Nocera, cagionò la morte dell’ex marito della compagna investendolo: chiesta l’archiviazione

Nocera, cagionò la morte dell’ex marito della compagna investendolo: chiesta l’archiviazione La Procura ha depositato...

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La Procura ha depositato la richiesta di archiviazione per D. S., 30 anni, accusato dell’omicidio di Fabrizio Senatore , 42 anni, salernitano, ex marito della sua amica, una trentasettenne nocerina, morto per le lesioni riportate in un incidente la notte tra il 7 e l’8 aprile scorsi a Nocera Inferiore, in via Fiuminale.
Dalle deposizioni sarebbe emerso che il 30enne avrebbe investito la vittima in un tentativo di fuga in retromarcia: sembrerebbe infatti che Fabrizio Senatore ed un altra persona fossero lì per aggredirlo e nella concitazione del momento il ragazzo avrebbe inserito la retromarcia investendolo. La circostanza che gli sarebbe passato sopra trascinandolo, evidenziata nelle prime ricostruzioni, è stata smentita dall’esame autoptico che ha individuato una lesione fatale alla testa per la vittima escludendo invece altre ferite. Il caso giudiziario che tanto fece discutere, potrebbe dunque chiudersi senza responsabilità per l’indagato, assistito di fiducia dall’avvocato Armando Lanzione . È risultata decisiva per l’istanza presentata dalla procura una informativa con intercettazioni a carico di un amico della vittima, che indirettamente conferma la reazione legittima dell’attuale indagato: una difesa, un tentativo di fuggire, di rispondere a una situazione estrema, che escluderebbe intenzioni o responsabilità penali. Di certo, Fabrizio Senatore era diventato l’incubo della sua ex fidanzata. La perseguitava e non esitava ad effettuare anche pedinamenti notturni. La vittima aveva maltrattato la donna per anni, picchiandola e pedinandola per almeno due anni, prima della denuncia subita che gli costò gli arresti domiciliari per l’accusa di stalking e lesioni. Quella notte di aprile dunque non avrebbe potuto uscire di casa, ma la sua follia lo portò ad evadere dai domiciliari per seguirla ancora una volta e aggredire il “rivale” in amore. Una decisione che però gli costò cara.

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