Castellammare, il branco confessa: convalidati i decreti di fermo

I tre minorenni originari di Castellammare di Stabia accusati di aver stuprato la ragazzina di...

LEGGI ANCHE

I tre minorenni originari di Castellammare di Stabia accusati di aver stuprato la ragazzina di 12 anni restano agli arresti

I tre minorenni originari di Castellammare di Stabia accusati di aver stuprato la ragazzina di 12 anni, restano agli arresti. Lo ha stabilito il Gip minorile che nella giornata di ieri ha proceduto alla convalida dei fermi eseguiti venerdì scorso dagli agenti del Commissariato di Polizia di Castellammare. I tre indagati hanno ammesso le loro responsabilità. Grazie ai quattro filmati scoperti dagli agenti di polizia in seguito al sequestro degli smartphone, realizzati da uno dei minorenni nel corso della violenza di gruppo, i loro volti si vedono chiaramente. Alla luce di ciò sarebbe stato impossibile negare di aver partecipato allo stupro.

Il racconto fato dalla 12enne vittima dello stupro è risultato pienamente attendibile ed ha fornito indizi utili sugli abiti indossati dal branco, il colore dei telefoni e altri elementi che hanno incastrato i tre minori. Nella giornata di venerdì, è stato fissato un incidente probatorio: agenti della polizia scientifica, compiranno accertamenti su alcuni oggetti sequestrati nel locale in cui è avvenuta la violenza, tra i quali figurano dei materassi. Ai genitori degli indagati sarà chiesto il consenso al prelievo di Dna tramite tamponi salivari: la prova definitiva, insomma.

La dodicenne, che abita in un Comune della zona stabiese, ha subito più volte violenza dall’amico del cuore, che per costringerla a cedere la minacciava di picchiarla o di romperle il cellulare o gli occhiali. Le vessazioni sono cominciate nell’ottobre del 2017, quando la ragazzina aveva ancora undici anni. Insulti, botte, umiliazioni: un calvario percorso in silenzio, nell’angoscia e nel terrore. Il ragazzo, oggi reo confesso, le ha anche chiesto somme di denaro per non divulgare i video registrati col telefonino in occasione della violenza di gruppo.

Dall’attività investigativa sono emersi episodi risalenti a dicembre 2017 quando la ragazzina aveva ancora undici anni. Insulti, botte, umiliazioni: un calvario percorso in silenzio, nell’angoscia e nel terrore. Poi attirata in trappola per ritrovarsi nelle Terme di Stabia accerchiata dove in tre hanno abusato di lei a turno tra le lacrime e le grida, ma la ragazza di 12 anni grazie al lavoro degli

Ora per fare in modo che la sua vita torni serena, i genitori si stanno preparando a lasciare la provincia di Napoli.

Juve Stabia, il caricaturista “Peppart” in visita al Menti

Juve Stabia, il vignettista e caricaturista Giuseppe Avolio, noto come Peppart, dona a tutti i calciatori e allo staff una caricatura
Pubblicita

Ti potrebbe interessare