Lettera a Jovanotti: adrenalina e emozione (Ilenia Anna Sicignano)

Ancora stamattina ho le tue parole, la tua musica, la tua chitarra nelle orecchie. Caro...

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Ancora stamattina ho le tue parole, la tua musica, la tua chitarra nelle orecchie.

Lettera logoCaro Lorenzo, ieri 5 gennaio 2016 al Palamaggiò di Caserta mi hai fatto provare la vita sulla pelle. Fai questo: prendi l’allegria e la diffondi, come fosse acqua, come fosse fuoco, come fosse ossigeno. Non sono riuscita a piangere, come capita spesso ai concerti, perché l’emozione era troppa ma la felicità era doppia. Mi sembrava ingiusto sprecare lacrime per una festa così, per una bomba di energia come quella di ieri. Riuscivo quasi a intravedere intorno a te un’aura pura, un’aura come se fossi un angelo. E lo eri. Ma non un angelo tranquillo, candido, pacifico, paradisiaco. No. Tu eri molto di più: eri un angelo dell’inferno, un angelo che saliva su e giù dal palco, che dal primo minuto all’ultimo ha saltato, ballato, girato, sorriso,  emozionato. Sei stato tutto ciò che c’è di positivo al mondo, sembrava che tutto stesse a posto, che perfino il caos avesse un ordine con te. Per non parlare della tua voce: scarica di adrenalina pura. Hai fatto battere il cuore a più di 6 mila persone e tutte, nessuno escluso, ballavano e piangevano con te. Quando sono uscita dal Palamaggiò avevo il fiatone, come se avessi cantato al posto tuo: tu scuoti le anime, le mani, le vite. Quando ti ho visto e ho notato la tua forza ho pensato una cosa singolare: è fortunata tua moglie. Ama, vive, condivide tutto con una persona come te, una persona che dovrebbe essere in ogni angolo di mondo perché ti ricorda quanto sia bella la vita, l’estate, i colori, la musica, la famiglia, l’amicizia. E’ surreale un uomo così, eppure tu ieri eri lì a circa 8 metri dai miei occhi. Tu non sei un cantante, né un cabarettista, né un musicista, né uno showman, tu sei il filo che lega le persone le une con le altre, perché quando hai cantato “Gli immortali”, tutti sembravano impazziti.. ci sentivamo tutti come gli dei dell’Olimpo. Ci sentivamo una famiglia, ci sentivamo un Paese, ci sentivamo essenza, linfa. Sei l’energia fatta persona, la magnificenza, la scossa elettrica, l’iniezione di adrenalina…. Se potessi ci ritornerei oggi al Palamaggiò, e anche dopodomani, e di nuovo al San Paolo, e di nuovo ancora ,ovunque..non mi stancherò mai di guardarti. Le tue lunghe gambe sono il vero show! 

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