Conclusa la Coppa Campania di Rugby a sette

L’entusiasmo dei tecnici: “Prolunghiamo il torneo per crescere” Napoli – Tre tappe disputate ogni domenica...

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L’entusiasmo dei tecnici: “Prolunghiamo il torneo per crescere”

Napoli – Tre tappe disputate ogni domenica a partire dallo scorso 27 maggio, tra le dieci e le quindici formazioni partecipanti per ogni turno ed almeno cento atleti scesi in campo complessivamente tra seniores, under 18 ed under 16 in ciascun raduno. Eloquente il bilancio della Coppa Campania di rugby a sette conclusasi domenica 10 giugno che ha visto vincere il trofeo dalla Partenope nella categoria seniores, dai Borbonici in under 18 e dal Napoli Afragola in under 16.

Una competizione fortemente voluta dal Comitato, che grazie al fondamentale supporto di Edgardo Palazzi, Delegato Regionale per il rugby a sette, è riuscita a porre le basi per un movimento che in regione potrebbe avere concrete potenzialità future: “Il percorso di crescita del seven in Campania parte da lontano” – esordisce Palazzi – “Tutto nasce nel 2015 con il progetto Rugby Anno Zero del Fiduciario Provinciale Corrado Lanna che pose le basi per la promozione del rugby a sette tra i club napoletani. In questi tre anni ci sono stati diversi tentativi di strutturare una competizione regionale a cui sono seguiti momenti di flessione della pratica. Da questa stagione però, grazie all’azione intelligente del Comitato che delegandomi all’attività ha consentito di svestirmi dai panni di dirigente della Partenope, siamo riusciti a dedicarci sin da ottobre ad una pianificazione di rilancio”.

La folta adesione degli atleti, i riscontri positivi degli allenatori e l’entusiasmo dei Club partecipanti è sinonimo di estremo interesse in regione per la versione a sette del rugby, che dopo le Olimpiadi di Rio ha avuto un’impennata mediatica notevole a livello planetario. In Italia a piccoli passi il movimento si sta diffondendo gradualmente e l’anno prossimo con le Universiadi di Napoli si alzerà notevolmente l’attenzione proprio sul seven.

In Campania il livello dei tornei è ancora ad uno stato basilare” – continua il Delegato Palazzi – “Ed è per questo che stiamo seminando con criterio ponendo le fondamenta sin dagli under 16. Sono giocatori in piena formazione tecnica che hanno bisogno di conoscere il campo prendendo confidenza con gli spazi, e grazie al seven gli forniamo un input importante per la crescita in qualità di atleti. La risposta è stata davvero positiva: ogni domenica il cinquanta per cento dei giocatori scesi in campo nelle tappe sono stati proprio gli under 16”.

Sulla medesima linea d’onda anche Daniel Bianco, tecnico dell’Amatori Napoli under 16: “Porto ancora con me il bellissimo ricordo della seconda tappa disputata a Bagnoli il 3 giugno: sette squadre in campo solo nella nostra categoria ed un entusiasmo travolgente. Sarebbe molto positivo ripetere il torneo nella prossima stagione allargandolo anche ad altri periodi dell’anno dando l’opportunità ai ragazzi di progredire tecnicamente. Il campo ha rispecchiato il livello del campionato regionale a quindici, anche se posso ritenermi soddisfatto dei miei ragazzi che nel complesso si sono comportati bene ed hanno avuto un approccio favorevole adattandosi facilmente alla modalità a sette”.

Propositivo anche il parere di Marcos Reyna, il coach che ha guidato al successo la franchigia dei Borbonici in under 18 e della Partenope nella categoria seniores: “In generale posso dire di aver visto delle belle partite in cui sono emerse discrete individualità. Se partiamo dal presupposto che per molti atleti era la prima volta che disputavano un vero torneo seven, è da dire che c’è stato davvero tanto impegno da parte di tutti. In Campania la disciplina è agli albori sul fronte tecnico ma sono convinto che se il Comitato riesce a dare continuità a questo torneo, in futuro avremo un movimento concreto sul territorio con dei veri giocatori di seven a tutti i livelli. Spero si continui negli anni a diffondere la disciplina in quanto totalmente propedeutica al quindici, e i benefici sul campo potranno essere notevoli per tutti”.

L’ipotesi allargamento calendario è una strada percorribile dato l’entusiasmo che si è creato quest’anno: “I Club ci chiedono una finestra allargata, possibilmente continuativa, e probabilmente nel 2018/2019 andremo a strutturare un torneo di apertura ed un torneo di chiusura di stagione” – a parlare è nuovamente Edgardo Palazzi – “Dato l’investimento sugli under 16, l’idea progettuale intende organizzare un vero campionato seven tra due anni che possa durare tutta la stagione. Ci proveremo coinvolgendo tutti i Club dato che il rugby a sette è anche spettacolo in campo ed aggregazione fuori, e questo è un aspetto che può agevolarne non poco la diffusione”.

Luciano Indennimeno, tecnico dell’Arechi che ha guidato i salernitani nel torneo seniores, ha una visione nitida sul seven: “Il rugby a sette è uno sport differente dal rugby union ma che tecnicamente perfeziona gli atleti in prospettiva rugby a quindici. Un movimento che pratica il seven con successo, a cascata è un movimento che si afferma anche nel rugby tradizionale” – afferma coach Indennimeno – “Sul nostro fronte abbiamo interpretato la manifestazione con entusiasmo e spirito di aggregazione così come la tradizione seven vuole. In campo ci siamo divertiti: sono diversi anni che pratichiamo questa disciplina, siamo rodati grazie ad un’esperienza internazionale che ci consente di confrontarci con diversi livelli tecnici di seven. In Campania la qualità del gioco non è ancora molto alta ma ho apprezzato l’approccio del Vesuvio e della Zona Orientale Salerno”.

Addetto alla Comunicazione Comitato Regionale Campano FIR Gianclaudio Romeo

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