Terme di Stabia: Biagio Vanacore si dimette da presidente di Sint

Decisione irrevocabile e immediata, domani pomeriggio conferenza stampa per spiegare i motivi del suo gesto...

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Decisione irrevocabile e immediata, domani pomeriggio conferenza stampa per spiegare i motivi del suo gesto

L’amministratore unico della Sint S.p.A Biagio Vanacore ha rassegnato questo pomeriggio le sue dimissioni. La partecipata comunale che detiene i beni immobiliari di Terme di Stabia è senza guida. Le motivazioni di una decisione irrevocabile e con effetto immediato saranno spiegate domani pomeriggio in una conferenza stampa indetta da Vanacore al “Gran Caffè Napoli” per le ore 17,30.

Nella lettera di accompagnamento delle dimissioni, inviata oggi 18 maggio al Commissario Prefettizio Gaetano Cupello, l’ex presidente di Sint ha rimarcato come le decisioni assunte in queste ore dal commissario siano: “Nella completa vanificazione ed obliterazione di tutti gli sforzi che lo scrivente ha messo in atto fin dal principio del suo mandato, coadiuvato in questo senso dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale che nel tempo avevano costantemente ribadito e sostenuto, non soltanto a parole, il ruolo strategico della SINT”.

La Sint era impegnata in questi mesi nel bando di privatizzazione di Terme di Stabia. Dopo l’assenza di offerte da parte dei privati entro la scadenza del 15 maggio scorso, il Presidente Vanacore aveva convocato l’assemblea ordinaria per assumere le decisione che potevano essere: messa in liquidazione di Sint o riproposizione del bando, visto che i termini erano ancora validi per una ripubblicazione. Discussione a cui il Commissario Cupello non è voluto arrivare, decidendo direttamente venerdì mattina con una nota di far convocare un’assemblea straordinaria a oggetto: “Scioglimento e liquidazione della Società Sint”.

“La decisione da Lei assunta – scrive Vanacore a Cupello – è pertanto assolutamente incompatibile con la mia permanenza in carica nel ruolo di Amministratore Unico della SINT, sicché con la presente, sono a rassegnarLe le mie immediate dimissioni, non volendo prendere parte neppure alle operazioni prodromiche alla dismissione di un patrimonio immobile storico e cospicuo, di proprietà della città di Castellammare di Stabia”.

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