La Bastonatura di ViViCentro.it – Gli errori di valutazione sulla Juve Stabia

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La Bastonatura di ViViCentro.it – Troppe sentenze negative ad inizio stagione e tanti errori di valutazione sulla Juve Stabia: il campo sta dicendo altro

 

Per la nostra rubrica settimanale “La Bastonatura di ViViCentro.it” questa settimana analizziamo le tante critiche esagerate mosse nei confronti della Juve Stabia e del suo tecnico sin dalle primissime giornate di campionato.

Troppe le sentenze negative sparate dai cosiddetti “leoni da tastiera“, come ama definirli a giusta ragione il patron delle Vespe, Franco Manniello. Critiche che hanno riguardato sin dalle primissime sconfitte sia il tecnico Fabio Caserta che l’intero collettivo delle Vespe.

Al tecnico sono stati imputati i continui cambi di formazione e di modulo senza tenere però nella giusta considerazione il fatto che anche per Caserta la Serie B rappresentasse una novità da allenatore. Inoltre Caserta ha dimostrato che, quando la migliore condizione fisica ha sorretto i propri ragazzi come nelle ultime vittoriose gare con Trapani e Pordenone (squadra rivelazione del torneo avendo fatto risultato praticamente con quasi tutte le big del campionato prima di perdere nettamente a Castellammare), le vittorie sono arrivate puntualmente utilizzando il modulo tattico 4-2-3-1 che lui ritiene giustamente più congeniale alle caratteristiche dei propri calciatori. Senza dimenticare che, tranne le due gare con Crotone e Cittadella, la prestazione delle Vespe era stata sempre più che sufficiente anche se non accompagnata dal risultato e che, se il primo tempo della gara con l’Ascoli fosse finito 3-0 per la Juve Stabia, non ci sarebbe stato assolutamente niente da eccepire.

La Bastonatura” la meritano anche tutti coloro che hanno da subito messo sotto accusa il reparto avanzato della Juve Stabia dimenticando per esempio che Forte, fiore all’occhiello del mercato gialloblù nel settore offensivo, era arrivato solo l’ultimo giorno della sessione di mercato estiva e che aveva bisogna necessariamente di un periodo di tempo più o meno lungo per poter migliorare la propria condizione e mostrare al meglio tutte le proprie qualità tecniche. Anche in questo caso quindi, quando la condizione fisica dei vari Elia, Canotto, Forte ed altri, è andata in crescendo, ecco che il tanto vituperato settore offensivo della Juve Stabia è stato capace di rifilare ben 4 reti al Pordenone in soli 28 minuti di gioco.

Al limite del ridicolo poi le critiche che sono piovute sul capo di Giacomo Calò, perno del centrocampo gialloblù. Si è detto addirittura che il calciatore, che in estate ha firmato per il Genoa restando in prestito alla Juve Stabia, stesse pensando già alla nuova esperienza con i rossoblù con i quali giocherà nella prossima stagione. Nulla di tutto ciò ovviamente. Calò, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di aver avuto qualche difficoltà ad adeguarsi alla nuova realtà della cadetteria nella quale ovviamente non aveva mai giocato prima. Appena la sua condizione fisica è cresciuta, si è visto di nuovo il miglior Calò (già a Trapani) capace addirittura di fornire ben tre assist nei quattro gol rifilati al Pordenone in meno di mezzora.

Solo chi non capisce di calcio può emettere giudizi dopo sole cinque gare di campionato…“. Con queste parole sacrosante il direttore generale della Juve Stabia, Clemente Filippi, ha risposto nel post gara di Juve Stabia-Pordenone ai tanti detrattori delle Vespe che, in questo scorcio iniziale di campionato, avevano addirittura affermato l’inadeguatezza di questa squadra alla nuova categoria della Serie B.

Necessario quindi un maggior equilibrio nei giudizi. E’ chiaro che i calciatori della Juve Stabia non fossero dei brocchi prima così come non sono dei fenomeni ora. Ma con il duro lavoro quotidiano questi ragazzi, consapevoli del fatto che non è stato fatto ancora niente e che c’è tutto un campionato ancora davanti da giocare, stanno dimostrando che la salvezza non è assolutamente una chimera come molti avevano sentenziato ad inizio campionato col sopraggiungere delle prime sconfitte.

 

a cura di Natale Giusti 

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