Juve Stabia – politica, città, tifoseria: ora o mai più!

“Io lo so che non sono solo anche quando sono solo” cantava Jovanotti. I tempi...

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“Io lo so che non sono solo anche quando sono solo” cantava Jovanotti. I tempi bui che vive la Juve Stabia confermano ancora una volta come per il Patron Manniello la frase di Jova valga all’inverso. In tante occasioni, infatti, il Presidente, nonostante i tanti attestati di stima, ha constatato attorno a sé una palpabile solitudine.

Preliminarmente va precisato che ad oggi Franco Manniello è un uomo solo al comando, che non sta aspettando o temporeggiando in vista di eventuali accordi da formalizzare con cordate interessate a subentrare nella Juve Stabia. I pochi pour parler delle scorse settimane non si sono tramutati in interessamenti o trattative concrete: per chi vede nella compagine stabiese una mera possibilità di investimento, senza vincoli di passione, è più appetibile la possibilità di ripartire dalle serie minori, con una nuova società e con debiti azzerati, piuttosto che salvare la Serie C. Il Patron provvederà in autonomia all’iscrizione della squadra al prossimo campionato di Serie C, ma è ovvio che in una situazione del genere si navigherà a vista.

Dicevamo solitudine. Se tante volte abbiamo sottolineato l’indifferenza dell’imprenditoria locale, stride ulteriormente l’assordante silenzio che proviene dai salotti politici. Dopo la lettera con cui il Patron ha annunciato le sue difficoltà, i candidati sindaci non hanno fatto mancare le parole di appoggio a Manniello, a cui però non è seguito alcun sostegno concreto. Eppure, tra i punti forti della campagna elettorale di Gaetano Cimmino, da domenica sindaco di Castellammare, c’è stato il rilancio sportivo della città, con l’ambizioso progetto della “Stabia Arena”, nuovo impianto sportivo stabiese; ad oggi, se mai l’opera vedrà la luce, la possibilità che a calcare quel campo non sia una squadra professionistica, ma dilettanti allo sbaraglio, resta alta. Ugualmente tanti, rispetto al passato, sono gli esponenti stabiesi in Senato: probabilmente con un loro intervento che semplicemente sensibilizzi la questione “Juve Stabia” qualcosa potrebbe sbloccarsi. Sappiamo, ovviamente, che chi gestisce Castellammare ha problemi e grattacapi ben maggiori cui pensare, ma se ci si soffermasse sul fattore tempistico, con i termini per l’iscrizione al campionato agli sgoccioli, una riflessione attenta sul futuro delle Vespe dovrebbe essere una delle priorità della nuova Amministrazione.

Eppure il fattore politico/cittadino è stato in passato spesso decisivo per le sorti della Juve Stabia. Nel 2008 fu proprio l’allora sindaco Salvatore Vozza a pungolare la passione gialloblù di due imprenditori di successo, fino a convincerli a rilevare la società. Quegli imprenditori erano Franco Manniello e Franco Giglio. Ugualmente, negli anni d’oro del Presidente Fiore, sulle maglie gialloblù campeggiava lo sponsor “Città delle Acque”, emblema di un legame forte tra città e squadra. I tempi splendenti della città dalle 28 sorgenti sono ormai lontani: il rischio è che il decadimento della città, parallelamente, avvenga anche nella squadra che, soprattutto negli ultimi anni, ha fatto conoscere Castellammare in tutta Italia.

La diffidenza, o indifferenza, politica si allarga anche al contesto cittadino, al vissuto quotidiano. I tifosi manifestano la propria vicinanza social al Patron tramite post su Facebook, messaggi e like di incoraggiamento, ma poco altro si fa. L’avversaria delle ultime due stagioni della Juve Stabia, la Reggiana, vive una situazione simile, con la proprietà che ha deciso di fare retromarcia, ed il conseguente rischio di fallimento per gli emiliani. A Reggio Emilia, però, i tifosi non ci stanno e lo stanno ribadendo in tutti i modi, soprattutto con gesti concreti. Proprio ieri è andata in scena innanzi al Comune emiliano un sit-in con qui i tifosi granata hanno incoraggiato l’amministrazione comunale a fare tutto il possibile per scongiurare il rischio della non iscrizione della squadra al prossimo campionato. Possibile che quegli stessi tifosi che quattro stagioni fa organizzavano manifestazioni (alla presenza di telecamere nazionali) in cui campeggiava lo slogan “Stabia 22esima in B” per sollecitare il ripescaggio delle Vespe, ora che la squadra rischia di sparire non hanno da farsi sentire?

Non è, ancora, il momento degli epitaffi e degli elogi funebri in memoria della Juve Stabia, ma di questo passo, la deadline è sempre più vicina. È il momento, come da anni ormai, dei fatti concreti: che qualcuno si faccia avanti, in ogni contesto, prima che sia troppo tardi.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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