Vesuvio, “Ecco il Parco che vogliamo”: parlano le associazioni di territorio

“Il Parco del Vesuvio che vogliamo non può prescindere dall’impegno che ciascuno di noi, come...

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“Il Parco del Vesuvio che vogliamo non può prescindere dall’impegno che ciascuno di noi, come cittadini e come attivisti, ci sentiamo di offrire alla causa comune”.

E’ questo l’incipit che come Associazioni abbiamo spiegato al neo Presidente della Comunità del Parco, il Sindaco di Massa di Somma Giocchino Madonna, che abbiamo incontrato per discutere di progetti e proposte al fine di poter superare le criticità in cui versa il vulcano più famoso del mondo.

Facendo seguito al comunicato del 30 ottobre u.s. la discussione, tutta in positivo, è stata soprattutto quella di trovare per ogni punto una visone comune e una prospettiva di soluzione condivisa.

Innanzitutto il riferimento alla L. 6/14 #terradeifuochi che vede la parte interna vesuviano dentro il patto sottoscritto con l’attuale vice Prefetto e commissario di Governo dr. Gerlando Iorio, mentre tutti i comuni litorali ne restano esclusi. Una dicotomia da sanare al più presto con la richiesta della Comunità per una norma legislativa che allarghi il novero dei Comuni e che serva a coordinare l’intero territorio, attraverso un patto di collaborazione, che rafforzi sorveglianza, controllo e intervento a sua difesa contro sversamenti illeciti, microdiscariche diffuse e incendi di materiale vario.

Da qui al Tavolo Permanente interistituzionale con Regione, ArpaC e Ministero con la partecipazione degli stakeholder attivi sul territorio per affiancare i singoli Comuni nella non facile azione di sorveglianza e pronto intervento

sviluppando sistemi di efficientamento sul territorio, recuperando risorse umane ( stabilire un protocollo unificato per reclutare nei singoli comuni volontari ambientali a supporto delle Amministrazioni ) ed economiche a sostegno dell’azione di tutela e rimozione di quanto sversato illecitamente, sfruttando le normative che anche la Regione Campania ha messo in atto da tempo ma che necessitano di aggiornamenti e rifinanziamenti ad hoc.

Sfruttare da subito (accordo tra Ente Parco e Regione) i giovani formati dal protocollo Terr.A di alta specializzazione per il monitoraggio e la gestione per il territorio e l’ambiente in aree a forte contaminazione che siano a supporto degli operatori del Parco, dei CC Forestali, dell’ArpaC, del Presidio SMA e delle municipalità per allargare il controllo h 24 sull’intero territorio del Parco in chiave di prevenzione e collaborazione ai soggetti istituzionali abilitati.

E ancora definire un’azione che leghi tra loro la specificità dei 13 Comuni del Parco Vesuvio in materia di gestione dei RSU favorendo le buone pratiche di implementazione della Raccolta Differenziata e il disincentivo all’uso di plastiche monouso (plasticless), sviluppando processi di aggregazione che

possano vedere la nascita di impianti intermedi dedicati ed ecosostenibili per far fronte agli altissimi costi delle comunità in materia di ricilo delle frazioni raccolte. Non ultimo stilare un protocollo comune per rendere feste, sagre ed eventi territoriali quanto più ecosostenibili per mitigare i rischi inquinanti all’ambiente.

Di tutto questo e di altro abbiamo riscontrato grande sensibilità nel Presidente Madonna, che ringraziamo per la convinta disponibilità a lavorare insieme, e che vedrà nelle prossime settimane concretizzarsi attraverso una convocazione dei 13 Sindaci della comunità con associazioni e stakeholder del territorio che vogliono dare il proprio contributo nel proporre soluzioni e interventi ad un lavorare comune, per le proprie competenze, per un Parco del Vesuvio a misura di tutti, senza rifiuti e senza degrado, capace di essere davvero tutore della biodiversità e possibile volano di sviluppo ecosostenibile dell’intero territorio.

Zero Waste Italy, Legambiente onlus, Libera, Lets do It Italia

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