Castellammare, l’opposizione attacca Cimmino: “La lotta alla camorra è una cosa seria”

L’opposizione attacca il sindaco Cimmino sulla questione della non presenza del Comune di Castellammare di...

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L’opposizione attacca il sindaco Cimmino sulla questione della non presenza del Comune di Castellammare di Stabia come parte civile nel processo contro i responsabili del falò della vergogna

In queste ore sotto i riflettori c’è la polemica scoppiata nelle scorse ore sulla non presenza del Comune di Castellammare di Stabia come parte civile nel processo contro i responsabili del falò della vergogna avvenuto lo scorso 8 dicembre.

“Nessuna dimenticanza, nessuna distrazione. Era nostra ferma volontà costituirci parte civile nel processo contro i responsabili del falò della vergogna, che dovranno rispondere del reato di istigazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso, ma ciò non è stato possibile perché il Comune non è stato individuato parte offesa da parte del pubblico ministero e non ha ricevuto pertanto il decreto di citazione a giudizio” così il Sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino ha risposto alle accuse lanciate dall’opposizione.

I consiglieri di opposizione Francesco Iovino (PD), Tonino Scala (LEU), Andrea di Martino (STABIA HUB) Massimo De Angelis (UNITI PER STABIA), Giovanni Nastelli (UNITI PER STABIA), Tina Donnarumma (PROGETTO STABIA), controbattono con un lettera aperta di cui pubblichiamo il testo integrale:

“È così !!! Passi per la goliardata di avere una paletta in mano e giocare a fare il vigile, passi per il suo malcostume di dare colpe sempre al passato, passi per la sua incapacità amministrativa, passi su tutto fuorché su un tema. La lotta alla Camorra è una cosa seria ed il Sindaco non può e non deve giocare su questo tema inventandosi ed accampando scuse improponibili. Il Comune non si è costituito parte civile contro gli autori del reato consumatosi nella notte dell’Immacolata allorché fu esposto uno striscione nel rione Mascarella sui falò con chiare minacce ai pentiti. Questo è il fatto. Punto. Una macchia indelebile per una città che da troppi anni vive sotto l’occhio vigile della Prefettura e dell’Antimafia. Olimpo non è il passato, è il presente che convive all’ombra, nei meandri oscuri di questa città. Il coinvolgimento di personaggi e di settori della malavita vicini alla macchina comunale così come abbiamo letto nelle inchieste, è un fatto incontrovertibile, su questi temi non si gioca. Il Sindaco ha cercato di giustificare la mancata costituzione di parte civile con una motivazione grave quanto giuridicamente falsa. Dov’è la delibera che da mandato alla costituzione civile? Dov’è materialmente l’atto che sarebbe poi dovuto essere disatteso dai giudici? Non vi è nulla, nulla di nulla. Sindaco stavolta non si scherza, l’abbiamo contestata, contraddetta, sbeffeggiata ormai quasi quotidianamente, ma oggi questa vicenda è grave sotto ogni punto di vista. Questo atto segna un punto di non ritorno da un punto di vista politico, lei come sempre ha deciso di non decidere. Lei sarebbe dovuto andare in aula a metterci la faccia, era utile necessario più delle multe il sabato notte, a quelle ci pensano le forze dell’ordine. Sindaco lei avrebbe dovuto dare un chiaro segnale a tutta la città. Un atto imperdonabile. Ormai la misura è colma. Su questo tema andremo avanti senza esclusioni di colpi. La camorra è una montagna di merda e la città non ne vuole essere immersa fino al collo. Tra poche settimane inizierà il Processo Olimpo, ci auguriamo che in quell’occasione non si commetterà lo stesso errore e ci farà la cortesia di costituire l’Ente che rappresenta quale parte civile.
Per dirla tutta ormai non è più il tempo degli indugi, Sindaco, chieda Lei immediatamente la commissione d’accesso per i fatti del passato del presente ed a garanzia del futuro, per il bene di tutti i cittadini e il buon nome della nostra amata città”.

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