essere una frenata ma l’obiettivo non è stato mai perso di vista. Grande merito va anche a Ciro Polito che ha saputo mettere su un organico di tutto rispetto. E poi è chiaro che una grande importanza ha avuto Fabio Caserta che ha saputo plasmare il tutto con i ragazzi che andavano in campo. Caserta è un ottimo tecnico con tantissimi meriti e solo qualche difetto che correggerà da solo. Ho visto pochi allenatori che come lui riescono a leggere la gara dopo soli dieci minuti di gioco. Un elogio anche al pubblico e alla Curva Sud che non ci ha mai lasciato un attimo. Poi la stampa che ci è stata sempre vicina – continua Improta – tranne qualcuno che magari non vedeva neanche la gara e scriveva qualcosa inventandosela. 

Il ruolo che più mi aggrada è quello di essere l’amico di tutti nella Juve Stabia. Ho rapporti ottimi con tutte le componenti. Posso dare a tutti i miei consigli che vengono fuori dall’esperienza maturata non solo nell’ambito del calcio. Non so se vengo ascoltato o meno ma l’importante è che gli interlocutori capiscano che do consigli per il bene di tutti. Il rapporto col Napoli? E’ Ciro Polito che intrattiene questi rapporti. Abbiamo buoni rapporti col Napoli: abbiamo avuto già Schiavi che era del Napoli. Stiamo operando in modo tale che ognuno abbia il proprio ruolo e sia responsabile delle mansioni che gli sono state assegnate. Io vorrei tanto avere un bel rapporto col Napoli ma credo dipenda più dal Napoli che dalla Juve Stabia. 

L’emozione più bella vissuta quest’anno è stata quella a Lentini quando perdevamo nel primo tempo per 1-0. C’era qualche dirigente un pò abbattuto e gli dissi che nel secondo tempo avremmo vinto. Ad inizio ripresa prendemmo subito il secondo gol e mi disse cosa stai raccontando. Quando poi maturò la rimonta con le reti Mezavilla ed Elia, ho toccato il cielo con un dito. Ho capito che avremmo vinto il campionato a Trapani. In passato la squadra siciliana è stata la mia bestia nera: non ho mai avuto la fortuna di poterlo battere e decisi di non andare in trasferta. Immaginate cosa ho combinato sul gol di Mezavilla a tempo scaduto da solo a casa a guardare la partita davanti alla tv (ride – ndr -). 

Perchè mi chiamano baronetto? Giocavo in Serie A col Napoli, ero giovane e rampante e giocavamo a Milano contro l’Inter. Il grandissimo Antonio Ghirelli sul Corriere della Sera scrisse senza preavvertirmi: Arriva il baronetto di Posillipo. E da quella volta – aggiunge Improta – tutti mi chiamano così. Disse che mi chiamava così perchè ero elegante nel giocare e nel vestire. Quale reparto rinforzare? C’è il direttore sportivo Polito che è preposto a ciò e che sa cosa serve ma è normale che sono tutti e tre i settori che andranno rinforzati. Siamo consapevoli di aver un organico di prim’ordine ma lo rinforzeremo sicuramente. 

Stiamo lavorando tutti all’unisono perchè sappiamo che andiamo ad affrontare una categoria importantissima. La Serie B per Castellammare è troppo importante e un ruolo importante dovranno svolgerlo anche le istituzioni. Tutta la città deve dare il massimo supporto perchè credo che il volano calcio possa dare a questa città una svolta importante. Se le istituzioni sanno recitare la loro parte, il calcio può fare da traino per un’economia che deve ripartire. Entro il 24 giugno dobbiamo essere pronti per tutto ciò che occorre per lo stadio per metterlo nelle condizioni di poter disputare il campionato senza problemi. I lavori devono subire un accelerazione perchè entro il 24 giugno dobbiamo presentare tutta la documentazione necessaria. 

Le vicissitudini che sta attraversando la Serie B? La cosa che più mi ha fatto male quest’anno è il fatto che le regole siano state totalmente calpestate. Sono state commesse delle nefandezze cambiando le regole in corso d’opera. Si è arrivati alla sentenza di disputare il playout quando questa decisione poteva essere presa molto prima. 

Guardo sempre la squadra sul campo per vedere come si allena e cosa può dare e fare. Gli addetti ai lavori cercano di dare giudizi ad inizio campionato in base ai nomi e nel momento in cui Casertana, Catania e Catanzaro avevano questi nomi, credevano più a loro che a noi. Fermo restando che i nomi la Juve Stabia li aveva comunque. La cosa importante – aggiunge Improta – è che abbiamo spiazzato tutti i giudizi di inizio stagione grazie a questi fantastici ragazzi. Il capolavoro è del condottiero di questa squadra e di questi magnifici ragazzi”.

A cura di Giovanni Donnarumma

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