Vigilante ucciso dalla baby-gang a Piscinola, la sorella: “Perchè siamo così pochi?”

Quartiere assente al corteo organizzato dai colleghi della guardia giurata Un corteo e una targa...

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Quartiere assente al corteo organizzato dai colleghi della guardia giurata

Un corteo e una targa nella metro di Piscinola per ricordare Francesco Della Corte, vigilante aggredito e ucciso da tre ragazzi mentre era in servizio notturno. Molta emozione ma manca la mobilitazione che si attendeva dal quartiere.

“Oggi c’è poca gente qui con noi. Ho visto uno striscione: Piscinola per Ciccio. Ma qui Piscinola non c’è. Ci siamo noi. Venite, uscite fuori dalle case, non abbiate paura, dite basta a questa violenza cieca. Come è possibile che ragazzini di 15 anni, poco più di bambini debbano avere tanta ferocia? Non bisogna avere nessuna pietà per i minori in carcere.Loro non hanno avuto nessuna pietà per mio fratello”. La voce di Anna Della Corte squarcia il silenzio del corteo partito pochi minuti prima in memoria del fratello Francesco (detto Ciccio), vigilante aggredito e ucciso mentre era in servizio notturno alla metro di Piscinola. Circa duecento persone arrivano in silenzio davanti al cancello dove Della Corte è stato colpito a bastonate tre settimane fa. Ciascuno ha un fiore bianco in mano, l’emozione è forte, in tanti piangono.

“Morte sul lavoro sembra quasi un bollettino di guerra. Resta in pace eroe silenzioso”  recita lo striscione dei colleghi vigilanti. “Ci aspettavamo una maggiore presenza – spiega Marta, figlia di Della Corte – ma speriamo che questo corteo abbia comunque il merito di sensibilizzare la gente, sperando che atti vandalici feroci e senza senso non accadano mai più”. “La nostra speranza è che nessun’altra famiglia possa provare il dolore che stiamo provando noi” aggiunge il fratello Giuseppe, figlio maggiore di Francesco.

“Duecento persone sono troppo poche per un quartiere di 26 mila abitanti, oggi dovevamo essere in tanti” si rammarica la signora Emma, residente nel quartiere a pochi passi dai palazzi dei ragazzi arrestati. Il corteo arriva fino a piazza Tafuri e poi entra nella metro di Piscinola, dove viene scoperta una targa in memoria di “una vittima innocente sul lavoro”. “Non lo conoscevo ma sono qui per lui – si commuove Luisa Acone, di Scampia – oggi non potevamo mancare, invece il quartiere ha risposto poco. Ci lamentiamo e poi non approfittiamo della prima occasione per protestare”. “Abito nel palazzo di uno dei ragazzi arrestati – racconta Rosaria – non avrei mai creduto che potesse compiere un gesto così violento, sono rimasta sconvolta. La sua è una famiglia umile che forse per le difficoltà non lo ha seguito abbastanza”.   “Il problema non sono più solo i ragazzi ma le loro famiglie a rischio – si commuove il vicesindaco Raffaele Del Giudice, presente al corteo – non riesco a guardare in faccia la figlia di Della Corte ma come si fa ad agire concretamente senza fondi? Deve intervenire il governo per aiutarci nel concreto, per rieducare intere famiglie che hanno perso l’abitudine alla genitorialità”.

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