Castellammare, la serie di sfortunati eventi (e valutazioni) che stanno causando il calo di fiducia in Cimmino

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Castellammare, la serie di sfortunati eventi (e valutazioni) che stanno causando il calo di fiducia in Cimmino

Essere il sindaco di una città come Castellammare di Stabia non può essere di certo facile. Affermare il contrario vorrebbe dire parlare di una città anonima, con pochi problemi ma anche con pochissime pretese di rivalsa e notorietà. La Città delle Acque dà l’impressione di dover convivere costantemente, in epoche recenti, con il suo potenziale inespresso e con i tanti problemi che le “tappano le ali”. Un potenziale sul quale, ai nastri di partenza, il Sindaco Gaetano Cimmino aveva deciso di puntare candidandosi come uomo adatto a tirare il meglio dalla nostra splendida città.

Dubitiamo che in campagna elettorale il buon Cimmino si stesse attribuendo il ruolo di uomo della provvidenza, ma le aspettative erano davvero tante. E continuano ad esserlo, soprattutto se l’azione politica della sua maggioranza è sempre accompagnata da trombette e proclami. In pratica, un gioco simile al “nascondino“, ma più chiassoso e che spesso non ripaga. Al sindaco stabiese va il premio di aver saputo celebrare al meglio le piccole vittorie della sua amministrazione e una menzione d’onore per aver saputo abbellire decisioni e valutazioni personali che forse avrebbero meritato ben altri approfondimenti invece di essere presentati come successi (Vedi l’interessamento al patrimonio SINT).

Dopo un inizio promettente, la fiducia nei suoi confronti sta bruscamente calando durante le scorse settimane. Per esimerlo da particolari colpe, parleremo di una “serie di sfortunati eventi”.
Lo scorso 8 dicembre, una vetrina sacra per la città, come quella dei festeggiamenti dell’Immacolata, è stata rotta: un gruppo di ragazzi del Savorito ha lanciato la propria sfida allo Stato bruciando dei manichini in divisa ed esponendo uno striscione minaccioso contro i collaboratori di giustizia su un falò illegale (vietati da un’ordinanza sindacale). Una storia che ormai conoscete tutti, la conoscono anche a Pordenone visto che per diversi giorni è finita sulla cronaca nazionale. Ne sono conseguite maldestre reazioni da parte dell’Amministrazione, benaltrismo da parte di alcuni consiglieri di maggioranza e richieste d’aiuto al Ministro Salvini. Salvo poi partecipare ai caroselli di vittoria dopo le importanti operazioni delle forze dell’ordine di questi mesi. Sull’argomento torneremo dopo.

Da quel momento, l’emergenza (più per far contenti gli alleati di Lega e FDI che altro) ha iniziato a chiamarsi “sicurezza”. Un dibattito organizzato in quattro e quattr’otto è spuntato in promozione sulle pagine facebook stabiesi in risposta a quest’improvvisa realizzazione che a Castellammare esiste un sottobosco camorristico. La soluzione proposta dagli ospiti (tutti di FDI)? Più telecamere, più municipale, più lotta agli abusivi.
Quest’ultima diventata cavallo di battaglia per un certo periodo in cui non sono però mancati gli imbarazzi. Come per esempio l’annuncio di aver fermato il fenomeno, anche se in realtà mentre il comunicato dell’assessore Scafarto veniva pubblicato gli abusivi erano ancora in Villa Comunale. Da lì un’imbarazzante parapiglia politico con Nappi tra accuse di fotomontaggi etc etc.
La fine del calendario natalizio è coincisa con un periodo di distensione. Gli eventi sono andati bene, le ordinanze sindacali no, ma non importa. Castellammare ha avuto un bel Natale. Ma da fine Gennaio gli eventi hanno iniziato a diventare una serie.

Dopo la Giornata della Memoria, Cimmino chiede alla città di darsi un pizzico e di perdonare il suo consigliere comunale (e presidente di commissione statuto) Ernesto Sica che ha per l’ennesima volta messo in imbarazzo la città con le sue esternazioni pro fascismo. Un perdono concesso anche in assenza di scuse. Con problemi più seri alle porte, tutto finisce – forse fortunatamente – nel dimenticatoio. Anche se d’ora in poi il Sindaco potrebbe fare un po’ di fatica nel vantarsi di essere alla guida di una città medaglia d’oro al merito civile.
Da qui la strada è tutta in salita. Dal rischio dell’aumento della Tari, alle proposte che sanno di razzia per i beni Sint senza un piano per il futuro del termalismo stabiese. Ma non era il sindaco del potenziale espresso?
Nel mezzo attribuzioni di meriti improprie per il reparto di emodinamica del San Leonardo e tanto vuoto. Vuoto come la mancanza del Piano di Opere Pubbliche.
Ma questa leggera rottura con parte del suo elettorato è iniziata a diventare evidente solo nelle scorse ore, con le proteste per l’improvviso (e non pubblicizzato) cambio di colore delle strisce bianche che diventano blu in uno dei posti di parcheggio più utilizzati della città. L’annuncio in contemporanea del rifacimento della facciata di palazzo Farnese di certo non ha aiutato le persone a sbollire la rabbia. In molti gli hanno dovuto ricordare gli altri numerosi e più urgenti interventi da realizzare in zone della città abbandonate a se stesse.
Ora a fare capolino tra i comunicati ufficiali c’è l’ordinanza sindacale, che sa di ennesima promessa, contro il Carnevale molesto. Sperando che tutto andrà liscio, la società civile lo ha già rimandato al bilancio finale dell’operazione.

Stamattina c’è stato l’ultimo evento sfortunato che, in teoria, non avrebbe dovuto tangerlo. Ma Cimmino ci vede un’occasione per affermare la bontà della sua amministrazione e quindi sceglie di commentare le ultime informazioni investigative trapelate sull’inchiesta Olimpo: due importanti esponenti del suo partito vengono iscritti nel registro degli indagati, accusati di essere – insieme anche ad un esponente del PD –  nell’esecutivo di Greco, l’imprenditore arrestato durante l’Operazione Olimpo poichè ritenuto il collegamento tra politica stabiese e clan locali. La reazione di Cimmino è un palese “scurdámmoce ‘o ppassato” condito di accuse “a quelli che c’erano prima”, dimenticando che in quell’Amministrazione c’era pure lui…ieri col PD, oggi con FI.

A cura di Mario Calabrese
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