La Bastonatura di ViViCentro.it – Le soste in Serie B, proprio necessarie?

La Bastonatura di ViViCentro.it: le soste in Serie B per gli impegni delle nazionali sono...

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La Bastonatura di ViViCentro.it: le soste in Serie B per gli impegni delle nazionali sono proprio necessarie? Fino a pochi anni fa non era così

 

Per la rubrica settimanale “La Bastonatura di ViViCentro.it” questa settimana analizziamo la decisione assunta dalla Lega di Serie B a partire dallo scorso campionato di fermare il torneo cadetto, al pari di quanto avviene in Serie A, ogni qualvolta ci sono impegni per le nazionali per eventuali amichevoli o qualificazioni per i campionati europei o mondiali o gare di Nations League.

Si tratta di una decisione che se ha un senso per la Serie A perchè in quel caso sono tantissimi i giocatori impegnati per ogni squadra nella varie nazionali, ne ha molto meno per la cadetteria che vede un numero minore di calciatori convocati per le rispettive nazionali che riguardano per lo più le squadre di vertice del torneo.

Sembrano lontani i tempi di quando la storica trasmissione televisiva “90° minuto“, in assenza della Serie A, mandava suoi inviati su ogni singolo campo della Serie B. In quel caso, in assenza della Serie A che si fermava per gli impegni delle nazionali, la Serie B si prendeva tutte le attenzioni del pubblico televisivo e la sosta della Serie A si trasformava in una sorta di vetrina di prim’ordine per la Serie B. Sembrano passati anni luce ma fino a due anni si faceva ancora così e questo in corso è solo il secondo campionato di Serie B in cui ci si ferma obbligatoriamente quando si ferma anche la Serie A per gli impegni delle nazionali.

Questa decisione di fermare la Serie B per gli impegni delle nazionali ci sembra comunque l’ennesima scelta poco lungimirante del calcio italiano meritevole di attenzione da parte della nostra rubrica “La Bastonatura“. Piazzare addirittura tre soste (una a settembre, e altre due a ottobre e novembre) prima della sosta più lunga di gennaio, e un’altra anche in primavera a marzo, se da un lato permette agli allenatori importanti richiami di preparazione fisica per i propri atleti e recuperi dei calciatori infortunati, dall’altro lato però obbliga a fastidiosi e snervanti turni infrasettimanali i giocatori che sono costretti a giocare molte volte tre gare a settimana con tutto il logorio che ne consegue sia muscolare che mentale a cui forse le squadre di B sono meno abituate rispetto a quelle di Serie A e in un torneo già di per sé dai ritmi infernali come quello di cadetteria.

Meglio sarebbe sicuramente ricollocare solo le gare delle squadre che hanno più uomini impegnati nelle varie nazionali rinviando quindi solo ed esclusivamente queste gare piuttosto che fermare l’intero campionato di cadetteria. E se ne gioverebbe anche l’interesse del torneo di B che andrebbe a sostituirsi a quello di A nelle domeniche in cui la massima serie si ferma per le nazionali. Proprio come avveniva un tempo non molto lontano…

 

a cura di Natale Giusti 

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