Di Meglio: “Al Barano per la voglia di calcio, la salvezza non sarà facile”

L’INTERVISTA – Il neo allenatore del Barano, Di Meglio interviene ai nostri microfoni per parlare...

LEGGI ANCHE

L’INTERVISTA – Il neo allenatore del Barano, Di Meglio interviene ai nostri microfoni per parlare della sua seconda avventura alla guida degli aquilotti

Sicuramente, non devo essere io a chiarire cosa è successo nella settimana pre derby, ma deve essere la società. Perché non mi va di fare polemiche, soprattutto perché ne ho sentite talmente tante, col mio nome in mezzo, anche se non c’entro davvero niente. La verità la sanno tutti e soprattutto chi non la vuole sapere la dice a modo suo. Io sono stato zitto…”

Simone Vicidomini– Il Barano ha cambiato guida. Nunzio Gagliotti è stato esonerato dopo 3 sconfitte consecutive, 2 delle quali piuttosto pesanti nel punteggio, per essere sostituito da Gianni Di Meglio, l’ultimo tecnico prima del suo arrivo. Da martedì, quindi, è iniziato un corso nuovo per la squadra del presidente Giosi Gaudioso, che dovrà riuscire a portarla fuori dalle sabbie mobili della bassissima classifica (oggi è terz’ultima al pari del Real Forio). Di Meglio, però, dopo aver titubato più di un mese in estate prima di dire no all’avventura col Barano in Promozione (poi divenuta Eccellenza dopo il ripescaggio), era stato vicino a ritornare già una prima volta, ovvero prima del derby che poi il Barano vinse 3-1 col Real Forio: in quella settimana, che il Barano iniziò dopo la sconfitta in casa del Volla, patita benché fosse stata i superiorità numerica, Gagliotti fu messo in discussione, ma prima un confronto con tutte le componenti negli spogliatoi e poi la vittoria contro il Real Forio ne salvarono la testa. Oggi, però, gli aquilotti sono tornati nelle mani di Di Meglio (e di Ciro Mennella, suo vice già negli anni passati). Proprio al neo allenatore del Barano abbiamo fatto una intervista nella quale ci ha parlato della sua seconda avventura alla guida della squadra bianconera. Ecco le parole del tecnico.

Mister Di Meglio, cosa l’ha spinta di tornare alla guida del Barano?
“Sicuramente mi ha spinto la voglia di calcio. Di rifare, comunque, non diciamo un miracolo, ma comunque un qualcosa di buono da dove avevo lasciato l’anno scorso. Perché la retrocessione al termine della scorsa stagione è stata una cosa brutta”.

Nella scorsa stagione, il Barano non meritava di retrocedere, anche visto il play out con la Puteolana. Secondo lei, perché il Barano ha deciso di non puntare su di lei, cambiando allenatore? E come mai ha tentennato in estate sull’accettare o meno di restare?
“Sicuramente, le cose sono andate diversamente. La società mi aveva chiamato, il primo progetto era un progetto che non ho accettato perché non lo vedevo essere buono sia per me che per il Barano, quindi le strade non si sono incrociate. Poi, è stato cambiato il progetto, è stata cambiata la tipologia dei calciatori, sicuramente è entrato un altro budget, che poteva consentire di fare un altro tipo di squadra, hanno avuto modo di avere un altro allenatore, quindi…poi, c’è stato un riavvicinamento un mese fa da parte della società, che dovrà dare le spiegazioni sul perché non andò a buon fine già allora. Oggi, siamo qui…”.

Si, dopo la sconfitta contro il Virtus Volla, mister Gagliotti fu messo in discussione, poi un confronto negli spogliatoi fra tutte le componenti e la successiva vittoria nel derby gli salvarono il posto, ma poi le tre sconfitte di fila successive hanno fatto sì che fosse richiamato ancora una volta lei…
“Sicuramente, non devo essere io a chiarire cosa è successo nella settimana pre derby, ma deve essere la società. Perché non mi va di fare polemiche, soprattutto perché ne ho sentite talmente tante, col mio nome in mezzo, anche se non c’entro davvero niente. La verità la sanno tutti e soprattutto chi non la vuole sapere la dice a modo suo. Io sono stato zitto ed ho accettato le decisioni prese dalla società. Tanto è vero che prima di accettare ci sono voluti 3 giorni…”.

Cosa ha chiesto alla società? Magari ha chiesto anche l’intervento della società sul mercato, o no?
“Io non chiesto nulla. Ho chiesto solamente le cose come stavano, ovvero se era cambiato qualcosa. Se c’erano problemi economici in primis, soprattutto per i rimborsi per i ragazzi. A me andava solamente di precisare le solite cose. A me interessa il campo, poi i problemi li deve risolvere la società, non io, perché ogni allenatore vuole essere giudicato per il lavoro fatto in campo e non per quello che è fatto fuori. L’unica cosa che mi va di dire è che negli ultimi 2-3 anni, ogni allenatore che viene cacciato dice sempre che ci sono problemi di altra natura, ma non si guardano mai i risultati che fa. Penso che prima, iniziando da me, tutti dobbiamo farci un esame di coscienza su come sono andate le cose, di come sono andati i risultati, e poi se uno ha ragione ed i risultati gli danno ragione…penso che nessuna società voglia cambiare un allenatore a cui i risultati danno ragione”.

La situazione del Barano in classifica è precaria. Lei è uno che sprona molto la squadra e la fa anche giocare e divertire. La squadra di oggi è completamente diversa da quella dell’anno scorso, ma credo non sia male. Quale può essere la cura?
“Secondo me, la squadra del Barano non è male. Io l’ho vista solo in casa metà tempo con l’Albanova, poi non l’ho vita più. La squadra è buona, sicuramente ha dei problemini, perché se oggi è a pari punti col Real Forio non penso non abbia problemi. Dobbiamo tirarci prima possibile fuori da questa situazione, che non è facile. Voglio capire. Sono qui da pochi giorni. Conosco la maggior parte dei ragazzi, tranne qualcuno che è proprio nuovo, perché anche i ragazzi che erano a Forio li conosco e so come giocano. Però, voglio capire in fondo cosa c’è. Le solite chiacchiere dicono di uno spogliatoio difficile. Io penso che spogliatoi difficili non ce ne sono. Penso che i problemi sorgono quando i risultati non vengono e quindi ci sono malumori da vario genere. L’unica medicina sono i risultati ed il lavoro. Poi, se arrivano i risultati anche le persone che non si possono vedere devono andare d’accordo per forza…”.

Sabato avrete un avversario difficile. Il Pomigliano è una squadra allestita almeno per competere per i play off. Per lei, quindi, subito un bel banco di prova…
“Penso che, comunque, tutte le partite sono difficili. Abbiamo il Pomigliano, poi subito la Frattese. Sicuramente, non abbiamo un calendario facile. Tutte le partite sono difficili, però abbiamo voglia di fare punti. Abbiamo bisogno di punti e di tirarci fuori. A noi non interessa chi verrà a giocare, che sia la prima o l’ultima. Il calcio ha sempre dimostrato che in campo si dimostrano i valori, quindi daremo battaglia a tutti”.

AZ Picerno, la storia dell’avversario della Juve Stabia e l’arbitro

AZ Picerno, ripercorriamo le tappe della storia del prossimo avversario della Juve Stabia e scopriamo l'arbitro del match
Pubblicita

Ti potrebbe interessare