Castellammare si candida a Capitale Italiana della Cultura 2021

Il sindaco ha comunicato la candidatura di Castellammare a Capitale Italiana della Cultura. Entro il...

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Il sindaco ha comunicato la candidatura di Castellammare a Capitale Italiana della Cultura. Entro il 2 marzo va presentato il Dossier per essere valutato

Castellammare si candida a Capitale Italiana della Cultura 2021

Castellammare di Stabia – Nell’ultimo Consiglio comunale dell’anno appena trascorso, il sindaco Gaetano Cimmino ha comunicato all’assemblea di aver presentato una manifestazione di interesse e dunque la candidatura di Castellammare di Stabia, a “Capitale Italiana della Cultura 2021”.

Una notizia che abbiamo deciso di dare con consapevole ritardo, per quanto già diffusa, per non disperderla nel marasma festivo e nelle legittime “distrazioni” natalizie, perché la riteniamo importante e dunque meritevole di riflessione, approfondimento e discussioni che dovrebbero andare oltre l’assise comunale.

Un bando pubblicato dal Ministro per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) che ha istituito detta iniziativa nel 2014 e che, come recita lo stesso bando, ha la finalità di “sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo”.

44 sono le città che hanno presentato la loro candidatura e per la Campania, oltre Castellammare, Capaccio Paestum, Giffoni Valle Piana, Padula, Procida e Teggiano.

Le città che hanno inoltrato la loro candidatura, devono presentare entro il 2 marzo prossimo, i propri dossier di candidatura. Dossier che saranno esaminati da una giuria composta da sette esperti che selezioneranno, entro il 30 aprile, i 10 progetti finalisti e le rispettive città saranno poi invitate ad un pubblico incontro di presentazione e di approfondimento del dossier presentato.

Da qui la scelta della città Capitale Italiana della Cultura 2021 che avverrà entro il 10 giugno e a seguire la formalizzazione da parte del Consiglio dei Ministri.

La città vincitrice, terrà questo titolo per un intero anno e riceverà un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione del programma presentato.

Importante è dunque la predisposizione del dossier e a tale proposito leggiamo che il 22 gennaio a Firenze, a cura di una Fondazione è prevista una giornata seminariale di formazione che lo scopo di fornire agli Enti che presenteranno la candidatura elementi strategici e della comunicazione, utili alla definizione di un Dossier che risponda a quanto indicato nelle Linee Guida previste dal bando.

Non sappiamo se Castellammare deciderà di partecipare e dunque essere maggiormente pronta a questa importante sfida che necessità anche e soprattutto, del coinvolgimento e la collaborazione dell’intera comunità.

Un risultato finale che non è semplice da raggiungere attestato, al netto dal programma delle attività da sviluppare nell’intero anno, da tutte una serie di modalità e presupposti che necessitano di lavoro, impegno, tempo e una visione complessiva di quanto è necessario e possibile proporre, per aspirare a conseguire il risultato finale.

Senza scoraggiarsi comunque pensiamo che per questo tentativo vadano predisposti strumenti di lavoro capaci di impegnare, e con il poco tempo a disposizione, tutte le potenzialità esistenti a Castellammare.

Così come vanno organizzati momenti di informazione, che è anche un modo per coinvolgere e far sentire la comunità tutta, protagonista (proviamo a pensare a una iniziale conferenza stampa del primo cittadino), momenti di ascolto e tutto a cura di un organismo, di un gruppo di lavoro, una commissione, chiamiamola come vogliamo, che va subito costituita e avviata da subito a predisporre il tutto.

Una opportunità, un momento di grande visibilità nazionale e internazionale, che potrebbe segnare una svolta per la città, che vale la pena provare credendoci e impegnando al massimo quanto è possibile impegnare.

Lo scorso anno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021 è stato assegnato a Matera, quest’anno a Parma.
Giovanni Mura

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