San Giorgio a Cremano, muore 19enne: ambulanza in ritardo, scatta la denuncia

La ragazza sarebbe deceduta per un ifarto: i familiari depositano la denuncia San Giorgio a...

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La ragazza sarebbe deceduta per un ifarto: i familiari depositano la denuncia

San Giorgio a Cremano muore per un probabile infarto Rosa Abbate, una giovane di 19 anni del luogo. In base a quanto raccontato dai familiari, la ragazza si trovava nella sua casa in via Principe dei Liguori quando ha avvertito i sintomi dell’infarto in corso. Alle 11.30 la madre ha chiamato i sanitari del 118, che pare siano arrivati con circa un’ora di ritardo, quando ormai era troppo tardi per la ragazza, di cui i medici hanno potuto solo dichiarare il decesso.

La versione dell’Asl Napoli 3 Sud sarebbe però diversa; di seguito riportiamo la nota dell’azienda sanitaria:

“Alle 11:46 – si legge – è giunta alla Centrale Operativa 118 della Asl Napoli 3 Sud la richiesta di soccorso nella quale veniva riferito agli operatori di una persona a letto non cosciente e, apparentemente, priva di attività respiratoria oltre che già cianotica.

Al momento della chiamata tutte le ambulanze associate alle postazioni della rete 118 previste nei dintorni del luogo (San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Pollena, S. Anastasia, Torre Annunziata, Torre del Greco) erano intervenute su altre situazioni di emergenza, per cui il sistema informatizzato ha attivato il mezzo più vicino disponibile presente a Marigliano, che alle 12:10, ossia dopo soli 23 minuti, è giunto sul posto. ”Il tempo impiegato per il soccorso, 23 minuti e non certo un’ora come riportato dai media” spiega il direttore generale Asl Napoli 3 Sud Gennaro Sosto ”è stato causato dall’anomalo concomitante impiego di tutte le altre ambulanze presenti nei dintorni del luogo da cui è partita la richiesta che, normalmente, avrebbero impiegato un tempo molto minore per arrivare sul punto dell’intervento. In realtà situazioni del genere, pur se il caso in questione parrebbe non essere attinente, non fanno altro che confermare la qualità organizzativa della rete IMA (Infarto Miocardico Acuto), anche in particolari condizioni di eccezionalità come quelle manifestatesi che, pur in presenza del contemporaneo utilizzo di ben sette mezzi di soccorso afferenti alla stessa area, consente di garantire risposte nelle tempistiche previste. Naturalmente tutto questo nulla toglie alla gravità di una tragedia che ci lascia
sgomenti e dalla quale intendiamo raccogliere la sfida per puntare a fare sempre meglio il nostro lavoro di operatori di una sanità pubblica che deve stare sempre dalla parte di chi ha bisogno per offrire servizi di qualità a tutti i cittadini”. 

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