FOTO e VIDEO ViViCentro – Castellammare, “Ti racconto una Bella Storia”: i dettagli dell’evento

Castellammare di Stabia, ieri alle ore 19.00 presso il Salone Viviani, si è svolto un...

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Castellammare di Stabia, ieri alle ore 19.00 presso il Salone Viviani, si è svolto un incontro culturale dal nome “Ti racconto una Bella Storia”.

Bella Storia è un’associazione culturale che nasce con l’obiettivo di valorizzare tutte quelle persone che vogliono impegnarsi quotidianamente nell’attività politica, sociale e culturale, ma non hanno gli strumenti per farlo.

A questo incontro hanno partecipato Luisa Ruocco, referente territoriale Bella Storia, nelle vesti di moderatrice; Manuel Mangano, Presidente Bella Storia; Mario Del Gaudio, Coordinatore Campania Bella Storia; Amelia Memoli, autrice del libro Era Un semplice pomeriggio di primavera”; il Dott. Romeo Simonetti psicologo-psicoterapeuta ASLNA3 Sud. La Redazione di VIVICentro.it è stata presente all’evento.

L’incontro ha avuto come tema principale quello dell’adolescenza e tutte le problematiche e gli effetti positivi che ne derivano. Il tema è stato trattato attraverso l’analisi del libro “Era un semplice pomeriggio di primavera”, la cui autrice è la ventenne Amelia Memoli. Ad aprire le danze è Mario Del Gaudio, Coord. Campania Bella Storia, il quale ha sottolineato come la tematica dell’adolescenza sia sottovalutata, soprattutto nelle scuole, e con essa tutte le problematiche connesse, come quella del bullismo. Del Gaudio sottolinea come Amelia, attraverso il suo libro, abbia usato la cultura come mezzo di dialogo, in un mondo in cui i ragazzi si sentono soli e sopraffatti dagli eventi. Ma in che modo si può combattere la solitudine?! Con il potere dei sogni. Bisogna credere nei propri sogni e nel loro potere, non bisogna abbattersi dinnanzi alle difficoltà, ed essere protagonisti di se stessi.

Durante l’incontro Luisa Ruocco, referente territoriale Bella Storia, ha letto alcuni passi tratti dal libro, che riguardavano alcune tematiche generali presenti nell’opera, quali il sentimento di sconforto dei giovani nei confronti del mondo, e l’amore, che si può dire essere una delle tematiche centrali del libro, tematiche, che durante l’evento, sono state analizzate sia dall’autrice, sia dallo psicologo Dott. Romeo Simonetti.

Durante l’evento, ci è stato possibile scambiare due chiacchiere con Amelia:

Aldilà del tuo sogno di voler scrivere un libro, quale è stato il sentimento che ti ha portato a farlo?

Ho voluto usare la scrittura come rinascita, come punto di partenza, come modo per far capire alle persone che non sono le uniche a vivere disagi, legati al mondo dell’amore, dell’amicizia e della famiglia, sono problematiche attuali di tutti i giovani. Se uno di noi ha un problema, ci si può confrontare e parlarne tutti insieme, superando tutto.

Ludovica, la protagonista del libro, è una tua creazione. Quanto di te c’è in lei?

Sicuramente, per quanto riguarda il personaggio di Ludovica, da 1 a 10, mi ci rivedo 8, perchè comunque da zero non si può partire, ovviamente la protagonista la inventi un po’ tu, ma per dare un senso di verità al personaggio, si può inventarlo così dal nulla, quindi in Ludovica c’è tanto di me e ci sono alcuni riferimenti alla mia vita, però quando uno scrive la fantasia viaggia, e riferimenti che si fanno sono anche per il pubblico e per far arrivare di più il personaggio. 

Che messaggio manderesti ai giovani che si trovano oggi a dover fronteggiare situazioni difficili e che combattono per far sì che si realizzino i propri sogni?

Mi voglio collegare al combattere: per noi giovani, essere presi in considerazione è difficile, e non tutti riescono a credere in noi e nelle nostre capacità. Per questo voglio dire ai giovani come me di credere in loro stessi in primis, di fare esperienze, di provarci sempre e sbatterci la testa, e se va male, allora pazienza, ma almeno potrete dire di averci provato, senza rimpianti e rimorsi. 

Riguardo la tematica della cultura , il Presidente di “Bella Storia”, Manuel Mangano, si è espresso al riguardo, dichiarando: “Bisogna crederci sempre, mollare mai. Questo per quanto riguarda il tema della cultura e sia quello sociale, argomento fondamentale di cui non mi stancherò mai di parlare.Bella Storia nasce con l’obiettivo di ritornare tra la gente, a parlare di cose vere. Oggi lo abbiamo voluto fare attraverso il libro di Amelia, affrontando delle problematiche adolescenziali, coinvolgendo un’autrice del territorio e anche lei molto giovane, cercando di lanciare anche qui a Castellammare un progetto molto importante, che sta nascendo in tutta Italia.”

Durante la serata è stato affrontato anche il tema dei social e di come questi possano influire, in positivo ed in negativo, sulla vita dei ragazzi. Secondo il Presidente Mangano: “Sicuramente i social sono un arma a doppio taglio, ed oggi più che mai, possiamo notare quanto influiscano nella vita di ognuno. E’ chiaro che è ci sono diversi modi di informarsi, e l’informazione che gira sui sociale e su internet è molto importante. Bisogna avere tanta criticità, in modo tale che una persona possa avere accesso ad informazioni importanti e vitali per il proprio percorso personale, evitando fake news e tutte quelle cose che possono essere da ostacolo alla crescita cultura e al bagaglio di ognuno. La globalizzazione ci dà tantissimi vantaggi, ci permette oggi di conoscere culture lontane, di poter prendere un aereo e viaggiare in tutto il mondo, ma allo stesso tempo ci costringe a ridurre tutto a piccolezze, si sta perdendo il valore di tante cose. Oggi per esempio preferiamo comprare un nuovo paio di scarpe, invece di portare quelle vecchie dal calzolaio, e così si perde il mestiere del calzolaio. E’ vero che il mondo cambia, ma ci sono mestieri antichi come questo che rischiano di estinguersi.”

L’evento si è concluso con un invito alla riflessione da parte di Manuel Mangano, riguardo proprio l’uso dei social e alla possibilità di poter ritornare a quella ricercatezza della profondità nei rapporti umani, oppure se il tutto si ridurrà al dover affrontare i rapporti interpersonali attraverso lo stile social e quindi attraverso l’uso dell’immediatezza informativa.

a cura di Vincenza Lourdes Varone 

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