ESCLUSIVA – L’ex Alessandro Fabbro: Io, Braglia, Cazzola, Sau; vi racconto il mio Benvenuti al Sud

La nostra redazione ha intervistato in esclusiva Alessandro Fabbro, protagonista della scalata della Juve Stabia...

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La nostra redazione ha intervistato in esclusiva Alessandro Fabbro, protagonista della scalata della Juve Stabia dalla C2 alla Serie B. Il difensore è ancora legatissimo a Castellammare ed alla Juve Stabia.

1)Ale innanzitutto cosa stai facendo ora; sono in corso trattative con qualche squadra o già pensi alla carriera da allenatore? Se non sbaglio hai concluso il corso Uefa B di Coverciano.
Ciao a tutti! Sono andato a Coverciano per fare un ritiro e non trovarmi impreparato. Il corso di allenatore è una cosa in più che ho fatto ma non ho intenzione di prendere in considerazione di smettere per il momento. Sto benissimo fisicamente e continuerò finché non cado a pezzi. Al momento sono a casa a Corno di Rosazzo. Ne approfitto per stare un po’ con la famiglia visto che negli ultimi anni l’ho vissuta poco. Qualche offerta è arrivata ma non mi lasciava contento. Aspetto qualcosa di interessante.
2)Segui ancora la Juve Stabia? La scorsa stagione è stata al di sotto delle aspettative mentre quest’anno Manniello ha allestito una rosa che possa puntare alle posizioni importanti della classifica.
La Juve Stabia la seguo meno da quando me ne sono andato. Andar via da li è stato un dispiacere e mi sono voluto distaccare volontariamente come si fa quando si rompe con una fidanzata (almeno penso visto che sono sempre single). Comunque non è facile tornare ai livelli a cui l’abbiamo saputa portare. Ci vuole pazienza, lavoro e un pizzico di fortuna.
3)Il nuovo allenatore è Gaetano Fontana; hai avuto modo di conoscerlo durante la tua carriera? Pensi possa essere l’uomo giusto per la panchina?
Il mister non lo conosco però ho letto commenti positivi della stampa e ho sentito nelle sue parole una grande carica. È la cosa giusta in una piazza calda come Castellammare.
4)Nei tuoi anni alla Juve Stabia hai giocato con tanti ragazzi che poi sono esplosi: Zaza, Pavoletti, Colombi, Mbakogu, Seculin, ecc si fanno valere in Serie A, senza citare Sau, ormai bandiera del suo Cagliari, e Cazzola, ancora amatissimo qui. C’è qualcuno di loro che ti ha sorpreso perchè non ti aspettavi potesse fare tanta strada e qualcuno invece che ti sembrava destinato ad una grande carriera già anni fa?
I nomi che hai fatto sono innanzitutto di persone per bene. Bravissimi ragazzi che si meritano tutto quello che hanno. Per me è stato un vero piacere giocare assieme a loro e condividere momenti importanti della mia carriera. Zaza (assieme al sottoscritto) ha vissuto veramente male l’esperienza con Braglia in B. Abbiamo condiviso lo stesso percorso e sinceramente non mi aspettavo potesse arrivare così in alto. Ribadisco: se lo merita tutto perché è un ragazzo straordinario dal cuore d’oro. Sau invece mi ha impressionato subito dopo il primo allenamento; mezzi di categoria superiore e intelligenza (dovuta forse al gioco di Zeman dell’anno precedente) che gli avrebbero sicuramente permesso di sfondare. E. così ha fatto.
5)Ci sono ex compagni, o uno in particolare, della Juve Stabia con cui è rimasto un legame particolare di amicizia? Riccardo Cazzola è certamente il ragazzo che più è rimasto nella mia vita. È un esempio per tutti. Come Uomo e come Professionista. I sacrifici che ho visto fare a lui in un anno e il suo modo scrupoloso per poter arrivare sono più unici che rari. L’anno seguente è stato giustamente premiato andando in serie A all’Atalanta. Continuo a sentirmi con lui e a gioire di ogni suo traguardo nel calcio e nella vita. Mi sento ancora con Jerry, Pavo, Raimondi, Maury, Gómes, Zito, Peluso, Dianda, Pezzella e qualche altro che seguo con piacere sui social, ma non sono uno che si fa sentire tanto
6)Ci racconti un aneddoto o un episodio che ricordi con piacere del tuo arrivo o della tua lunga esperienza alla Juve Stabia? Tu sei forse l’unico, insieme a Tarantino, ad essere stato protagonista di tutta la scalata di quella Juve Stabia, dalla C2 alla Serie B.
Ci sono tante ma tantissime cose che in due anni e mezzo ho conservato nel mio cuore, tra i ricordi e aneddoti innumerevoli. Posso dirti però che ci sono cose da spogliatoio che mi fanno ancora morir dal ridere, in particolare del primo anno. Appena arrivato non giocavo, alla sesta o settima partita si avvicinò Enrico Maria Amore, mi prese in uno stanzino e mi disse: “Ale continua così, tu sei importante per noi, vedrai che presto arriverà il tuo momento e ci aiuterai a vincere il campionato”. Così fu. Era la prima volta che lottavo per vincere un campionato, la prima volta che mi fecero sentire importante. In quel momento ho iniziato a essere il Fabbro che poi ha contribuito a raggiungere grandi risultati. Alla decima sono entrato contro la Cisco: cross di Capparella, testa gol. Non sono più uscito. Il resto è storia.
Ma potrei dirti anche di Braglia. Appena arrivato stava mandando via tutti tranne Maury. Io dovevo andare a Latina il martedì. Tutto fatto. La domenica mi fa giocare un’amichevole che non avrei dovuto fare essendo in uscita. Primo tempo Livorno 0 – Juve Stabia 2. Al 60′ chiedo il cambio ma mi urla: “Ma cosa vuoi? Pensa a giocare…tanto non vai da nessuna parte!”. Il burbero aveva deciso. E così raggiungemmo assieme la B. (Ps. A lui devo anche il contratto di B e il mio esordio)
7)Qui sei ancora amatissimo dai tifosi, non solo per le tue vittorie sul campo ma anche per la lealtà ed il rispetto che hai sempre dimostrato alla tifoseria. Quando nel 2012 tornasti al Menti da tifoso, insieme a Cazzola, i tifosi ti fecero sentire tutto il loro affetto. Se vuoi salutarli o dire loro qualcosa in particolare.
Inutile dirti come mi hanno fatto sentire a Castellammare. Nel film che credo rappresenti abbastanza bene la mia vita (Benvenuti al Sud) si dice che uno “straniero” quando viene al Sud piange due volte. Fu così per me andandomene da Castellammare; ero in treno e leggevo i messaggi che mi arrivavano su ogni social, non ti parlo di “tifosi”, ti parlo di “persone”. Me ne sono andato da lì passando sotto al cartello “Grazie Ragazzi – B”. La gente ha saputo riempirmi di orgoglio per i meriti sportivi. Ma ha anche saputo donarmi il suo affetto per come mi ha sempre accolto tra le vie della città.
8)Possiamo strapparti la promessa di un altro ritorno al Menti da tifoso nella prossima stagione?
Fammi trovare squadra, poi ti prometto che torno. Da noi si dice “prima il dovere e poi il piacere”, ma non è detto. Un abbraccio a tutti!

Raffaele Izzo

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