Torre Annunziata, condannato 37enne che fu bloccato dal titolare della tabaccheria che cercò di rapinare

Lo scorso aprile due rapinatori armati di pistola sono entrati in una tabaccheria di via IV Novembre...

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Lo scorso aprile due rapinatori armati di pistola sono entrati in una tabaccheria di via IV Novembre a Torre Annunziata, ma il titolare ed i suoi familiari avevano reagito, immobilizzando un bandito con l’aiuto di alcuni clienti e lo avevano fatto arrestare dai carabinieri.

I due rapinatori avevano tentato il colpo ad orario di chiusura, provando a portare via l’incasso dell’intera giornata ma l’operazione aveva avuto risvolti spiacevoli, con persone svenute ed altre ferite. Uno dei due rapinatori, Salvatore Solimeno, 37 anni, di Torre Annunziata, residente al Piano Napoli di Boscoreale di via Settetermini, pluripregiudicato e sorvegliato speciale, aveva riportato gravi ferite per la reazione dei familiari del tabaccaio.  

Sul posto erano subito giunti i carabinieri del Nor (Nucleo Operativo Radiomobile) della Compagnia di Torre Annunziata e della Stazione oplontina che avevano arrestato in flagranza Solimeno.

Il 37enne era finito in manette per rapina e porto d’arma mentre il complicerisulta attualmente ancora ricercato: acquisiti i filmati di alcune telecamere della zona, è stato comunque identificato. Nella giornata di ieri, martedì 19 dicembre, è stato giudicato l’unico rapinatore finito alla sbarra ovvero Salvatore Solimeno.

Dura requisitoria del pubblico ministero che ha evidenziato come Solimeno fosse recidivo, avendo nel suo curriculum ben 8 condanne per rapine aggravate e soprattutto considerato il terrore dei negozianti oplontini.

La richiesta dell’accusa è stata di una condanna a sei anni di reclusionevisto che Solimeno era gravato da molti precedenti per rapina. La difesa di Solimeno, rappresentata dall’avvocato Gennaro De Gennaro, ha dimostrato che il suo assistito, ravvedutosi per l’azione illecita compiuta, aveva risarcito integralmente il danno.

Alla fine il giudice ha applicato una pena leggera a dispetto delle gravi contestazioni che erano mosse all’imputato, e di circa 10 mesi in meno alla richiesta del pm, ovvero 5 anni e due mesi di reclusione.

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