Concattedrale di Sorrento-Castellammare; torna il presepe monumentale

Stabia. Con la mostra presepiale quest’anno ci sarà anche l’evento del Presepe monumentale della Cattedrale...

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Stabia. Con la mostra presepiale quest’anno ci sarà anche l’evento del Presepe monumentale della Cattedrale stabiese che diverrà una mostra permanente.

Concattedrale di Sorrento-Castellammare; torna il presepe monumentale

Castellammare di Stabia – A partire da quest’anno il famoso Presepe Monumentale stabiese torna ad essere allestito nella nostra Concattedrale di Sorrento-Castellammare e qui resterà in mostra permanente.

A latere del Presepe Monumentale, anche quest’anno si ripeterà la MOSTRA DI ARTE PRESEPIALE che arriva così alla sua IX edizione.

La Mostra sarà visitabile presso la Parrocchia M. SS. del Carmine, Vico del Carmine, Castellammare di Stabia (NA) ma, a differnza di quella Monumentale in Cattedrale, sarà agibile solo dal 07-12-2019 (data prevista per l’inaugurazione di quest’anno) al 06-01-2020.

La mostra sarà aperta dalle ore  17:00 alle 21:00 nei giorni feriali, e dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00 nei giorni festivi.

VIDEO a ricordo della Prima edizione della Mostra di Arte Presepiale datata 2010 e poi anche della Seconda ( 8 Dicembre 2011 – 7 Gennaio 2012)

Ciò segnalato, e documentato con video da ns archivio, torno al presepe della Concattedrale per ricordarne caratteristica e storia.

Il Presepe della Concattedrale ha la caratteristica di essere composta da “figure” ad altezza reale e deve le sue origini al vescovo Francesco Saverio Petagna che possedeva una collezione di pastori, alcuni realizzati da Giuseppe Sammartino, datati tra il XVII e il XVIII secolo e che portò con sé a Castellammare di Stabia dopo essere stato nominato vescovo della diocesi stabiese nel 1850.

Dal 1860 al 1866 però, a seguito della caduta del Regno delle Due Sicilie e con l’avvento della cosiddetta Unità d’Italia, tra i vari regali che il nord fece al Sud, ed in particolare anche alla nostra zona, ci fu anche il fatto che il vescovo fu costretto all’esilio a Marsiglia. Al suo ritorno, però, ebbe la sorpresa di non solo ritrovare il presepe (si sa, al Nord preferiscono l’albero di Natale) ma di trovarlo anche notevolmente ampliato con statue ed oggetti prodotte nelle botteghe napoletane (si narra che il presepe, in questo periodo, abbia raggiunto circa cinquecento pezzi, tuttavia è molto probabile che in questo numero venissero racchiusi anche gli animali e le varie suppellettili utilizzate per ricreare le scenografie).

Presepe Duomo, scena della natività CC BY-SA 3.0
Presepe Duomo di Stabia, scena della natività

Poi ci fu il terremoto dell’Irpinia del 1980 e il presepe venne ridotto alla sola scena della natività ed altri pochi personaggi, mentre il resto dei pastori versava in condizione di totale degrado; al contempo anche il lavoro di allestimento delle scenografie del cantiere navale cessò.

Le scene più rappresentative del presepe storico sono: la Natività con la Madonna, San Giuseppe, un pastore in ginocchio, un angelo, il bambino ciaramellaio, il dormiente e il cherubino; il corteo dei Magi, con i re Merchiorre, Baldassarre e Gaspare, il mongolo, il paggio moro, il paggio georgiano e il paggio levantino; il gruppo della taverna, con l’oste, lo sciacquante, la ragazza delle faccende l’uomo mezzo carattere e la castagnara; la famiglia borghese con l’uomo e la donna borghese, il lattante e il ragazzo.

Tra le altre figure si notano il ragazzo che ride, la vecchia in azzurro, la donna col nastro, il fumatore, la ricca contadinella, il nobile, la vecchia in bianco, la samaritana, la giovane contadina e ancora due cavalli, pecore, cani, mucche, maiali e capre. Le testa, le mani e i piedi dei pastori sono in legno policromato o, in minor numero, in terracotta, mentre gli occhi sono in vetro; il corpo invece è realizzato in stoppa e fil di ferro e rivestito poi con abiti in stoffa: le statue hanno un’altezza che si aggira tra i 70 ai 145 centimetri.

Come anticipato, da quest’anno il presepe non solo tornerà ad essere allestito ma assumerà il carattere di Mostra permanente per cui non resta che attenderne l’inaugurazione per poterlo ammirare nella configurazione (forse definitiva) che sarà stata adottata.

Certamente sarà qualcosa che varrà la pena di vedere, di sicuro affascinante.

(dati storici tratti da wikipedia)

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