Serie C Gir.C, promosse e bocciate della quattordicesima giornata

La quattordicesima giornata ristabilisce un po’ di tranquillità dopo le tante giornate contraddistinte da tanti,...

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La quattordicesima giornata ristabilisce un po’ di tranquillità dopo le tante giornate contraddistinte da tanti, troppi rinvii. Il turno appena concluso si disputa interamente, segnale che tutte le squadre vivono una ritrovata serenità dopo le tante difficoltà delle settimane scorse.

PROMOSSE

Foggia – I Satanelli non si fermano più: una sola sconfitta nelle ultime nove uscite. A farne le spese questo weekend è stato il Palermo che incappa nella quinta sconfitta stagionale. Il match arriva dopo il riprovevole episodio che ha visto protagonista Gentile, il capitano della scorsa stagione del Foggia, al quale è stato appiccato un incendio alla porta di ingresso della sua abitazione. La squadra riesce a scrollarsi di dosso un brutto episodio dando vita ad una buona prestazione, come succede molto spesso sotto la gestione Marchionni. Il Foggia passa in vantaggio al quarto d’ora. Gli ospiti reagiscono ma colpiscono in pieno il palo. Così i Rossoneri raddoppiano alla mezz’ora ancora con un tiro dalla distanza. I Rosanero creano qualche occasione ma non danno l’impressione di crederci. Al 90’ potrebbe accorciare Valente che supera il portiere ma viene chiuso da Del Prete. Il Foggia entra prepotentemente nella top 5, mentre per il Palermo fallisce l’aggancio ai play-off.

Viterbese – La Viterbese è chiamata alla partita della svolta al “Viviani” di Potenza per riprendersi dopo un avvio sconcertante con 8 punti in 12 partite. Non se la passano meglio i padroni di casa per i quali sembra essere svanito l’effetto Capuano. La paura resta negli spogliatoi, le squadre danno vita ad una partita molto gradevole e dal finale thrilling. La Viterbese inizia forte e al terzo minuto potrebbe passare con il colpo di testa di Simonelli che termina di poco oltre il palo, sarà decisivo più tardi. Quindi il Potenza si organizza e con un’azione centrale con tanta qualità spedisce Cianci in area che non si fa pregare e trova il nono centro stagionale. La Viterbese accusa il colpo e rischia di capitolare con la zuccata di Boldor. Più tardi è ancora Cianci che permette ai suoi di chiudere col doppio vantaggio facendo cifra tonda in campionato. Chi di testa ferisce di testa perisce. La Viterbese prende fiducia e rientra in partita con la doppia incornata del difensore goleador Mbende. La partita termina con in tripudio degli ospiti che la ribaltano proprio con Simonelli. Taurino festeggia il primo successo grazie a degli effetti speciali, crisi nera per i Leoni lucani.

Vibonese – Due sconfitte consecutive e poi la trasferta al “Bonolis” dove il Teramo ha sempre vinto senza mai subire gol. La Vibonese non si fa intimorire e passa al 12’ con il gol del palermitano Plescia, che poi rischia di ripetersi poco dopo. I Diavoli non si abbattono e trovano il pari con l’ex Lecce Costa Ferreira. Proprio il numero 8 biancorosso si ripete nella seconda frazione al minuto 71 con uno splendido tiro a giro che induce i suoi a credere nei tre punti. Dietro però gli Abruzzesi non sono impermeabili così la Vibonese sfrutta i varchi. Berardi viene murato da due passi dopo una respinta corta del portiere, ma il pari ritarda solo di qualche minuto. Ci pensa il rientrante Tumbarello a finalizzare uno schema da corner beffando l’estremo difensore avversario. Impresa dei Calabresi capaci di strappare uno stadio tabù per tutte le squadre che hanno affrontato il Teramo. D’altro canto i ragazzi di mister Paci vivono una fase calante dopo l’exploit strepitoso di inizio campionato.

BOCCIATE

Catania – Cosa voglio fare da grande? È questa la domanda alla quale devono rispondere gli Etnei. La partita contro la Cavese sembrava potesse portare agilmente al bottino pieno ed invece non è così, altri due punti persi per l’Elefantino. Non ci sono occasioni clamorose da nessuna delle due parti fino alla papera del baby Bisogno che si lascia bucare dal catanese DOC ex Milan Pecorino. Il Catania non chiude la gara e la Cavese è brava a restare mentalmente in partita. Al minuto 58 arriva il più classico dei gol dell’ex, quello di Andrea Russotto che raccoglie il cross di Germinale. I Rossazzurri poi perdono la testa: Welbeck conquista ingenuamente la doppia ammonizione per un fallo tattico, lo segue negli spogliatoi Tonucci che dà un pugno ad un avversario. La Cavese non riesce a sfruttare la doppia inferiorità con l’avversario, conquistando il primo punto della gestione Maiuri ma resta ultimissima. Il Catania fallisce l’ennesima sfida alla portata che non gli permette di affacciarsi prepotentemente nella primissima parte della classifica.

Avellino – I Lupi ritornano alla sconfitta dopo il blitz esterno al “Viviani” contro il Potenza, questa volta ad avere la meglio è stata la Virtus Francavilla che ha il merito di sbloccarla subito. I padroni di casa vanno in vantaggio con Vazquez che trova il suo secondo centro stagionale. Gli Irpini non appaiono in perfetta condizione atletica messa a dura prova dagli impegni ravvicinati oltretutto dopo il lungo stop causa Covid. L’obiettivo della conquista della Serie B rischia di diventare sempre più complicato se si continua con questi risultati da montagne russe.

Monopoli – I Gabbiani cadono ancora e questa volta in tonfo è ancora più fragoroso perché arriva nella sfida salvezza contro la Casertana. Lo svantaggio arriva al minuto 9 a seguito di un’uscita a vuoto del portiere Biancoverde. La situazione si aggrava quando la Casertana raddoppia con un fendente dalla distanza di Izzillo che dà un po’ più di serenità alla squadra. Serenità messa a dura prova dal gol nel recupero del primo tempo da Zambataro. Il secondo tempo è avaro di emozioni e il Monopoli non riesce ad approfittarne nemmeno quando i Falchetti restano in 9 per una doppia espulsione. La Casertana conquista tre punti fondamentali che le permettono di respirare aria salubre fuori dai play-off. Il Monopoli invece resta a metà classifica potendo vantare un vantaggio di soli due punti dagli spareggi salvezza.

A cura di Raffaele Galasso

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