Esclusiva – Castellammare, l’evento “Rivediamoci e Ri..conosciamoci”: le parole di Giovanni Calogero

Grande festa a Castellammare di Stabia per l’evento “Rivediamoci e Ri..conosciamoci” organizzato dagli ex ragazzi...

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Grande festa a Castellammare di Stabia per l’evento “Rivediamoci e Ri..conosciamoci” organizzato dagli ex ragazzi dell’Azione Cattolica della Parrocchia Sant’Antonio di Padova, queste le parole di Giovanni Calogero uno degli organizzatori dell’evento

E’ stata una grande festa oggi alla parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Castellammare di Stabia. Un gruppo di amici, che hanno visto la chiesa nascere nel lontano 1963, hanno voluto organizzare una Réunion per rincontrarsi nuovamente e condividere i momenti vissuti insieme. Queste le parole in esclusiva ai microfoni di ViViCentro.it di Giovanni Calogero, membro del comitato organizzativo dell’evento:

Grande successo dell’evento, oltre 300 persone hanno preso parte a questa bellissima iniziativa, come è nata questa idea?

L’idea di questo evento è nata in seguito ad una giornata con don Paolo. Eravamo ad un pranzo insieme ad alcuni dei vecchi collaboratori, quelli che hanno visto nascere la chiesa, ci siamo domandati perché non organizzare questo grande incontro di ex giovani e vediamo se ci riusciamo. Oggi ci siamo riusciti, all’incontro si sono presentati in tanti e provenienti da ogni parte d’Italia, dalla Sardegna alla Lombardia. Siamo riusciti a dimostrare che credendo in un ideale, si possono realizzare tante cose.

Quali sono l’emozioni provate nel ritrovarvi nuovamente tutti insieme?

Indescrivibile! Considera che il più “piccolo” della comitiva parte da 52 anni fino ad arrivare ad 80/85 anni, lo stesso don Paolo ha 86 anni. Noi abbiamo portato sul territorio stabiese la cultura, la gioia di stare insieme, di lavorare insieme. Questo ha permesso di raggiungere questo grande obiettivo, passare da una baracca ad una chiesa. Il risultato è opera di noi giovani e di don Paolo Cecere.

Durante la messa don Catello Malafronte vi ha definito radici da cui è nato un albero robusto. Radici che devono fare da testimonianza per i giovani, che messaggio vuole dare alle nuove generazioni?

Mi ha fatto piacere che don Catello ci abbia definito così. Ci vuole praticità, ovvero mettere in pratica ciò che si dice. Il messaggio che si vuole lanciare è importante. Il fatto che sia nato questo gruppo, questa realtà, questo stare insieme, per noi è stato qualcosa di eccezionale. Vorremmo che anche gli altri si avvicinassero, noi già ci siamo. Questo che stiamo vivendo oggi è un momento di gioia”.

A cura di Antonio Gargiulo

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