ESCLUSIVA – Juve Stabia, Rastelli: “E’ grazie a Manniello che oggi sono allenatore. La vittoria di Lecce può essere un’iniezione di fiducia”

Le sue parole a Il Pungiglione Stabiese in esclusiva E’ intervenuto in diretta a “Il...

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Le sue parole a Il Pungiglione Stabiese in esclusiva

E’ intervenuto in diretta a “Il Pungiglione Stabiese”, approfondimento sulla Juve Stabia in onda sulla pagina Facebook di ViViCentro, Massimo Rastelli. L’ex allenatore di Juve Stabia, Avellino e Cagliari ha analizzato il momento delle Vespe.

Queste le parole di Rastelli:

La vittoria della Juve Stabia a Lecce è motivo di grande soddisfazione, sia per il grande risultato, che per le statistiche. Da tantissimi anni infatti la Juve Stabia non faceva risultato contro i salentini. Tra l’altro i tre punti sono arrivati contro un avversario che sta facendo un campionato a sé e penso quindi che il risultato di ieri possa essere un’iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione gialloblù. C’è da dire inoltre che in organico ci sono calciatori importanti per la categoria (Paponi, Matute, Marzorati) e che con la loro esperienza possono dare un contributo importante ai tanti giovani che compongono la rosa.

La mia carriera di allenatore è iniziata grazie a Franco Giglio e Franco Manniello, che ebbero il coraggio di affidare la panchina ad un calciatore che aveva appena appeso le scarpette al chiodo. La fiducia dei Patron fu fondamentale per me, tant’è che se è oggi sono un allenatore, ed ho fatto strada, è grazie a loro.

La scelta di andare via dopo il campionato vinto in Serie C2 e la promozione in C1 fu dettata anche dallo stress e dall’ansia con cui vissi quel campionato, che fu davvero difficile. Con il senno di poi non abbandonerei la panchina della Juve Stabia ma sono contento che anche senza di me la Juve Stabia targata Giglio e Manniello, e ora solo Manniello, abbia fatto grandi cose. Castellammare merita gioie sportive.

La scelta di Fabio Caserta quale allenatore è simile a quella che portò me sulla panchina stabiese. Manniello è sempre coraggioso nel dare fiducia ai giovani, in campo e non, dando poi il tempo di crescere. Spero che Fabio possa fare bene quanto me, anzi anche meglio, portando la Juve Stabia dove merita. Ricordo con emozione la gara del Menti contro il Catanzaro. Fu un testa a testa avvincente con la squadra calabrese e non riuscimmo a sorpassarli proprio grazie alla vittoria nel match casalingo. Poi con le vittorie successive consolidammo definitivamente il nostro vantaggio. Viceversa, la sconfitta interna contro la Scafatese fece rumore in negativo. Non mi aspettavo quel risultato, che fortunatamente non incise sul nostro cammino verso la promozione.

Il rendimento in casa deludente? Ci sono tante variabili da prendere in considerazione. Magari al Menti c’è un pizzico di pressione in più che si fa sentire nelle gambe e nella testa dei calciatori, o ancora gli avversari tendono a chiudersi, cercando di sfruttare il contropiede e rendendo così ancora più difficile la partita. Credo che comunque la Juve Stabia abbia le qualità per riprendersi il Menti, ferme restando le doti dei calciatori che si esaltano in trasferta.

I moduli sono sempre relativi e rappresentano alla fine solo numeri. Non seguendo la Juve Stabia da vicino mi è difficile dare un giudizio. So che Caserta non è solito fossilizzarsi su un solo modulo, e che anzi sta riuscendo a dare una identità alla squadra che prescinde da un solo modulo. Certo, se al momento il 4-3-3 offre maggiori garanzie, è giusto proseguire su questa strada.

Della Juve Stabia ho ricordi bellissimi. E’ una piazza che vive di calcio, che ti sa dare tantissimo ma che pretende altrettanto. Si tratta di un ambiente che riesce a trarre il meglio dai calciatori, spronandoli a dare sempre qualcosa in più.

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