Turismo culturale: il nuovo “trend” delle vacanze italiane

Vi ricordate “Le vacanze intelligenti”, l’esilarante episodio del film “Dove vai in vacanza” con Alberto Sordi...

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Vi ricordate “Le vacanze intelligenti”, l’esilarante episodio del film “Dove vai in vacanza” con Alberto Sordi e Anna Longhi? I due indimenticati bravissimi attori interpretavano due “fruttaroli” romani, costretti dai figli, che avevano studiato, a partire per delle vacanze culturali che non erano proprio nelle loro corde, con i risvolti tragicomici che ben conosciamo.

LE VACANZE INTELLIGENTI – Turismo culturale: il nuovo “trend” delle vacanze italiane

Correva l’anno 1978, l’Italia era tra i primi sei Paesi più industrializzati al mondo e l’enorme patrimonio artistico e architettonico del nostro Belpaese era a dir poco scarsamente valorizzato.

La satira sociale del film si appuntava su quei pochi “eccentrici” che all’epoca trascorrevano le vacanze girando tra musei, festival, città d’arte, mentre la maggioranza della popolazione prediligeva le mete, soprattutto balneari, più gettonate.

A distanza di quarant’anni le abitudini vacanziere degli Italiani sembrano essere notevolmente cambiate, come confermano recenti indagini (cfr. MiBACT, 2018 e Assoturismo). Secondo questi studi, il turismo culturale in Italia continua a crescere, con oltre 113 mln di presenze nel 2018 , di cui il 60% provenienti dall’estero. Questo vuol dire che oggi ben il 40% dei visitatori di siti museali ed archeologici è rappresentato da Italiani, e la percentuale continua a crescere. Le mete preferite, con oltre 84 mln di presenze, sono le dieci città d’arte più importanti: Roma, Milano, Firenze, Venezia, Torino, Napoli, Bologna, Verona, Genova e Pisa, ma anche nelle altre il flusso turistico continua ad aumentare.

Per chiunque si occupi d’arte, il Nostro Paese rimane sempre il punto di riferimento, col suo patrimonio culturale stimato dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti al mondo e con i suoi 4.976 tra musei, monumenti e aree archeologiche.

Come mai allora il culto per “le vacanze intelligenti” si è diffuso nel nostro Paese solo negli ultimi anni? I motivi sono molteplici.

In primo luogo è cresciuto il livello culturale degli Italiani, ben lo sanno i tour operator che, nei loro pacchetti turistici nelle località balneari o montane, inseriscono anche visite guidate a luoghi di particolare valore artistico o culturale. In questo sono aiutati anche dal fatto che quasi non esiste punto del nostro Paese dal quale non si possa raggiungere in poco tempo una città d’arte, un sito archeologico, un museo o non si possa assistere ad un evento di rilevanza storica o artistica.

In secondo luogo è cresciuta la consapevolezza del fatto che la vera ricchezza dell’Italia è rappresentata dal suo patrimonio culturale e che l’Italiano medio, se vuole entrare nel business, deve acculturarsi, deve conoscere tutto quello che può offrire il territorio in cui vive, deve essere informato su tutto: dal monumento da visitare, alla festa di piazza o alla sagra di paese, per rendere il soggiorno turistico più ricco e vario.

In terzo luogo c’è il fatto che la vacanza culturale è veramente un modo intelligente di fare turismo, perché consente anche alle persone che non possono partire per mete esotiche, per i più vari motivi (non ultimi quelli economici), di scoprire bellezze nascoste a due passi da casa, magari abbinando la visita ad un sito di interesse culturale con un itinerario enogastronomico, per rinfrancare contemporaneamente il corpo e lo spirito.

Allora, cosa aspettiamo? Tutti pronti a partire per le vacanze intelligenti!

Adelaide Cesarano

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