Carnevale, città sotto assedio. Cittadini insorgono sui social

    Castellammare di Stabia. Stato d’assedio o quasi nella città delle acque. E’ carnevale,...

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polizia municipale 555

 

Castellammare di Stabia. Stato d’assedio o quasi nella città delle acque. E’ carnevale, un giorno di festa, o meglio dovrebbe esserlo. Purtroppo non è così. Oggi pomeriggio un gruppo di ragazzi ha preso il controllo della città, vista l’assenza delle forze dell’ ordine. In molti punti del territorio questi gruppi organizzati hanno iniziato a lanciare uova e arance contro i passanti. Atti che si sono sempre verificati allo scoccare del carnevale, un qualcosa che da anni costringe gli stabiesi a restare a casa. Certo che a carnevale ogni scherzo vale ma c’è pur sempre un limite. Tanta è la rabbia per quello che si è verificato in quest’oggi e molti hanno utilizzato i social come valvola di sfogo. Ad essere colpiti sono donne, uomini, bambini ed anziani. Tutti coloro che si trovano a passare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sei anni fa toccò addirittura ad una pattuglia dei vigili urbani, quest’oggi è toccato ad una volante del locale comando dei carabinieri. Una vigilessa, oggi,  è dovuta ricorrere alle cure mediche all’ ospedale “S. Leonardo”. Insomma scene che rimandano a posti poco raccomandabili presenti sul pianeta terra. Qualcuno fa riferimento alle Favelas delle grandi città dicendo che si può riscontrare più civiltà. Colpita, al San Marco, anche un’ auto con all’ interno un neonato. “Abbiamo appena rischiato di finire in ospedale, dichiara il guidatore, in macchina con due bambini tra cui un neonato altezza chiesa ragazzi mascherati che lanciano arance! Ho chiamato i carabinieri 4 volte ma nessuno risponde , ci sarà a breve qualche ferito ne sono certa ! Andrò via da questa città”

Il gioco è bello quando dura poco e con un buon senso della misura non si creano spiacevoli episodi. Questo avviene consuetudinalmente ogni anno, perché le forze di polizia non presidiano il territorio in queste circostanze?

 

La reazione sui social è stata forte.

“ siete il cancro della mia città voi e quelle forze dell’ordine che se ne sbattono  dei delinquenti, facile prendersela con la brava gente, invece di metterli qualche giorno dentro sti cornuti che spesso sono anche maggiorenni…i rioni dove accadono queste cose li conoscono tutti, costa assai piazzare 2 fottuti vigili carabinieri e poliziotti in questi angoli degradati della città??? soprattutto dopo le prime segnalazioni…. non ci vuole niente ma evidentemente non lo si vuol fare….e allora qualcuno sotto ha ingiustamente invocato il Vesuvio, io invece invoco qualche folle armato che si becca un arancia sul parabrezza e gli spara nelle gambe a qualcuno di questi….qua la giustizia se non te la fai da te non esiste!!” 

 

“ il Carnevale che dovrebbe essere una festa. Assurdo nel senso che è la rabbia di un popolo che non ne può più della gentaglia che ha rovinato C/Mare. Questo Paese non merita questa fine e lo dico per tutte le persone perbene che ci vivono”

“Premettendo che nutro profondo rispetto per le forze dell ‘ordine e le autorità , mo dico io ma il prefetto che ha preso le redini in mano per la guida di questa città sempre più di me…a perché non ha fatto piantonare i punti critici della città dove questi emeriti cretini mettono a repentaglio l incolumità degli automobilisti con il lancio di arance?? Caro prefetto o chiunque lei sia si sa da vent’anni che gli imbecilli fanno queste cose il giorno di carnevale perché lei non ha fatto niente per evitare tutto questo?”

 

“Lo dico davvero. e con tutto il cuore. Auguro a quei coglioni che stanno lanciando di tutto sulle auto che da un’altra parte della città qualcuno centri un’auto che sbandi e possa centrare in pieno qualche vostro parente, lasciandolo steso per terra. Vi auguro di soffrire un male incurabile, di quelli che vi costringono ad andare in farmacia per sopravvivere e beccarvi le uova sul vetro dal fenomeno di turno. E magari fare pure un incidente. Perchè prima morite voi, prima ci salviamo noi.  Siamo nel 2016, non nel medioevo. Crescete.

 

Parole dure nei confronti di chi mina all’ incolumità altrui. Come ogni anno ci si augura che il successivo sia diverso. Non ci resta che continuare a sperare. 

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