Richiesta al Ministero per ripristinare l’Ufficio del Giudice di Pace

Ordine del Giorno votato unanimemente dal Consiglio comunale per riavere a Castellammare l’Ufficio del Giudice...

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Ordine del Giorno votato unanimemente dal Consiglio comunale per riavere a Castellammare l’Ufficio del Giudice di Pace soppresso cinque anni fa

Richiesta al Ministero per ripristinare l’Ufficio del Giudice di Pace

Castellammare di Stabia – Un secondo ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio comunale che si è tenuto nei giorni scorsi, riguardante il ripristino a Castellammare dell’Ufficio del Giudice di Pace.

A presentarlo la maggioranza di governo della città, poi sottoscritto dall’intera assise.

Un ordine del giorno attraverso il quale si autorizza il primo cittadino ad attivarsi con opportune iniziative con la finalità di ripristinare, appunto, l’Ufficio del Giudice di Pace che cinque anni fa fu chiuso e accorpato all’ufficio di Torre Annunziata.

Un progetto che parte dall’opportunità, dettata da una circolare del Ministero della Giustizia che dà la possibilità di ripristinare detto ufficio a suo tempo soppresso, in relazione ad una legge del 2015.

Un’iniziativa del Consiglio comunale stabiese che scaturisce da alcune importanti considerazioni attinenti la densità abitativa e il numero degli avvocati e dei praticanti residenti, ma soprattutto in relazione alla presenza di criminalità diffusa e organizzata presente, e come l’insediamento dell’Ufficio del Giudici di Pace possa rappresentare un importante presidio della legalità in un territorio “particolarmente complesso, come quello stabiese”.

Un ufficio che conta di avere una storia a Castellammare e che, tanto è affermato nell’ordine del giorno, la necessità del suo ripristino era stata già avanzata nell’aprile del 2016 “allorquando il Commissario Straordinario dr.ssa Rosanna Boinadies aveva manifestato l’interesse al mantenimento di detti uffici, delibera che poi non ha trovato giusta conferma né nell’individuazione degli stanziamenti di fondi economici da parte dell’Amministrazione comunale in sede di redazione di bilancio, né nell’effettiva volontà dell’Amministrazione del mantenimento di detti uffici”.

Va, infatti, precisato che l’Amministrazione comunale deve farsi integralmente carico delle spese di funzionamento ed erogazione del servizio, compreso le spese del personale amministrativo che sarà messo a disposizione.

Consiglio comunale unanime che impegna dunque il sindaco a inoltrare richiesta al Ministero della Giustizia atta a ripristinare detto ufficio, curando nel contempo tutti gli atti e gli adempienti preparatori necessari a portare a compimento l’obiettivo.

Tra questi, la verifica della “sostenibilità finanziaria, amministrativa, logistica e infrastrutturale”.
Un impegno dell’Amministrazione tutta e del sindaco Cimmino anche nei confronti dell’avvocatura “mortificata per troppi anni dalla chiusura della sede di Castellammare”.

Questa insieme a tante altre le mortificazioni, con i continui trasferimenti e le continue soppressioni di strutture industriali, commerciali e istituzionali che rendono sempre più debole e povero il territorio già in grave sofferenza che invece intende riscattarsi mettendo in campo le sue tante potenzialità.

L’auspicio dunque che l’Ufficio del Giudice di Pace torni nella sua storica struttura di Viale Europa dove per lungo tempo è stato Giudice di Pace l’avvocato Pippo D’Angelo, indimenticabile personaggio stabiese, storico ricercatore, punto di riferimento culturale, morto nel 2017 che ha lottato affinché non si chiudesse la struttura stabiese, senza purtroppo riuscirci.
Giovanni Mura

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