Ischia, Ferrari: “Se giochiamo da squadra possiamo arrivare in alto”

L’INTERVISTA – Il centrocampista dell’Ischia ci parla dell’ultimo successo in campionato e della fine del...

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L’INTERVISTA – Il centrocampista dell’Ischia ci parla dell’ultimo successo in campionato e della fine del suo rapporto con il Barano

Io credo che il mio ciclo dopo 12 anni a Barano era concluso. Avevo bisogno di stimoli nuovi,perché penso che nella vita siano fondamentali. Ho deciso di interrompere,perchè sapevo che era l’unico modo per farlo altrimenti non sarei mai andato via. Ho lasciato Barano non perché avevo problemi con l’allenatore ne tanto meno con la società,non avevo problemi con nessuno. In questo caso ho deciso di ascoltare quello che mi diceva la testa non il cuore. Bisognava che mi staccassi dal cordone ombelicale chiamato Barano andando a fare un’esperienza diversa”

Simone Vicidomini-L’Ischia apre il 2019 con una vittoria. I gialloblu tornano dalla trasferta di Vico Equense con un importante vittoria,in un vero scontro diretto per i play-off. La vittoria maturata sul campo dei vicani per 2-0 grazie ad una doppietta di Rubino, permette agli isolani di agganciare il Procida al quarto posto in classifica a quota 34 punti. Mister Ciro Bilardi non poteva chiedere di meglio a Babbo Natale visto che sotto l’albero di natale ha trovato un regalo che conteneva quattro giocatori di spessore di categoria superiore. A Fondo Bosso infatti sono giunti Monti,Ferrari,Vitagliano e Rubino che vanno a completare ulteriormente una rosa già attrezzata per puntare ai play-off. Inutile nascondere che con il mercato fatto a dicembre,l’Ischia non solo lotta per aggiudicarsi il miglior piazzamento per i play-off ma anche per la prima posizione finale e quindi la promozione diretta in Eccellenza. La gara giocata contro la formazione vicana,ha messo in evidenza alcuni giocatori isolani come Pietro Ferrari. L’ex capitano del Barano dopo una vita se vogliamo dire passata ad indossare la maglia degli aquilotti ,nel mese di ottobre ha deciso di lasciare il Barano ed accettare poi la proposta della squadra del patron Emanuele D’Abundo per trasferirsi alla corte di Ciro Bilardi. Una separazione prima in casa bianconera e poi un trasferimento in maglia gialloblu dopo oltre 12 anni nel Barano non è stata prese per niente bene alle chianole. Abbiamo deciso di intervistare Ferrari  il quale ci ha raccontato dell’ultimo successo contro il Vico Equense ed i motivi reali per cui ha deciso di abbandonare gli aquilotti.

Ferrari,da quando è arrivato ha giocato quattro partite in cui sono stati conquistati 10 punti. Come giudica questo suo primo periodo in maglia giallobu,visto che era in attivo da oltre un mese?

“Molto positivo,soprattutto quando vengono i risultati è ancora tutto più facile. L’inserimento in squadra è stato molto tranquillo,anche perché in gran parte già li conoscevo. Per me che venivo da un periodo di inattività mi sono impegnato come sempre perché il calcio per me è una passione e bisogna farlo sempre al cento per cento. Ho cercato subito di mettermi in carreggiata insieme al gruppo”.

Il 2019 non poteva iniziare nel migliore dei modi. L’Ischia vince per 2-0 in casa del Vico Equense in un vero scontro diretto per i play-off,che vi ha permesso di agganciare la quarta posizione in classifica. Quanto è stato importante vincere?

“Iniziare l’anno andando a vincere in casa della seconda in classifica è una grande iniezione di fiducia. Abbiamo fatto una partita abbastanza cinici sfruttando le due occasioni con i due gol,poi abbiamo preso una traversa e abbiamo costruito qualche altra palla gol. Dobbiamo essere solo contenti della prova che abbiamo fatto domenica e cercare di essere continui a livello di ritmo e di intensità come abbiamo già contro il Sant’Antonio Abate e Vico Equense ,lo dobbiamo fare anche contro le squadre che hanno un appeal minore”.

Dove vi sentite di poter arrivare,visto che contro il Sant’Antonio Abate avete vinto disputando la miglior partita della stagione e a Vico Equense avete vinto. A questo punto è lecito che pensiate di raggiungere il primo posto oppure conquistare il miglior piazzamento per i play-off ?

“Adesso che abbiamo raggiunto la quarta posizione,ci auguriamo di raggiungere la terza. Il campo alla fine sarà il giudice finale. Noi abbiamo degli obiettivi all’interno degli spogliatoi ben chiari. Sappiamo solo che se giochiamo da squadra possiamo arrivare più in alto possibile. L’abbiamo dimostrato nelle partite importanti però dobbiamo farlo sempre”.

Nelle prossime partite che l’Ischia andrà a giocare potrà dimostrare veramente fin dove può arrivare. Partendo proprio da domenica contro il San Pietro,poi Maued,Torrese ed infine due scontri diretti con Ponticelli e Poggiomarino entrambi fuori casa….

“La partita di domenica già sarà fondamentale anche se affrontiamo il fanalino di coda del girone,ma può esserci l’insidia dietro l’angolo. Quindi ora avremo una serie di partite in cui dobbiamo cercare di fare bottino pieno. Se riusciamo a fare bene in queste partite ci andremo a giocare il tutto per tutto a Ponticelli e Poggiomarino”.

Facendo un passo indietro, come abbiamo detto all’inizio prima di arrivare ad Ischia non giocava da oltre un mese. Dal Barano non è trapelato niente di ufficiale riguardante la tua assenza agli allenamenti. Ci spiega il motivo perché ha scelto di andare via da Barano?

“Non credo che mentalmente c’è l’avrei fatta ad arrivare fino a dicembre. Per l’amore che avevo verso quei colori e che ho verso il mio paese,non sarei mai riuscito a far del male durante una partita o un allenamento con un gesto di nervosismo a rovinare tutto quello che di buono è stato fatto negli anni. Purtroppo la vita è fatta di cicli. Io credo che il mio ciclo dopo 12 anni a Barano era concluso. Avevo bisogno di stimoli nuovi,perché penso che nella vita siano fondamentali. Ho deciso di interrompere,perchè sapevo che era l’unico modo per farlo altrimenti non sarei mai andato via. Ho lasciato Barano non perché avevo problemi con l’allenatore ne tanto meno con la società,non avevo problemi con nessuno. In questo caso ho deciso di ascoltare quello che mi diceva la testa non il cuore. Bisognava che mi staccassi dal cordone ombelicale chiamato Barano andando a fare un’esperienza diversa,in cui ci sono adesso e ho tanto voglia di fare bene e di dimostrare il mio valore”

Lo scorso anno di questi tempi,ha meditato di lasciare l’attività agonistica. Durante l’estate poi è stato convito a non abbandonare,poi ovviamente le cose sono andate male a Barano. Oggi che cosa si sente di dire alla tua voglia di continuare ad Ischia e se ci sarà anche l’anno prossimo o ci sta riflettendo?

“Ora come ora bisogna guardare al presente. L’unica decisione che magari possa arrivare un domani o tra sei mesi e inerente al lavoro. Per me il calcio è una passione,un divertimento e cerco di farlo sempre al cento per cento da professionista anche se non siamo professionisti. Purtroppo c’è una parola chiamata lavoro. I miei genitori non mi hanno mai detto no e mai negato nulla,però passando qualche anno inizio io farmi qualche pensiero sui loro confronti e magari di risparmiagli qualche ora di lavoro ed essere più presente. Il calcio in queste categorie se lo devi fare,lo devi fare bene e quindi ti risucchia tante energie mentali. Questa è l’unica motivazione seria per il resto mentalmente e fisicamente mi sento bene e ho sempre voglia di giocare come al primo giorno”.

Cosa è successo secondo lei a Barano quest’anno. Come mai sono andati via tanti giocatori come Andreas,Martucci,Viscovo lo stesso Monti. Dall’esterno si può immaginare di tutto,che ci siano dei problemi fra il tecnico e la rosa,tra la società e i calciatori qualcuno ha pensato che sia arrivata qualche mensilità in ritardo. C’è stato qualche problema?

“Problemi no. Fin quando ci sono stato io,era andato via solo Martucci ma per problemi di lavoro. Andreas non conosco le sue motivazione,Monti è andato via dopo di me e comunque erano tutti giocatori che fino a quel momento stavano giocando sempre. Non trovo una possibile spiegazione…

 

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